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Media Service: La «Weltwoche» ha sbagliato nel «caso Strehle» La conferenza stampa annuale del Consiglio svizzero della stampa

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Interlaken (ots)

È di interesse pubblico conoscere ed esporre alla critica la carriera professionale e il passato politico del direttore di un giornale importante. Ma anche nel caso di persone pubbliche si esige un accurato confronto tra il diritto alla privacy e il diritto del pubblico all'informazione. Il criterio da rispettare è quello della proporzionalità.

Il Consiglio della stampa risponde anzitutto positivamente al quesito se il tema è d'attualità, poiché Strehle da poco occupa la posizione di direttore unico di tutte le redazioni del «Tages-Anzeiger» e dunque può essere esposto a una valutazione critica del suo passato politico. L'interesse pubblico di una ricostruzione della biografia politica del direttore non implica tuttavia la pubblicazione delle foto segnaletiche che lo riguardavano accanto a quelle di persone condannate per violenza e terrorismo, e ciò allo scopo di dimostrare, ma senza prove concrete e deformando dati di fatto, che Strehle era al corrente e almeno idealmente sosteneva la violenza politica, e che in definitiva la prova era data dell' «l'imbarazzante sua prossimità con i bombaroli e l'estrema sinistra». Infine, pur comprendendo che il mestiere del giornalista si fa al passo di corsa, non si giustifica che Strehle sia stato chiamato a prendere posizione su fatti risalenti a varie decine di anni fa poche ore soltanto prima della chiusura dell'edizione del settimanale. Il Consiglio della stampa ricorda che addebiti di questa natura devono essere notificati «con precisione». Circa il rimprovero che Strehle era perlomeno al corrente delle mene terroristiche di suoi coinquilini, il Consiglio della stampa osserva che qualche nome di tali persone la «Weltwoche» avrebbe almeno dovuto menzionarlo.

Dovere di pubblicazione delle Prese di posizione riguardanti la propria redazione

Nel 2012 il Consiglio della stampa ha costatato un miglioramento notevole circa il dovere di pubblicazione delle Prese di posizione riguardanti la propria redazione. Nel corso dell'anno i media oggetto di una presa di posizione e che non ne hanno riferito sono stati sette. Con 95 reclami presentati, il Consiglio della stampa è stato molto sollecitato anche nel 2012. Mai tanto numerose, infine, le 78 prese di posizione pubblicate.

Nuova edizione dell'Annuario

Durante la conferenza stampa è stato presentato il nuovo «Annuario 2013» (http://www.presserat.ch/Documents/Annuario 2013.pdf). Contiene, oltre al Rapporto annuale del Consiglio della stampa in cui sono riassunte le decisioni principali prese, un articolo sul principio del diritto all'immagine in quanto parte integrante dell'autonomia personale e un articolo sul tema del rispetto delle vittime.

Contatto:

SCHWEIZER PRESSERAT
CONSEIL SUISSE DE LA PRESSE
CONSIGLIO SVIZZERO DELLA STAMPA
Sekretariat/Secrétariat:
Martin Künzi, Dr. iur., Fürsprecher
Postfach/Case 201
3800 Interlaken
Telefon/Téléphone: 033 823 12 62
Fax: 033 823 11 18
E-Mail: info@presserat.ch
Website: http://www.presserat.ch

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