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economiesuisse - Una politica finanziaria prudente anche in tempo di crisi
Pubblicazione del secondo Monitor finanziario

Zürich (ots)

Una netta maggioranza degli elettori e delle
elettrici vorrebbero che lo Stato utilizzi le risorse disponibili in 
maniera ottimale, in modo da poter adempiere ai propri compiti anche 
in tempo di crisi. In presenza di deficit, la popolazione desidera 
che lo Stato si impegni a ridurre le spese. Un aumento 
dell'indebitamento è fuori questione. Sono queste le conclusioni 
presentate da economiesuisse nel Monitor finanziario 2009.
L'organizzazione mantello dell'economia svizzera pubblica in 
collaborazione con l'istituto di ricerca gfs.berna il suo secondo 
Monitor finanziario. Quest'ultimo presenta i risultati delle 
inchieste condotte sulla sensibilità della popolazione sui temi di 
politica finanziaria. In questo modo, viene data regolarmente la 
parola agli elettori e alle elettrici.
Niente debiti e spese supplementari
Sul tema dell'orientamento della politica finanziaria e fiscale, l'85
% degli intervistati preconizza di risolvere i problemi esistenti 
senza aumentare le entrate. La maggioranza ritiene che sarebbe 
opportuno diminuire le imposte a titolo preventivo per aumentare la 
pressione per una riduzione delle spese. Al contrario, soltanto una 
piccola minoranza accetterebbe un aumento delle imposte.
Come nel 2008, oltre la metà delle persone interrogate si aspetta 
che lo Stato utilizzi le eventuali eccedenze per ridurre i suoi 
debiti. Inoltre, il 74% degli intervistati auspica, in presenza di 
conti statali deficitari, una riduzione delle spese. Soltanto il 18% 
degli intervistati ritiene opportuno contrarre nuovi debiti. 
Aumentare le imposte per rimediare ai problemi finanziari è un 
argomento tabù. Secondo Pascal Gentinetta, direttore di 
economiesuisse, il monitor finanziario conferma che, in periodi di 
crisi, occorre orientarsi verso una politica finanziaria prudente e 
conservatrice. Questo punto di vista è del resto condiviso dagli 
ambienti politici di sinistra e di destra.
Gli elettori e le elettrici chiedono risparmi principalmente nel 
settore dell'asilo, ma anche nell'esercito e per quanto concerne i 
salari dell'amministrazione. Quest'anno, l'AI e il sistema sanitario 
rientrano nei settori in cui gli interrogati auspicano una riduzione 
delle spese. I settori della formazione e della ricerca, nonché l'AVS
restano per contro prioritari per gli elettori. Di fronte alla crisi,
la propensione a spendere diminuisce in tutte le regioni del paese - 
particolarmente nel campo sociale. Ormai, non esiste più nessun 
ambito per il quale le persone interrogate auspicano un aumento delle
spese.
Gli elettori e le elettrici ritengono di essere essi stessi gli 
attori più credibili in materia di politica finanziaria. La 
diminuzione della credibilità del consigliere federale Rudolf Merz e 
del Parlamento nel suo insieme è verosimilmente legata all'attuale 
crisi economica. Le organizzazioni economiche hanno, da parte loro, 
guadagnato credibilità. Secondo Claude Longchamp, direttore 
dell'istituto di ricerca gfs.berna, "se i rappresentanti 
dell'economia e dei lavoratori vedono aumentare la loro quota, 
significa che non sono considerati i responsabili della crisi, ma 
piuttosto come degli attori che si impegnano per il futuro 
dell'economia".
Occorre contenere l'indebitamento
Anche se la Confederazione prevede di chiudere l'anno con una piccola
eccedenza, il budget e il piano finanziario per gli anni dal 2010 al 
2013 prevedono aumenti delle spese e dei deficit per diversi miliardi
di franchi. Dopo il 2011, il freno all'indebitamento messo in atto 
dalla Confederazione non sarebbe più rispettato. Secondo Pascal 
Gentinetta, "per poter rovesciare questa preoccupante evoluzione, 
occorre introdurre una regola di finanziamento durevole per le 
assicurazioni sociali ed provvedere ad un riesame dei compiti che 
tenga conto delle fluttuazioni congiunturali".
In questo periodo, la fiducia dei cittadini e delle cittadine 
nella politica riveste un'importanza particolare. Si auspica, che i 
responsabili politici si basino sulle tendenze delineate nel monitor 
finanziario per definire l'orientamento della politica finanziaria e 
fiscale.

Contatto:

Cristina Gaggini
Telefono: 078 781 82 39
cristina.gaggini@economiesuisse.ch

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