Tous Actualités
Suivre
Abonner comparis.ch AG

comparis.ch AG

Comunicato stampa: Analisi dell’impatto della pandemia di coronavirus sul commercio online

Comunicato stampa: Analisi dell’impatto della pandemia di coronavirus sul commercio online
  • Informations
  • Download

Un document

Comunicato stampa

Analisi dell’impatto della pandemia di coronavirus sul commercio online

Gli stranieri e gli anziani fanno sempre più acquisti online

Gli anziani e le persone con passaporto straniero fanno più che mai acquisti tramite internet: è quanto emerge da un’analisi di Comparis in collaborazione con l’agenzia di informazioni economiche CRIF. «La pandemia di coronavirus ha accelerato questo spostamento dai giovani agli anziani nello shopping online», afferma l’esperto Comparis in credito ai consumatori Michael Kuhn. La percentuale di chi fa acquisti su internet, poi, è decisamente più alta nella Svizzera tedesca che in quella di lingua francese e italiana.

Zurigo, il 9 febbraio 2022 – La pandemia di coronavirus ha dato una forte spinta allo shopping online: nel 2021*, il commercio via internet dovrebbe aver raggiunto in Svizzera un volume di 15 miliardi di franchi rispetto ai 13,1 miliardi di franchi del 2020**. Nel 2021, la sola Digitec Galaxus ha aumentato il fatturato del 16% arrivando a 2,1 miliardi di franchi.

« Forte domanda di beni di uso quotidiano »

Tra l’inizio del 2019 e la fine del 2021 è cambiato in modo significativo anche il profilo degli acquirenti online. È quanto mostra l’analisi condotta dal portale di confronti online Comparis in collaborazione con l’agenzia di informazioni economiche CRIF. La pandemia ha rivoluzionato la struttura demografica: se prima del Covid-19 la percentuale di chi faceva acquisti su internet nella fascia di età 55-65 era del 14,1%, a fine 2021 è salita al 15,1%. Nello stesso periodo, la percentuale dei pensionati (dai 65 anni in su) che fa shopping online è passata dal 13,3% al 14,1%. Tra i più giovani l’unico aumento lo ha fatto registrare la fascia di età 30-40, che con +0,9 punti percentuali è salita al 21,3%.

È invece scesa rispetto allo scorso anno (-0,9 punti) la percentuale di chi fa acquisti online tra i giovani adulti tra i 20 e i 24 anni. Sono state quindi le fasce di età più avanzata a contribuire maggiormente alla crescita del mercato online durante la pandemia.

«Uno dei motivi di questo cambiamento generazionale è la forte domanda di beni di uso quotidiano», spiega Michael Kuhn, esperto Comparis in finanze. Un esempio è Digitec Galaxus: il rivenditore online ha registrato la più forte crescita delle vendite nei settori Supermercato, Faidaté + Giardino, Per la casa, Neonati e Giocattoli. Nel 2021, anche Coop Online ha registrato una crescita del 13,4%

Crescita trainata da stranieri e svizzeri tedeschi

A trainare la forte crescita dello shopping online sono stati in gran parte stranieri e abitanti della Svizzera tedesca. Nel complesso è quindi scesa la percentuale di chi fa acquisti su internet nelle altre regioni linguistiche e tra chi ha un passaporto svizzero. Prima della pandemia gli stranieri che facevano shopping online erano il 21%, una cifra nettamente inferiore rispetto alla loro presenza nella popolazione complessiva (25%). Nel secondo semestre del 2021 la quota è salita al 23%.

Hanno acquistato online anche molti più svizzeri tedeschi: a fine 2021, infatti, la loro quota era di circa il 79% – una percentuale ben più alta della loro presenza nella popolazione complessiva (74%).

Primo lockdown: aumento massiccio dello shopping online tra i pensionati

Il cambiamento nello shopping online si è fatto più evidente durante il primo lockdown (16 marzo - 26 aprile 2020): più alta l’età, maggiore è stato l’aumento percentuale di acquisti su internet. Se nel secondo semestre del 2019 la percentuale di pensionati tra gli acquirenti online era del 13,5%, nella prima metà del 2020 è salita al 14,4% (più 0,9 punti percentuali). È aumentata di 0,6 punti percentuali, arrivando al 14,9%, anche la fetta di 55-65enni che fa shopping in rete. Nella fascia di età dai 40 ai 50 anni, la percentuale è cresciuta di 0,4 punti percentuali (29%). L’aumento relativo nella fascia 30-40 anni è stato invece di 0,3 punti percentuali (arrivando al 20,7%).

La percentuale dei più giovani è diminuita di conseguenza: tra i 25 e i 30 anni, il numero di chi ha fatto acquisti online è diminuito di 0,5 punti percentuali (9,2%) nel primo lockdown. La fascia di età dai 20 ai 24 anni ha fatto registrare un calo di 1 punto percentuale (7,4%).

«Le persone anziane sono rimaste maggiormente a casa durante il primo lockdown, evitando di andare nei negozi. Ad aiutarli con gli acquisti online sono stati spesso figli, nipoti e vicini più giovani», aggiunge Kuhn.

Boom dello shopping online spinto dalle donne nel primo lockdown

Anche prima della pandemia la percentuale di donne che faceva acquisti online era nettamente superiore a quella degli uomini (55,1% contro 44,5%). Ma nel boom dello shopping online durante il primo lockdown in primavera è salita addirittura fino al 56,1%. La percentuale di donne che fa acquisti su internet, quindi, è nettamente superiore alla componente femminile della popolazione svizzera, che secondo l’Ufficio federale di statistica (UFS) è del 50,4%.

«Con la chiusura di tutti i negozi non essenziali, la paura del contagio e in generale le limitazioni alla mobilità, molti beni di prima necessità come il cibo sono stati acquistati su internet invece che nei punti vendita tradizionali. Nella maggior parte dei casi, questo compito se lo sono assunto le donne», dichiara l’esperto di Comparis.

Nel confronto tra le regioni linguistiche, è stata la popolazione di lingua tedesca a guidare la crescita del mercato nel primo lockdown. Anche tra le persone con passaporto estero si è comunque registrato un significativo aumento degli acquisti online: la percentuale dei tedeschi residenti in Svizzera che ha fatto acquisti in rete, ad esempio, è passata dal 17,5 al 18,4% di tutti gli stranieri.

Secondo lockdown: forte aumento tra gli stranieri

Nel secondo lockdown (dall’11 gennaio al 1° marzo 2021), a trainare la crescita dello shopping online sono state ancora una volta le generazioni di età più avanzata – anche se l’effetto è stato minore rispetto al primo lockdown. La percentuale degli ultra 65enni e delle persone di età tra 55 e 60 anni è nuovamente aumentata rispettivamente di 0,5 e 0,3 punti percentuali. Nella fascia di età tra i 20 e i 24 anni si è registrato un calo relativo di 0,2 punti percentuali.

Molto più netto rispetto al primo lockdown è stato l’aumento degli stranieri attivi nello shopping online durante il secondo lockdown, con una percentuale che è salita dal 22 al 23%. Di conseguenza è scesa di 1,1 punti percentuali la percentuale degli svizzeri, che è passata quindi dal 78 al 76,9%.

C’è ancora potenziale tra i pensionati

«Considerando che sempre più anziani e persone con passaporto straniero fanno acquisti online, possiamo dire che si stanno chiudendo i gap tra le varie suddivisioni della popolazione e il comportamento nello shopping su internet», osserva Kuhn. Dato che rispetto al 2019 sempre più over 65 hanno fatto shopping in rete, la loro quota del 14,1% è già molto più vicina al loro potenziale massimo, rappresentato dal 18,8% – la percentuale della popolazione totale in questa fascia di età.

All’altra estremità dello spettro ci sono i 40-55enni, che a fine 2021 hanno fatto registrare il maggiore scarto rispetto alla piramide demografica svizzera: Se infatti nella seconda metà del 2021 rappresentavano il 28,7% di tutti gli acquirenti online, costituiscono solo il 21,4% della popolazione complessiva.

* Sondaggio online Handelsverband.swiss (disponibile in tedesco) https://digitalcollection.zhaw.ch/bitstream/11475/23074/3/Zumstein-Oswald-Brauer_Onlinehaendlerbefragung_2021_final_final.pdf

** Dati a cura di Handelsverband.swiss, dell’istituto di ricerche di mercato GfK e La Posta (in tedesco) https://handelsverband.swiss/wp-content/uploads/2021/03/Onlinehandelsmarkt-Schweiz-2020_Version-Medien.pdf

Ulteriore fonte

Metodologia

Dati della CRIF, partner di Comparis in materia di solvibilità, rilevati al 7.1.2022, e dell’Ufficio federale di statistica ( Bilancio demografico secondo il livello geografico istituzionale. PxWeb [admin.ch] ). L’analisi si concentra sui semestri tra il 2019 e il 2022. Ove possibile, i dati analizzati sono stati confrontati con le statistiche ufficiali della popolazione svizzera complessiva. Ogni singola persona è stata contata una volta per semestre, indipendentemente dal numero di acquisti effettuati.

Maggiori informazioni:
Michael Kuhn
esperto Comparis in credito ai consumatori
telefono: 044 360 53 91
e-mail:  media@comparis.ch
comparis.ch
Plus de actualités: comparis.ch AG
Plus de actualités: comparis.ch AG