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Comunicato stampa: Forte aumento dei prezzi di burro, zucchero e pesce negli ultimi due anni

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Comunicato stampa

Indice dei prezzi al consumo di Comparis novembre 2023

Forte aumento dei prezzi di burro, zucchero e pesce negli ultimi due anni

Secondo l’indice dei prezzi al consumo di Comparis, a novembre 2023 i prezzi dei beni di uso quotidiano in Svizzera sono aumentati dell’1,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Rispetto a ottobre 2023, i prezzi sono invece scesi dello 0,8%. Nonostante un calo dello 0,6%* su base mensile, i consumatori percepiscono un significativo incremento dei prezzi dei generi alimentari rispetto a due anni fa (+7,7%*). Burro, zucchero, pesce e frutti di mare hanno subito un netto rincaro. «La popolazione è molto sensibile ai prezzi dei generi alimentari. Gli aumenti superiori alla media pesano quindi molto sul portafoglio», afferma Dirk Renkert, esperto Comparis in finanze.

Zurigo, 19 dicembre 2023 – L’indice dei prezzi al consumo di Comparis, pubblicato in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo (ETH), misura l’inflazione percepita dai consumatori. Per il calcolo viene considerato esclusivamente l’andamento dei prezzi dei beni consumati regolarmente dalla popolazione, come generi alimentari, medicamenti o vestiti, rimuovendo gli affitti e altri beni durevoli.

Secondo l’indice dei prezzi al consumo di Comparis, in Svizzera a novembre 2023 i prezzi dei beni di uso quotidiano sono saliti dell’1,6% rispetto a un anno fa. L’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) calcolato dall’Ufficio federale di statistica è aumentato dell’1,4%*.

Tasso di inflazione in calo rispetto al mese precedente

Rispetto a ottobre 2023, inoltre, i prezzi nel paniere svizzero di Comparis sono diminuiti dello 0,8% (IPC: −0,2%*). Il mese precedente i costi per i beni di uso quotidiano erano aumentati dello 0,2% (IPC: +0,1%*).

Rincaro dei generi alimentari superiore alla media negli ultimi due anni

Sebbene i prezzi dei prodotti alimentari siano scesi dello 0,6%* rispetto al mese precedente, hanno registrato una crescita superiore alla media rispetto a due anni fa pari al 7,7%* − contro un aumento dell’IPC del 4,4%*. Tra i prodotti che hanno subito un rincaro di oltre il 10% ci sono: burro (+14,7%*), zucchero (+13,7%*), pesce e frutti di mare (+11,3%*), pane, farina e cereali (+11%*),latte, formaggio, uova (+10,8%*) e margarina, grassi e oli commestibili (+10,5%*).« La popolazione è molto sensibile ai prezzi dei generi alimentari. Gli aumenti superiori alla media pesano quindi molto sul portafoglio», afferma Dirk Renkert, esperto Comparis in finanze.

Il maggiore aumento dei prezzi rispetto al mese precedente

Nell’ultimo mese diversi prodotti hanno subito un rincaro. Il prodotto che ha subito il rincaro maggiore è lo zucchero, con un aumento del 3,7%* (ottobre: −3,2%*).

I consumatori devono anche pagare di più per liquori e aperitivi (commercio al dettaglio): a novembre i prezzi sono aumentati del 3,1%* (ottobre: −1,2%*).

Tra i cinque prodotti che più di tutti hanno subito un rincaro figurano l’abbigliamento sportivo (+ 2,5%*), altri prodotti stampati (+2,5%*) e le calzature da uomo (+ 1,9%*).

Il maggior calo dei prezzi rispetto al mese precedente

Nel mese di novembre, si è assistito a un calo dei prezzi di alcuni prodotti. Ad esempio, i consumatori hanno pagato il 9,2%* in meno rispetto a ottobre per lo spumante (commercio al dettaglio). Anche il settore alberghiero è diventato più economico (−5,6%*).

Inoltre, sono scesi anche i prezzi di margarina, grassi e oli commestibili (−4,6%*), marmellata e miele d’api (−4,3%*) e giocattoli e hobby (−4%*).

In Svizzera l’inflazione è molto contenuta rispetto al resto d’Europa

Dando un’occhiata oltre confine si nota che il rincaro in Svizzera su base annua è più contenuto rispetto all’eurozona. Secondo Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione Europea, negli ultimi 12 mesi i prezzi nella zona euro sono cresciuti del 2,4%. A novembre, il tasso di inflazione è stato dello 0,5%.

Rincaro più elevato percepito dagli over 65 senza figli che vivono da soli

Negli ultimi 12 mesi il rincaro più alto è stato percepito dalle economie domestiche composte da una sola persona di età pari o superiore a 65 anni, che attualmente percepiscono un tasso di rincaro dell’1,8% rispetto all’anno scorso.

Tuttavia, il costo della vita a novembre è diminuito dello 0,6% rispetto al mese precedente.

Dal punto di vista puramente matematico, le coppie al di sotto dei 65 anni senza figli percepiscono un rincaro inferiore. Con 106,4 punti, l’inflazione percepita negli ultimi 12 mesi da questa categoria di popolazione è stata dell’1,5%.

L’inflazione è percepita soprattutto dalle economie domestiche più bassa

Considerando il reddito, rispetto allo scorso anno il costo della vita è cresciuto soprattutto per la fascia di reddito più bassa. L’indice dei prezzi al consumo per questa categoria è aumentato dell’1,8%. A novembre, il tasso di inflazione è stato dello 0,6%.

La fascia di reddito medio-alta è stata la meno colpita dal rincaro. Rispetto all’anno scorso, i prezzi per questa categoria sono aumentati dell’1,5%. Lo scorso mese i prezzi dei beni consumati dalla fascia di reddito medio-alta sono invece scesi dello 0,8%.

Il rincaro più elevato nella Svizzera tedesca e romancia

Analizzando i dati per regione linguistica, emerge che la Svizzera tedesca e la Svizzera romancia hanno registrato il rincaro più elevato su base annua, con un aumento dell’1,7%. A novembre il livello dei prezzi è sceso dello 0,8% rispetto a ottobre.

Il rincaro più basso rispetto allo scorso anno è stato percepito nella Svizzera italiana (+1,5%). Rispetto al mese precedente, in novembre il costo della vita è diminuito dello 0,8%.

Indice dei prezzi al consumo di Comparis

L’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) misura l’andamento dei prezzi sulla base di un paniere rappresentativo di circa 1’050 beni e servizi. Una continua diminuzione del potere d’acquisto o un aumento del livello medio dei prezzi sono sintomi di inflazione. L’IPC comprende 12 categorie principali, tra cui investimenti a lungo termine e affitti. Non sono tuttavia considerate grandi voci di spesa come i premi delle assicurazioni sociali o le imposte dirette. L’IPC non rispecchia quindi l’effettivo rincaro percepito dai consumatori.

L’indice dei prezzi al consumo di Comparis, pubblicato in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo (ETH), mostra l’inflazione realmente percepita rimuovendo i dati IPC relativi agli affitti e ai beni durevoli come auto e mobili. Vengono inoltre presi esplicitamente in considerazione singole tipologie di economie domestiche, fasce di reddito e regioni linguistiche. Viene anche fatto un confronto dei prezzi su 20 anni e vengono effettuati calcoli propri per singoli gruppi di prodotti. Nota importante: le cifre contrassegnate con un (*) sono state calcolate direttamente dall’Ufficio federale di statistica (UST) o si basano sulle cifre del IPC/UST.

La base di dati per l’indice dei prezzi al consumo di Comparis è costituita dall’indice nazionale dei prezzi al consumo ( IPC) e dall’indagine sul budget delle economie domestiche (IBED). Le ponderazioni per i nuovi indici dei prezzi si basano sull’ IBED. Successivamente, vengono calcolati gli indici di Laspeyres a catena con le serie di prezzi dell’IPC. La base dell’indice è dicembre 2017 (corrisponde al 100%).

Maggiori informazioni

Dirk Renkert 
esperto di finanze
telefono: 044 360 53 91
e-mail:  media@comparis.ch
 comparis.ch/hypoplus

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