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Comunicato stampa: «La legge sull’eID garantisce la certezza del diritto»

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Comunicato stampa

Raccomandazione di voto di Comparis: sì alla legge sull’eID

«La legge sull’eID garantisce la certezza del diritto»

Il 7 marzo gli elettori svizzeri sono chiamati a esprimersi in merito alla legge sull’eID. Il servizio di confronti online Comparis raccomanda un Sì. «Solo così la Svizzera non resterà ancora più indietro in fatto di digitalizzazione», spiega l’esperto Comparis in tecnologie digitali Jean-Claude Frick. Ma questo passo non è comunque sufficiente: la Confederazione e i cantoni devono infatti ancora recuperare terreno sulla digitalizzazione. «Votare No significa aumentare il ritardo di altri quattro anni», avverte Frick.

Zurigo, 01 marzo 2021– Il 7 marzo gli elettori svizzeri sono chiamati a esprimersi in merito alla legge federale sui servizi d’identificazione elettronica (legge sull’eID). «È un referendum giusto e importante. Sempre più persone, istituzioni e aziende sono infatti attive online. La digitalizzazione dei servizi è resa più difficile dal fatto che i processi di identificazione online sono complicati e regolamentati in modo poco chiaro», afferma l’esperto Comparis in tecnologie digitali Jean-Claude Frick, che ritiene la legge sull’eID un passo avanti. «L’identificazione elettronica introduce una maggiore semplificazione e combatte il furto di identità.»

«L’eID riuscirà a imporsi solo se sarà facile da usare»

Il servizio di confronti online è quindi favorevole al disegno di legge. «Non si tratta di un passaporto elettronico o di una carta d’identità elettronica. L’eID è semplicemente un login che permette a chi lo desidera di avere un’identità verificata dallo Stato, ad esempio per aprire un conto corrente bancario online, per richiedere un estratto del casellario giudiziale o per identificarsi quando fa acquisti online», spiega Frick. La sovranità sui dati di identificazione resta poi esclusivamente di competenza federale. «Con il rimando al codice delle obbligazioni e alla legge sulla protezione dei dati, la legge sull’eID garantisce la certezza del diritto in questo ambito», osserva l’esperto di Comparis.

I privati sarebbero quindi maggiormente spinti a introdurre innovazioni tecnologiche senza indebolire gli standard di sicurezza. «In fin dei conti, l’eID riuscirà a imporsi nella vita quotidiana solo se sarà facile da usare, altrimenti saranno Google & co. a dettare le regole del gioco», sottolinea. A differenza di Google e simili, però, chi vorrà offrire un login conforme alla legge sull’eID dovrà gestire i dati in Svizzera secondo il diritto svizzero.

«Così com’è definita nel disegno di legge, l’eID non è perfetta. Ma non ci possiamo permettere altri anni di immobilismo in fatto di identificazione digitale. Per questo dico Sì all’eID», aggiunge Frick. Le preoccupazioni in materia di protezione dei dati espresse dai contrari al referendum vanno comunque prese sul serio. Lo Stato dovrà infatti svolgere attivamente la sua funzione di controllo.

«La Confederazione deve mettere a punto una strategia digitale completa»

Secondo Frick, comunque, un Sì all’eID non è la soluzione a tutti i problemi. «Il coronavirus ha mostrato in modo impietoso il ritardo della Svizzera in fatto di digitalizzazione. Non appena il virus sarà sotto controllo si dovrà svolgere un ampio dibattito su come digitalizzare lo Stato. L’eID è un primo passo nella giusta direzione» sottolinea l’esperto. Dopo un anno di crisi, ad esempio, il Consiglio federale non possiede ancora dati rilevati in modo omogeneo in tutta la Svizzera come base per le sue decisioni. Allo stesso modo manca una soluzione integrata per il passaporto di vaccinazione anti-Covid: l’introduzione della cartella clinica elettronica è infatti in ritardo cronico e l’app Swiss Covid non permette di inserire funzioni aggiuntive. «I danni materiali e immateriali causati dalle tante mancanze degli ultimi anni in materia di digitalizzazione sono enormi. La Confederazione deve mettere a punto una strategia digitale completa, a prescindere dall’esito della votazione del 7 marzo», conclude Frick.

Maggiori informazioni
Jean-Claude Frick
Esperto di telecomunicazioni
Telefono: 044 360 53 91
E-mail:  media@comparis.ch
www.comparis.ch
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