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Gli indicatori di qualità per i SACD non trovano il favore del personale che fornisce questi servizi

Comunicato stampa del 9.3.2021

ZHAW Università di Scienze applicate Zurigo

Gli indicatori di qualità per i SACD non trovano il favore del personale che fornisce questi servizi

Le cure a domicilio vanno assumendo sempre maggiore importanza in Svizzera. Nonostante le disposizioni di legge, tuttora mancano indicatori di qualità significativi e uniformi a livello nazionale, come illustrato da uno studio dell’Università di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW).

Con l’invecchiamento della società e l’aumento di patologie croniche, i servizi di assistenza e cura domicilio diventano un pilastro sempre più importante dell’assistenza sanitaria svizzera. Tuttavia, la misurazione e il controllo della qualità delle cure in ambito domiciliare, fornite in gran parte da apposite associazioni d’interesse pubblico, non tiene affatto il passo con il peso crescente di questo tipo di servizi. È ciò che mostra uno studio della ZHAW in collaborazione con l’Università di Lucerna e l’Università di Basilea finanziato tramite il Programma nazionale di ricerca 74 del Fondo nazionale svizzero. Lo studio ha esaminato l'adeguatezza di 43 indicatori di qualità che vengono già impiegati in Svizzera nelle cure a domicilio e/o che sono stati definiti a livello internazionale. I ricercatori hanno lasciato che esperti di sanità pubblica e operatori dei servizi di assistenza e cura a domicilio esprimessero il proprio giudizio su questi indicatori. Mentre gli esperti di sanità pubblica hanno ritenuto adeguati alla misurazione della qualità 18 indicatori su 43, per il personale che fornisce SACD gli indicatori adeguati sarebbero solo 7. «Per gli intervistati la maggior parte degli indicatori è sì pertinente, tuttavia i risultati dei pazienti misurati con essi non possono essere influenzati dagli operatori dei SACD o possono esserlo troppo poco» afferma Aylin Wagner, co-autrice dello studio.

Troppo poco peso al punto di vista pratico

Il motivo di questa insufficiente influenzabilità starebbe nelle condizioni quadro in cui si iscrivono le cure a domicilio, spiega la studiosa. «Vi sono più persone che intervengono nelle cure, come i medici di famiglia ma anche i familiari curanti. Inoltre gli operatori delle associazioni di assistenza e cura a domicilio non sono costantemente sul posto e i loro clienti godono di un’elevata autonomia per quanto riguarda l’organizzazione di un ambiente sicuro.» Questi fattori hanno reso più difficile la misurazione della qualità e della sicurezza per i SACD.

Gli indicatori attuali sarebbero stati concepiti inizialmente per setting di tipo stazionario, come ad esempio per case di cura, spiega Aylin Wagner. «Questo setting si differenzia però nettamente dalle cure a domicilio. Così, nell'ambito stazionario le condizioni quadro in cui si iscrivono i servizi sono molto più controllabili. Ci sono meno fattori esterni che agiscono sulla misurazione della qualità e della sicurezza quali aggravanti.» Inoltre, il punto di vista pratico di chi fornisce i servizi di assistenza e cura a domicilio finora sarebbe stato preso troppo poco in considerazione per l’elaborazione degli indicatori. «Lo studio ha mostrato che gli operatori dei SACD hanno valutato in modo più critico l’influenzabilità degli indicatori rispetto agli esperti di sanità pubblica» commenta la ricercatrice. Quest’ultima ritiene che per la futura elaborazione degli indicatori di qualità sia fondamentale che venga coinvolto il personale dei SACD. «In questo modo si potrà garantire che gli indicatori saranno accettati dalle associazioni di assistenza e cura a domicilio.

Servono altri indicatori

Gli indicatori di qualità utilizzati dalle associazioni svizzere di assistenza e cura a domicilio sono rimasti sempre invariati dal 2010. Eppure, secondo lo studio, da allora a livello internazionale sono stati introdotti nuovi indicatori. «Il nostro studio mostra come sia importante valutare gli indicatori, perfezionarli e completarli costantemente» afferma Aylin Wagner. Così, attualmente mancherebbero indicatori di qualità che non si incentrino sulla misurazione dei risultati dei pazienti, ma piuttosto su quella delle procedure per le prestazioni di cura. «In caso di incontinenza, potrebbe essere il ricorso all’‹allenamento del pavimento pelvico›» cita la studiosa ad esempio. La qualità della prestazione di cura verrebbe poi controllata e misurata con le linee guida delle buone pratiche per questa prestazione e non più con il risultato del paziente, che dipende da molti fattori non influenzabili dalle cure. «Servono inoltre indicatori che tengano conto del punto di vista del paziente e che, per esempio, riportino la sua soddisfazione per le prestazioni di cura.» Secondo la ricercatrice sarebbero significativi anche indicatori che misurano la qualità della collaborazione interprofessionale dei professionisti della salute. «Un’efficiente collaborazione fra gli operatori dei SACD, i medici di famiglia e i terapisti è essenziale per la qualità delle cure a domicilio.»

La misurazione della qualità è fondamentale per la trasparenza, l’efficacia e l’economicità

Lo studio giunge alla conclusione che la garanzia della qualità nelle cure a domicilio sia stata realizzata troppo poco in confronto ad altri settori del sistema sanitario. «Senza misurazione e garanzia della qualità non è possibile confrontare i servizi di assistenza e cura a domicilio forniti in Svizzera e in ambito internazionale. Manca anche una sufficiente trasparenza per i clienti e mancano dati per verificare l’efficacia e l’economicità delle prestazioni di cura e assistenza» afferma Aylin Wagner. Lo studio mostra anche che gli indicatori attuali dei SACD finora vengono usati esclusivamente per la gestione interna della qualità. Questo nonostante la Legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal) stabilisca già dal 2016 che i fornitori di prestazioni, fra cui anche le associazioni di assistenza e cura a domicilio, debbano fornire alla Confederazione dati relativi agli indicatori medici della qualità. Come spiega la ricercatrice: «non essendo noto quali siano gli indicatori più appropriati per misurare la qualità, finora questa disposizione della LAMal non è stata applicata».

Contatto

Aylin Wagner, dottoranda e collaboratrice scientifica presso il Centro di ricerca in scienze della salute della ZHAW, tel. 058 934 62 14, e-mail aylin.wagner@zhaw.ch

José Santos, responsabile della comunicazione al dipartimento Salute della ZHAW, tel. 058 934 63 84,e-mail jose.santos@zhaw.ch

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