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Schweizerische Herzstiftung / Fondation Suisse de Cardiologie / Fondazione Svizzera di Cardiologia

L'ictus cerebrale può colpire chiunque - una 17enne è sopravvissuta grazie a un trattamento rapido
Sulla Giornata mondiale dell'ictus cerebrale del 29 ottobre 2018

Berna (ots)

Due anni fa Lara Widmer, allora 17enne, è stata vittima di un ictus cerebrale. Nessuno se lo sarebbe aspettato. Per la Giornata mondiale dell'ictus cerebrale la giovane donna e la Fondazione Svizzera di Cardiologia hanno un importante messaggio da trasmettere: un ictus cerebrale può colpire chiunque e in qualsiasi momento. Tutti devono saper riconoscere i sintomi per reagire tempestivamente e in modo corretto.

Era distesa sul pavimento del bagno, non reagiva più a nulla e piangeva. Quel giorno Lara Widmer di Kriegstetten (SO), allora 17enne, aveva in programma una gita in barca sul fiume Aare con un'amica. Non vedendola arrivare Xeno, il fratello 14enne, iniziò a cercarla. Dopo averla trovata in bagno informò immediatamente i genitori. Due ore dopo Lara fu trasportata allo Stroke Center dell'Inselspital di Berna. La diagnosi: ictus cerebrale. Fu avviato subito il trattamento di emergenza.

Il tempo è il fattore più importante

«Il rischio di ictus cerebrale aumenta con l'avanzare dell'età», spiega il Prof. Marcel Arnold, direttore dello Stroke Center dell'Inselspital di Berna e consigliere di fondazione della Fondazione Svizzera di Cardiologia, «ma può colpire anche giovani adulti e addirittura bambini». Se si manifestano i sintomi di un ictus cerebrale, il tempo è il fattore più importante. Più presto inizia il trattamento di un ictus in fase acuta e maggiori sono le probabilità che la persona colpita sopravviva e i danni risultino limitati. «Negli ultimi anni la terapia dell'ictus cerebrale in fase acuta ha fatto grandi progressi», spiega il prof. Arnold, «e perfino io resto spesso sorpreso dei successi ottenuti con il trattamento».

Non scoraggiarsi

Lara Widmer aveva i sintomi tipici: un lato del corpo era paralizzato, zoppicava e non era più in grado di sollevare il braccio destro. Dava risposte non comprensibili e la bocca pendeva storta da un lato. Data la sua giovane età, inizialmente i genitori non pensarono però a un ictus cerebrale, altrimenti avrebbero chiamato l'ambulanza ancora prima. Nonostante ciò i neurologi sono riusciti a rimuovere il coagulo che bloccava l'arteria principale del cervello con un metodo relativamente nuovo: un cosiddetto Stent-Retriever. Oggi Lara ha 19 anni e, grazie a terapie durate mesi e alla sua grande forza di volontà, si è ormai quasi completamente ripresa dalle menomazioni. È nuovamente in grado di camminare normalmente, usare la mano destra e parlare in modo chiaro. Poco tempo fa ha addirittura conseguito il diploma di maturità e superato l'esame di guida.

Con la propria storia Lara desidera infondere coraggio, spiegando che oggi un ictus cerebrale si può superare bene. Un importante presupposto è tuttavia che i sintomi vengano riconosciuti tempestivamente e venga chiamato subito il 144.

Nella maggior parte dei casi durante un ictus cerebrale si manifestano i seguenti sintomi:

   - paralisi: paralisi improvvisa, disturbi della sensibilità o 
     debolezza, per lo più soltanto a un lato del corpo (volto, 
     braccio o gamba)
   - disturbi della vista: cecità improvvisa (spesso solo un occhio) 
     o visione doppia
   - anomalie del linguaggio o difficoltà di capire quanto viene 
     detto
   - forte vertigine con incapacità di camminare
   - mal di testa improvviso, insolito, fortissimo

Il comunicato stampa e delle foto sono disponibili su www.swissheart.ch/media

Contatto:

Peter Ferloni, responsabile comunicazione
Fondazione Svizzera di Cardiologia
Telefono 031 388 80 85
ferloni@swissheart.ch

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