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Alla scoperta dei giardini attraverso le oasi verdi più belle del Giappone

Alla scoperta dei giardini attraverso le oasi verdi più belle del Giappone
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Alla scoperta dei giardini attraverso le oasi

verdi più belle del Giappone

I giardini reali di Versailles, la Villa d’Este di Tivoli, i Butchart Gardens sull’isola di Vancouver, i giardini botanici di Brooklyn: i giardini hanno una forza di attrazione magico. E viaggiare alla scoperta delle perfette vedute che offrono è un trend in costante crescita. I giardini giapponesi non hanno nulla da invidiare alle loro controparti occidentali: costituiscono, anzi, un esempio eccellente di armonia tra raffinata espressione artistica, autenticità della natura e creatività umana. Sono, inoltre, vere e proprie oasi di mindfulness, perfettamente in linea con la filosofia dello slow travel. Il verde Giappone si tinge di colori particolarmente caldi nella stagione autunnale. Un’immersione nella natura svizzera è un buon modo per preparare la mente all’incontro con la meraviglia dei giardini del Paese del sol Levante.

In Giappone i giardini non sono meri spazi verdi funzionali: essi sono manifesti culturali e vere e proprie attrazioni. I giardini giapponesi vantano una storia millenaria e, proprio in virtù della loro unicità, sono un ottimo motivo per intraprendere un viaggio slow attraverso il Paese del Sol Levante. La tradizione nipponica dei giardini affonda le sue radici nella filosofia dell‘armoia tra essere umano e la natura. Nel corso dei millenni sono venute a crearsi diverse tipologie di giardini, che, nonostante le loro differenze, hanno in comune una caratteristica: ogni giardino viene allestito secondo il metodo «shakkei», traducibile approssimativamente con «paesaggio in prestito». La costruzione di tali opere d’arte richiede tempi lunghi, perché ogni singolo elemento viene disposto nel luogo desiderato con la stessa, assoluta curacon cui si stende una pennellata su un dipinto. Questa cura dà vista a una riproduzione paesaggistica completa e armonica in ogni sua parte. Stupore e meraviglia perpetui attendono chiunque intraprenda un viaggio nel paradisiaco mondo dei giardini giapponesi, ma è importante tenere a mente che non tutti sono accessibili al pubblico: alcune di queste opere d’arte naturali possono essere osservate soltanto da lontano, il che, a ben pensarci, non fa altro che accrescerne il fascino.

Il principe dei giardini secchi a Shimane

Il giardino giapponese per antonomasia è il karensansui, o “giardino secco”. Di norma vi si trovano ciottoli che riproducono metaforicamente il mare aree ricoperte dal muschio che rappresentano simbolicamente la terraferma e pietre più grandi a rappresentare le montagne. La maggior parte dei karesansui non può essere calpestata; ciò fa sì che il giardino si trasformi in un dipinto naturale, dando a chi lo visita l’impressione di visitare una galleria d’arte. La funzione contemplativa del giardino trova le sue origini nel Buddismo ed è parte integrante della meditazione dei monaci: non è infatti raro vederli intenti a rastrellare delicatamente i sassi. Tant’è vero che i karesansui si trovano, solitamente, nei pressi di templi o nei monasteri.

Un esempio particolarmente calzante di giardino secco al di fuori degli itinerari maggiormente battuti dai turisti si trova nel Museo d’arte Adachi,nella prefettura di Shimane, a circa 3 ore e mezza da Osaka e Hiroshima. Il giardino, che prende il nome dal fondatore del museo, Adachi Zenko, si stende su un’ampissima superficie, pari a 165.000 metri quadrati, ed è suddiviso in diversi settori con giardini secchi, rocciosi o di muschio. L’Adachi Art Museum e il suo giardino sono stati annoverati per ben venti volte consecutive al primo posto tra gli oltre 1000 giardini della classifica della rivista di settore giapponese «Sukiya Living Magazine – The Journal of Japanese Gardening». Inoltre, a quest’opera d’arte la Guida Verde Michelin 2023 ha assegnato ben tre stelle.

Il giardino degli stagni: un tuffo nel pluricentenario Ritsurin Koen

Se l’acqua è il vostro elemento, i giardini adornati da stagni e laghetti fanno al caso vostro. A differenza della maggior parte dei giardini secchi e rocciosi, questa tipologia di giardino tradizionale può essere esplorato a piedi percorrendo i sentieri che ne attraversano i prati che risplendono di un verde acceso, contornati a loro volta da superfici più piccole ricoperte di pietre, ciottoli o sabbia a evocare paesaggi simbolici. Alberi e arbusti strategicamente collocati fanno sì che la prospettiva muti letteralmente ad ogni battito di ciglia. Il gran finale è costituito dal passaggio che conduce alle limpide acque dello stagno, posto nel cuore del giardino. Il paesaggio circostante si riflette sulle acque cristalline, nelle quali si celano le misteriose carpe koi. Questa specie di carpa è una protagonista indiscussa dei giardini di questo tipo. Secondo una leggenda in tempi antichi avrebbe risalito una cascata e sarebbe ascesa in cielo, assumendo le sembianze di un drago.

A Takamatsu, sull’isola di Shikoku, si trova il Ritsurin Koen, considerato uno dei tre giardini più belli del Paese del Sol Levante: un’ampio angolo di verde la cui storia ha inizio 400 anni fa, nel periodo Edo, e i cui 75 ettari la rendono il più grande giardino calpestabile del Giappone. Al suo interno si trovano sei stagni e tredici scorci collinari. Merita di essere visitato soprattutto nelle prime ore del mattino, quando la nebbia leggera riposa sulle superfici degli stagni e regna un’atmosfera mistica, palpabile specialmente nei tour guidati a bordo delle wasen, tradizionali imbarcazioni in legno. Ogni anno, a novembre, nel Ritsurin Koen viene organizzato uno spettacolo di luci: in questa occasione i visitatori e le visitatrici possono ammirare il foliage autunnale illuminato in alcuni dei paesaggi più belli del parco, come il «Kikugetsu-Tei» o il «Fuugan», una sorta di tunnel di aceri (momiji). Durante la stagione autunnale il giardino è teatro di eventi dedicati come, ad esempio, tour in barca serali o spettacoli musicali.

Il giardino di muschio: un’opera poetica visitabile solo su prenotazione

In Giappone il muschio viene impiegato come elemento decorativo in quasi tutti i giardini. Possiamo dunque dire che tutti i giardini giapponesi sono anche giardini di muschio? Non proprio: questa tipologia si differenzia per la quasi assenza di elementi rocciosi e specchi d’acqua, qui sostituiti da distese di muschio, appunto. Uno degli esempi più conosciuti e affascinanti si trova nel tempio Saihoji di Kyoto, adornato da più di 120 specie di muschio. Per visitare questo giardino patrimonio mondiale UNESCO è necessario prenotare in anticipo; sebbene fino a poco tempo fa le richieste dovevano pervenire a mezzo posta, a partire da novembre 2023 sarà possibileprenotarsi anche online. Se non bastasse l’incantevole bellezza di questo luogo per decidere di visitarlo, sappiate che il biglietto di ingresso include anche una sessione di copiatura dei sutra, i testi della tradizione buddista.

Per saperne di più sui giardini giapponesi:

Giardini giapponesi: https://www.japan.travel/it/see-and-do/japanese-garden/

Adachi Museum of Art: https://www.japan.travel/it/spot/934/

Ritsurin Koen: https://www.japan.travel/it/spot/833/

Tempio di Saihoji: https://www.japan.travel/it/spot/1134/

La top 5 dei giardini giapponesi

(secondo la classificazione del «Sukiya Living Magazine – Journal of Japanese Gardening», edizione 2022)

1. Adachi Museum of Art (Shimane)

2. Katsura Rikyu (Kyoto)

3. Yamamoto-tei (Tokyo)

4. Ristorante Minami-kan (Shimane)

5. Yohkoh-kan (Fukui)

Per pregustare al meglio l’attesa: giardini giapponesi in Svizzera

I giardini giapponesi sono già da tempo presenti anche in Svizzera. Per iniziare a pregustare l’attesa di un viaggio in Asia e sviluppare una comprensione più profonda della filosofia del Paese del Sol Levante non c’è niente di meglio che esplorare le più belle oasi giapponesi del nostro territorio:

  • Giardino giapponese a Interlaken: un tributo all’Oberland bernese e un dono della città giapponese di Ōtsu. Raccomandiamo di visitare il giardino soprattutto in primavera, durante la stagione della fioritura.
  • Giardino secco ad Aigle: il giardino più esteso di questa tipologia in tutta la Svizzera, che invita a immergersi nella sfaccettata cultura nipponica.
  • Giardino giapponese di Nendaz, Vallese: un giardino giapponese particolare, dove le morene del ghiacciaio sembrano architettate a tavolino ma sono in realtà plasmate dalla natura.
  • Giardino secco ad Ascona: nel corso della visita guidata al giardino del tè si respira a pieni polmoni la cultura di questa bevanda. Qui viene proposta anche un’introduzione a questa antica tradizione.
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