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Media Service: Consiglio svizzero della stampa: In sedia a rotelle. O no? (presa di posizione 37/2016)

Un document

Bern (ots)

Parti: Concordia c. «Tages-Anzeiger»/«Der Bund»

Tema: rispetto della verità / Omissione di elementi informativi importanti / dovere di ascolto in caso di addebiti gravi / rettifica

Reclamo parzialmente accolto

Riassunto

Un giornalista può scrivere: «la Tale è costretta alla sedia a rotelle» se non l'ha mai vista né conosciuta?

Il «Tages-Anzeiger» e il «Bund», entrambi del gruppo Tamedia, si erano occupati, nel febbraio del 2015, del caso di una paziente che, a causa della malattia rara di cui soffre, doveva assumere dei medicamenti tra i più cari in Svizzera. Poiché, inoltre, la donna è in sovrappeso e l'effetto del farmaco dipende anche dalla massa corporea, la sua cassa malati l'aveva invitata a «calare» di altri sei chili, oltre a praticare (come del resto già faceva) una cura dimagrante.

La cassa malati in questione non contesta - nel reclamo presentato al Consiglio della stampa - le informazioni sopra citate, ma critica come inveritiera l'informazione data dai due giornali, che la donna sia costretta a vivere su una sedia a rotelle.

Nell'istruire il caso da parte del Consiglio della stampa non si è potuto provare se davvero la dipendenza della donna dalla sedia a rotelle fosse totale. Il Consiglio ha però voluto approfondire un aspetto laterale della vicenda, importante per la deontologia dei media. Nel servizio pubblicato sul sito online del «Tages-Anzeiger» era riportata l'affermazione di una consulente malattia, nel senso che - «sistematicamente»! - quello era il modo di agire di quella cassa malati.

Era necessario - dice il Consiglio della stampa - che il «Tages-Anzeiger» verificasse questa informazione presso la cassa malati. A questa omissione cui non pone del tutto rimedio la presa di posizione della medesima pubblicata il giorno seguente. È la ragione per cui l'organismo di deontologia accerta una violazione, da parte del giornale, del principio per cui la parte in causa deve sempre essere interpellata in caso di addebiti gravi.

Contatto:

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Consiglio svizzero della stampa
Ursina Wey
Geschäftsführerin/Directrice
Rechtsanwältin
Effingerstrasse 4a
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