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economiesuisse - Obiettivi realistici - Per le misure concrete è ancora troppo presto
economiesuisse si china sulla revisione della legge sul CO2

Zürich (ots)

economiesuisse giudica positivamente la decisione
del Consiglio federale di impegnarsi per il raggiungimento entro il 
2020 di un traguardo realistico in materia di politica ambientale. 
Con la revisione della legge sul CO2 e il mantenimento delle misure 
già dimostratesi efficaci, la Svizzera riuscirà a dare il proprio 
contributo alla salvaguardia del clima. Nell'imminenza delle 
decisioni della Conferenza di Copenhagen e dell'Unione europea è 
tuttavia ancora troppo presto per definire misure concrete.
In materia ambientale, il Consiglio federale sottopone al 
Parlamento obiettivi realistici e al contempo ambiziosi, 
concentrandosi sul mantenimento di misure per la protezione del clima
che in passato hanno dato i loro frutti, come l'Agenzia dell'energia 
per l'economia e la Fondazione "Centesimo per il Clima". 
economiesuisse accoglie positivamente la decisione del Consiglio 
federale di ridurre le emissioni nella stessa misura sia in Svizzera 
sia all'estero. Dal punto di vista dell'economia è altrettanto 
importante il fatto che i grandi produttori di CO2 abbiano la 
possibilità di partecipare al commercio dei certificati dell'UE e di 
sottoporsi volontariamente alle relative disposizioni.
Decidere già allo stadio attuale sulle misure di politica 
ambientale è problematico. Anche per il segretario generale della 
Convenzione sul clima non è ancora chiaro, se in occasione della 
Conferenza di Copenhagen che si terrà in dicembre, si arriverà a 
firmare un accordo. Anche l'UE discuterà al più presto nel 2011 le 
misure più importanti da adottare per quanto riguarda la politica 
ambientale.
La decisione sull'aumento della tassa a 120 o addirittura a 180 
franchi per tonnellata di CO2 da parte del Consiglio federale deve in
ogni caso essere rivista. Un aumento simile avrebbe come conseguenza 
un rincaro del litro di olio combustibile e della benzina di 35 
rispettivamente 55 centesimi. Questo colpirebbe soprattutto le PMI. A
queste ultime verrebbero imposti costi supplementari che ne 
minerebbero la capacità competitiva. La Svizzera deve evitare di 
scegliere una via solitaria a scapito dell'economia. Sta dunque al 
legislativo apportare le correzioni necessarie nel corso delle 
consultazioni parlamentari.

Contatto:

Cristina Gaggini
Telefono: 078 781 8239
cristina.gaggini@economiesuisse.ch

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