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International Public Media Conference (IPMC) - «I media sono l'assicurazione sulla vita di una democrazia»

International Public Media Conference (IPMC) - «I media sono l'assicurazione sulla vita di una democrazia»
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Berna (ots)

Successo per la prima edizione dell'International Public Media Conference (IPMC) svoltasi ieri a Berna: 160 persone hanno assistito a interventi di relatori svizzeri e internazionali. Nel suo discorso di apertura, la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha ricordato l'importanza dei media per la democrazia. La conferenza è stata l'occasione per fare il punto sulle principali sfide che i media di servizio pubblico sono chiamati ad affrontare in tutta Europa.

«Un panorama mediatico in salute è importante per la Svizzera. [...]

Un'infrastruttura funzionante include necessariamente media che offrano alla popolazione informazioni affidabili. Senza informazione né conoscenza dei fatti non può esservi dibattito né tanto meno democrazia»: con tali parole la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha aperto la prima International Public Media Conference al Centro Paul Klee di Berna davanti a 160 rappresentanti dei media, delle istituzioni scientifiche, della politica e di altre cerchie interessate. Concepito all'insegna dello scambio internazionale e interdisciplinare di prospettive ed esperienze, l'evento ha permesso di puntare i riflettori sulle principali sfide che i media, in particolare quelli di servizio pubblico, sono chiamati ad affrontare. La trasformazione mediatica, la necessità di collaborazione, l'importanza della regolazione, il contesto politico e le riforme interne sono stati altri temi affrontati nel corso della giornata.

La tavola rotonda dal titolo «Mai così indispensabili, mai così messi alla prova» si è focalizzata su tre sfide considerate comuni dalle direttrici e dai direttori delle aziende mediatiche di servizio pubblico presenti (la tedesca MDR, la belga RTBF, la svedese SR e la SRG SSR): l'intensificazione del dialogo con la popolazione nel suo insieme, la digitalizzazione sullo sfondo della crescente pressione concorrenziale da parte dei giganti di Internet nonché l'esigenza di adeguare le proprie strutture al nuovo contesto. Karola Wille, intendente della MDR, ha per esempio sottolineato la necessità di uscire dai vecchi "silos" radiofonici e televisivi e di riorganizzarsi per ambiti tematici.

«La trasformazione mediatica in atto non è riconducibile in primis alla digitalizzazione, ma alla sempre maggiore frammentazione della società. La digitalizzazione funge semplicemente da catalizzatore», ha riassunto nel suo intervento Karen Donders, responsabile dell'unità Media del centro di ricerca imec-SMIT della Vrije Universiteit Brussel. Non sorprende che ciò si constati soprattutto presso il pubblico più giovane. Matthias Künzler, Ulla Autenrieth e Fiona Fehlmann, nel presentare i primi risultati dello studio finanziato dal Fondo nazionale svizzero «Service public - Publikumsakzeptanz und Zukunftschancen», hanno tuttavia spiegato che i gruppi di destinatari più giovani considerano ancora importanti i valori del servizio pubblico, pur utilizzando molto più frequentemente altri tipi di offerte.

Il presidente della Commissione federale dei media (COFEM), Otfried Jarren, ha riassunto così la giornata: «Le piattaforme occupano oggi il cuore del dibattito. Ma in una democrazia servono, come il pane quotidiano, anche i media tradizionali».

La conferenza è stata organizzata congiuntamente dalla Società svizzera di radiotelevisione (SRG SSR), dall'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM), dalla Commissione federale dei media (COFEM) e dalla Società svizzera di scienze della comunicazione e dei media (SSCM). Una decisione in merito all'eventuale organizzazione di una seconda edizione è attesa nelle prossime settimane.

La maggior parte degli interventi della giornata è disponibile integralmente su https://www.swissinfo.ch/eng/ipmc-livestream

Contatto:

Ufficio stampa SSR
medienstelle.srg@srgssr.ch / tel. 031 350 95 95