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Comunicato stampa: La stragrande maggioranza vuole una cassa malati unica – ma solo se i premi diminuiscono almeno del 10%

Comunicato stampa: La stragrande maggioranza vuole una cassa malati unica –  ma solo se i premi diminuiscono almeno del 10%
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Comunicato stampa

Sondaggio rappresentativo di Comparis sulla cassa malati unica

La stragrande maggioranza vuole una cassa malati unica –

ma solo se i premi diminuiscono almeno del 10%

L’opinione degli svizzeri sta cambiando: oggi il 71% si dichiara a favore di una cassa malati unica per l’assicurazione di base – ma non a tutti i costi. È quanto emerge da un sondaggio rappresentativo di Comparis. La popolazione sembra disposta a cambiare il sistema, ma solo se i premi mensili diminuiscono di almeno 40 franchi, ovvero di ben il 10%. «Il 5% dei premi sono dovuti ai costi amministrativi delle casse malati. Anche se la cassa malati unica non dovesse ipoteticamente sostenere alcun costo, l’obiettivo del 10% non verrebbe raggiunto», avverte Felix Schneuwly, esperto Comparis in assicurazione malattia. Per stabilizzare i costi sono necessarie alcune rinunce.

Zurigo, 25 aprile 2024 – Finora tutte le votazioni per l’introduzione di una cassa malati unica sono fallite. Tuttavia, a seguito del rapido aumento dei premi dell’assicurazione di base e dell’inflazione, se si votasse oggi l’esito potrebbe essere diverso. Attualmente in Svizzera il 71% degli adulti sarebbe a favore di una cassa malati unica. Questo è quanto emerge da un sondaggio rappresentativo del servizio di confronti online Comparis. La percentuale di sostenitori è particolarmente elevata tra gli over 55 (78 contro il 71% tra i 36-55enni e il 65% tra i giovani adulti).

Potenziale di risparmio molto più basso del previsto

I sostenitori di una cassa malati unica si aspettano principalmente premi dell’assicurazione di base più convenienti. «Tuttavia, un lieve contenimento dei costi sanitari non sarebbe sufficiente per ridurre i premi», afferma Felix Schneuwly, esperto Comparis in assicurazione malattia.

Affinché l’introduzione di una cassa malati unica sia considerata vantaggiosa, secondo tre quarti dei sostenitori i premi dovrebbero diminuire di almeno 40 franchi al mese. Si tratta di una riduzione media dei premi e dei costi di ben il 10%.

«Il 5% dei premi sono dovuti ai costi amministrativi delle casse malati. Anche se la cassa malati unica non dovesse ipoteticamente sostenere alcun costo, l’obiettivo del 10% non verrebbe raggiunto», avverte Schneuwly. Tuttavia, non sorprende che molti assicurati trovino nelle casse malati il capro espiatorio per il costante aumento dei costi: «Dopotutto, ogni anno le casse malati chiedono premi più elevati».

Ma è illusorio pensare di aumentare il benessere e al contempo ridurre le spese sanitarie. «Ad esempio, la sanità pubblica nel Regno Unito prevede severi razionamenti, ma il rapporto tra le spese sanitarie e il prodotto interno lordo (PIL) è ora più elevato che in Svizzera a causa della lenta crescita economica», dichiara l’esperto.

Nemmeno la Suva è un’assicurazione unica

Inoltre, solo pochissimi intervistati sono consapevoli del fatto che la cassa malati unica nell’assicurazione di base sarebbe un esperimento senza precedenti. Infatti, anche nell’assicurazione contro gli infortuni, spesso citata come esempio, ci sono più di 20 offerenti e non solo la Suva. Il 13% degli intervistati ritiene di sapere quante assicurazioni infortuni esistono in Svizzera, ma più della metà ha dato una risposta sbagliata.

«Anche il confronto con la Suva, spesso citato, non regge: in primo luogo, la Suva non è un’assicurazione unica, ma solo un monopolio parziale. In secondo luogo, i costi amministrativi della Suva sono superiori a quelli delle casse malati. Infine, si è assicurati contro le conseguenze di un infortunio presso la Suva solo fino al pensionamento, dopodiché bisogna assicurarsi presso le casse malati», spiega Schneuwly.

Per ridurre i costi bisogna rinunciare a qualcosa

«La situazione nel settore sanitario è simile a quella nella previdenza per la vecchiaia», osserva l’esperto Comparis. «La maggior parte di noi vuole un servizio migliore e più completo, purché sia qualcun altro a pagare. Tendiamo a dare la colpa dell’aumento dei costi e dei premi ai vertici degli ospedali, alle casse malati o all’industria farmaceutica e a esigere al contempo una medicina migliore, più completa e meno cara».

Negli ultimi anni, però, la promozione della medicina di famiglia, della medicina complementare e delle cure è stata ancorata nella Costituzione federale.«Se non invertiamo la rotta, i costi continueranno ad aumentare», afferma Schneuwly. Secondo l’esperto, è possibile ridurre i costi sanitari solamente facendo delle rinunce, «ad esempio non sostenendo la concessione di crediti milionari o eventuali versamenti sul capitale proprio a ogni ospedale che offre un servizio di scarsa qualità o che opera in modo inefficiente e che cura troppo pochi pazienti».

Maggiori informazioni

Felix Schneuwly
esperto di casse malati 
telefono: 079 600 19 12
e-mail:  media@comparis.ch
comparis.ch

Chi è comparis.ch

Con oltre 80 milioni di visite all’anno, comparis.ch è uno dei siti web svizzeri più utilizzati. L’azienda confronta tariffe e prestazioni di casse malati, assicurazioni, banche, gestori di telefonia e presenta la più grande offerta online di auto e immobili in Svizzera. Grazie ad ampi confronti e valutazioni esaustive, Comparis porta trasparenza sul mercato, rafforzando così il potere decisionale dei consumatori. La società è stata fondata nel 1996 dall’economista Richard Eisler ed è di proprietà privata. L’azienda appartiene ancora oggi principalmente al suo fondatore. Comparis non è partecipata né dallo Stato né da altre imprese.