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Comitato NO all'inganno sulla vignetta

Votazione federale 24.11.2013 - "Il progetto sulla vignetta è ingannevole"
Il Comitato "NO a una vignetta ingannevole" apre la campagna sulla votazione

Berna (ots)

Gli introiti, provenienti dal progettato aumento a 100 franchi del prezzo del contrassegno autostradale, non permettono di finanziare i necessari e urgenti ampliamenti della rete svizzera delle strade nazionali. È quanto hanno chiaramente ribadito oggi in una conferenza stampa a Berna i rappresentanti di un ampio comitato di associazioni. Essi hanno definito l'immaturo progetto, un "vero e proprio inganno".

Durante la conferenza stampa, svoltasi a Berna, per l'inizio della campagna contro l'aumento del prezzo del contrassegno autostradale, il Comitato delle Associazioni della mobilità: Automobile Club Svizzero (ACS) e Touring Club Svizzero (TCS), forti di 1,7 milioni di soci, ha attirato l'attenzione sulle grosse lacune del progetto governativo in votazione.

L'attribuzione del denaro è già pianificata

"Non c'è alcun argomento plausibile a sostegno dell'aumento del prezzo della vignetta da 40 a 100 franchi", ha dichiarato Thierry Burkart, presidente della Commissione politica del TCS. Il costo di 100 milioni di franchi per il passaggio alla Confederazione di 376 chilometri di strade cantonali non porta agli automobilisti alcun plusvalore. Ma non è tutto: "I rimanenti 200 milioni di franchi sono già stati pianificati per la costruzione delle circonvallazioni di La Chaux-de-Fonds, Le Locle e Näfels". Così, non rimangono più soldi per l'eliminazione delle strettoie, per l'aumento della capacità e per la realizzazione degli ampliamenti della rete. Burkart ha illustrato un'altra immaturità del progetto: pianificate con i proventi della vignetta, le circonvallazioni nelle citate località, dopo la riclassificazione delle strade nazionali, non saranno nemmeno più sottoposte all'obbligo del contrassegno.

Lanciare un segnale a Berna

Peter Götschi, Presidente centrale del TCS, ha illustrato i principi strategici a sostegno del referendum: "Si tratta di lanciare un chiaro segnale al mondo politico a Berna". Nella Capitale federale il sovvenzionamento trasversale dalla strada alla ferrovia è sempre più consolidato, ha affermato, alludendo al Fondo d'infrastruttura ferroviaria, approvato dal Parlamento. Tra imposte, tributi e tasse, la Confederazione spilla ogni anno agli utenti della strada circa 9,5 miliardi di franchi. Di questi, il 70% finisce dapprima nelle casse della Confederazione e dei Cantoni o è attribuito al finanziamento dell'infrastruttura ferroviaria. Risultato: per la strada rimangono troppo pochi soldi! Di conseguenza, Götschi, unitamente a Mathias Amman, Presidente centrale dell'ACS, esige "lo stesso metro per tutti e, per gli automobilisti, occorre un Fondo d'infrastruttura stradale, analogo a quello che otterrà la ferrovia". Tale fondo dev'essere ancorato nella Costituzione e alimentato ogni anno da versamenti fissi.

La strada ha bisogno d'investimenti

Mathias Amman ha citato altri fatti a sostegno della strada. "Quasi nessuno vuole prendere atto che, dal 1995, l'autofinanziamento della strada è superiore al 100%", ha dichiarato. La strada è redditizia grazie a tutte le tasse e imposte; non necessita, né riceve alcuna sovvenzione statale. Tuttavia, gli intasamenti negli agglomerati, il manto stradale critico, le buche e le crescenti esigenze di mobilità della popolazione, indicano che l'attuale infrastruttura non è più sufficiente. Ammann ha affermato: "Se, a lunga scadenza, si vogliono garantire il valore e la sostanza della rete stradale nazionale, fino al 2030 occorrono investimenti per 60 miliardi di franchi". A suo modo di vedere, la discussione sul finanziamento della strada va ripresa da capo, poiché il progetto di modifica della legge federale sulla tassa per l'utilizzazione delle strade nazionali va assolutamente nella direzione sbagliata.

Le code restano

François Membrez, Presidente della sezione ginevrina del TCS, ha completato queste dichiarazioni, sostenendo che soltanto tra il 2009 e il 2011 le code sulle strade nazionali sono aumentate del 60%. "Per contro, l'aumento del prezzo del contrassegno autostradale non serve assolutamente a nulla, e, per i necessari completamenti, come quelli di Morges e della Glattal, il Consiglio federale ha già annunciato un nuovo aumento dell'imposta sugli oli minerali". Membrez ha anche ricordato il 1993: "In occasione dell'allora aumento di 20 cts. dell'imposta sugli oli minerali, era stato affermato che con questi soldi sarebbe stata ultimata la costruzione delle autostrade. Orbene, fino a oggi questa promessa non è stata mantenuta".

Il Comitato contrario a una vignetta ingannevole invita i cittadini, il 24 novembre 2013, a respingere il progetto di modifica della legge federale sulla tassa per l'utilizzo delle strade nazionali. Quale valida alternativa, propone l'istituzione di un Fondo d'infrastruttura stradale, ancorato nella Costituzione federale. Soltanto quest'ultimo garantirà a lunga scadenza l'esercizio, la manutenzione e l'ampliamento della rete delle strade nazionali.

Contatto per i media:

Peter Goetschi - 079 247 23 04
Co-presidente Comitato "NO a una vignetta ingannevole"
Presidente centrale del TCS

Mathias Ammann - 031 763 13 13
Co-presidente Comitato "NO a una vignetta ingannevole"
Presidente centrale dell' ACS

François Membrez - 078 881 81 03
Presidente della Sezione ginevrina del TCS

Thierry Burkart - 079 828 55 82
Presidente del Comitato politico del TCS

Peter Steiner - 079 581 14 23
Responsabile della campagna "NO a una vignetta ingannevole"