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Netflix e TikTok fanno tendenza tra i bambini della scuola elementare

Comunicato stampa del 30 marzo 2023

Dipartimento di psicologia applicata dell’Università di scienze applicate di Zurigo (ZHAW)

Netflix e TikTok fanno tendenza tra i bambini della scuola elementare

Il gioco, lo sport e i contatti sociali caratterizzano il tempo libero dei bambini della scuola elementare in Svizzera. Soltanto dopo queste attività si rileva la prima attività digitale, ovvero giocare ai videogiochi. Il nuovo studio MIKE della ZHAW e della piattaforma nazionale Giovani e media mostra che il comportamento in materia di utilizzo dei media dei bambini tra i 6 e i 13 anni è tornato a un livello simile a quello precedente alla pandemia di COVID-19, nonostante l'aumento dell'utilizzo durante quest’ultima.

Durante la pandemia, a causa delle restrizioni imposte, alcune attività del tempo libero non sono state possibili e, anche per via delle lezioni a distanza, i media digitali sono stati utilizzati con maggiore intensità. Questi cambiamenti non hanno però avuto ripercussioni a lungo termine sull’utilizzo dei media da parte dei bambini. Come negli anni precedenti, secondo lo studio rappresentativo MIKE, tra le attività del tempo libero preferite si annoverano il gioco non mediale, in tutte le sue forme, e la pratica di diverse discipline sportive quali il calcio o la bicicletta. I ricercatori della ZHAW hanno interpellato circa 1000 bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni in Svizzera tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. Rispetto all’ultima inchiesta, svolta nel 2019, hanno acquisito importanza la pittura, il disegno e i lavoretti manuali. Per i bambini resta particolarmente importante svolgere attività con la famiglia e incontrare gli amici. Secondo la psicologa dei media della ZHAW, Lilian Suter, questo riflette il bisogno di coinvolgimento sociale. Al contempo, va rilevato che nel corso della scuola elementare la gamma dei media usati dai bambini diventa sempre più varia e il loro utilizzo nella quotidianità assume maggiore importanza.

Film preferiti: Harry Potter, Naruto e Squid Game

Oltre ad ascoltare musica e leggere o ascoltare libri, guardare la televisione è l’attività mediale più gettonata tra i bambini della scuola elementare in Svizzera: secondo i genitori, quasi la metà dei figli guarda la televisione ogni giorno o quasi, in media per circa mezz’ora al giorno. Film e serie vengono guardati sempre più tramite servizi di streaming quali Netflix, e sono particolarmente apprezzati anche i video online, in particolare su YouTube. Tra i film, le serie e le trasmissioni preferite in assoluto figurano classici quali i film di Harry Potter, seguiti, al secondo e al terzo posto, rispettivamente dalla serie manga giapponese Naruto e dalla serie drammatica sudcoreana Squid Game. Per quanto concerne le trasmissioni, emerge che le raccomandazioni in materia di età vengono considerate poco: alcuni film di Harry Potter sono autorizzati soltanto a partire dai 12 anni, e Squid Game soltanto dai 16 anni. Nei racconti dei bambini sulle loro esperienze con i contenuti televisivi prevalgono gli aspetti positivi. Tuttavia, circa il 60 percento ha indicato di aver già visto contenuti che incutono paura o che sono inappropriati per i bambini. Per questo, secondo Nina Hobi, della piattaforma nazionale Giovani e media, è fondamentale parlare con loro dei contenuti di film e televisione e aiutarli a capire e inquadrare ciò che vedono. Inoltre, è particolarmente importante rispettare le raccomandazioni in materia di età.

Videogiochi preferiti: Minecraft, Roblox e Mario Kart

L’attività mediale preferita in assoluto dai bambini della scuola elementare resta giocare ai videogiochi. Ai primi due posti figurano Minecraft e Roblox. Questi videogiochi sono cosiddetti “giochi sandbox”, ovvero un genere in cui i mondi o i contenuti del gioco vengono creati o sviluppati in modo creativo dai giocatori stessi. Entrambi i videogiochi hanno anche community proprie in cui si può interagire. Il terzo posto è occupato dal gioco di corse Mario Kart, un classico che è stato costantemente aggiornato e sviluppato dal 1992. Gregor Waller, psicologo dei media della ZHAW, afferma che, in generale, ancora oggi i videogiochi affascinano i ragazzi più che le ragazze. In effetti il 77 percento dei ragazzi e il 51 percento delle ragazze giocano ai videogiochi almeno una volta alla settimana. Gregor Waller sottolinea che, in linea di massima, dopo la scuola elementare il tempo che i bambini trascorrono con i videogiochi aumenta, per raggiungere il suo picco apparentemente tra i 12 e i 13 anni. Durante l’adolescenza, i videogiochi perdono importanza.

WhatsApp e TikTok fanno tendenza

Analogamente ai videogiochi, la tendenza secondo cui l'importanza cambia con l'età è evidente anche in altri media come i telefoni cellulari e Internet. Da un lato, l’utilizzo del cellulare è in aumento: a usarlo almeno una volta alla settimana è il 40 percento dei bambini di età inferiore ai 10 anni, tra i ragazzi di 10-11 anni è già al 68 percento e tra i ragazzi di 12-13 anni all'81 percento. Dall’altro, i bambini più piccoli utilizzano il cellulare soprattutto per intrattenimento, nello specifico per musica, videogiochi e video online. A partire dai 10 anni i bambini si avvalgono di funzionalità sempre più svariate, come ad esempio la comunicazione sulle reti sociali. Inoltre, a partire dai 10 anni oltre la metà dei bambini possiede un proprio cellulare, mentre tra quelli di 12–13 anni la quota è già di tre quarti. Tra i bambini dal quarto al sesto anno di scuola il servizio di messaggistica istantanea più utilizzato in assoluto è WhatsApp. Tra le reti sociali, quella più utilizzata in assoluto è TikTok (37 % almeno una volta alla settimana), seguita da Snapchat (28 %) e Instagram (17 %). Lo studio MIKE mostra che durante la scuola elementare le reti sociali non sono ancora un fenomeno di massa; la situazione cambia al più tardi alle scuole medie.

Utilizzo dei media responsabile

Ricevendo un proprio cellulare i bambini scoprono nuovi margini di azione e acquisiscono sempre più autonomia nell’utilizzo dei media. Secondo Gregor Waller, è pertanto fondamentale accompagnare attivamente i bambini in queste fasi di sviluppo: soprattutto per il fatto che l’uso di cellulare e Internet è meno facile da controllare rispetto a quello della televisione, è importante parlare e trovare accordi insieme. Per la maggioranza dei bambini (80 %) le esperienze su Internet sono positive, ma quasi la metà di loro ha già visto contenuti che incutono paura e il 40 percento ha visto cose inappropriate per i bambini. Nel quadro dell’attuale inchiesta MIKE, ai bambini dal quarto al sesto anno di scuola è stato inoltre chiesto per la prima volta di esprimersi in modo dettagliato sulle loro esperienze negative su Internet. Un bambino su quattro è già venuto a conoscenza di offese online nei confronti di un altro bambino e il 15 percento dei bambini interpellati ne è stato direttamente vittima. Una quota analoga di bambini ha già avuto esperienze di esclusione, come ad esempio l’esclusione da una chat di gruppo. A circa un bambino su dieci è già capitato che propri video o foto venissero inviati senza il proprio consenso e il 6 percento ha già vissuto una qualche forma di molestia online. Secondo Liliane Suter, è dunque particolarmente importante che persone di riferimento adulte accompagnino i bambini nella scoperta del mondo digitale, spieghino loro quali contenuti non andrebbero pubblicati e diano loro consigli concreti in caso di esperienze negative.

Utilizzo dei media da parte dei bambini della scuola elementare

Lo studio MIKE (acronimo tedesco di «Medien, Interaktion, Kinder, Eltern», ovvero media, interazione, bambini, genitori) analizza l’utilizzo dei media da parte di un campione rappresentativo di bambini della scuola elementare in Svizzera. Per l’edizione del 2021, tra settembre del 2021 e gennaio del 2022 sono stati interpellati oltre 1000 bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni e oltre 500 genitori delle tre maggiori regioni linguistiche svizzere. Lo studio MIKE è realizzato dal gruppo specializzato in psicologia dei media della ZHAW grazie al sostegno della Jacobs Foundation e della piattaforma nazionale per la promozione delle competenze mediali Giovani e media dell’UFAS. Lo studio è alla sua quarta edizione.

Informazioni

Contatto con gli autori tramite autori (dalle 10:00) tramite Lilian Suter, coautrice, Dipartimento di psicologia applicata ZHAW, Tel. +41 58 934 84 56, e-mail lilian.suter@zhaw.ch

Nina Hobi, Ambito Famiglia, generazioni e società, Settore Questioni dell’infanzia e della gioventù, Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS; Piattaforma nazionale Giovani e media), Tel. +41 58 461 16 18, e-mail nina.hobi@bsv.admin.ch

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