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Accordo tra la Svizzera e l'Italia sul reciproco riconoscimento delle equivalenze nel settore universitario

Berna (ots)

Il Consiglio federale ha approvato l'Accordo tra la
Svizzera e l'Italia sul reciproco riconoscimento delle equivalenze
nel settore universitario. Questo accordo va ad aggiungersi agli
accordi già firmati dalla Svizzera con l'Austria (1993) e la Germania
(1994) e tra le università svizzere et francesi (1994). Il
riconoscimento reciproco dei periodi di studio e degli esami è una
condizione essenziale per promuovere la mobilità degli studenti a
livello internazionale. Con la Dichiarazione di Bologna del giugno
1999 i paesi europei hanno espresso la loro volontà di creare uno
spazio europeo dell'insegnamento superiore; ciò contribuirà a
migliorare ulteriormente la mobilità e gli scambi di studenti. Prima
della sua realizzazione è necessario regolare il riconoscimento delle
equivalenze con accordi bilaterali fra Stati. Con la creazione
dell'Università della Svizzera italiana (USI) e della Scuola
universitaria professionale (SUPSI) le relazioni culturali e
scientifiche con l'Italia hanno assunto un carattere ed un'importanza
particolari. Unica università di lingua italiana in Svizzera, l'USI
riveste un ruolo privilegiato nelle relazioni con la vicina Penisola.
Dopo circa due anni di negoziati i due Paesi, desiderosi di
facilitare ai propri studenti l'inizio o la continuazione degli studi
nell'altro Stato, hanno raggiunto un'intesa. La struttura e il
contenuto dell'accordo sono in parte analoghi a quelli degli accordi
già conclusi con la Germania e l'Austria. Anche nei negoziati con
l'Italia si è dovuto tenere conto delle specificità e delle diversità
esistenti nei rispettivi sistemi di insegnamento superiore.
L'ostacolo maggiore era costituito dalla questione delle Scuole
universitarie professionali (SUP), che in Svizzera sono parte
integrante del sistema universitario, mentre in Italia non trovano
riscontro nè in cicli di studio nè in istituzioni analoghe. La
soluzione adottata consiste nel prevedere che i titolari di un
diploma delle SUP svizzere potranno immatricolarsi nelle istituzioni
universitarie italiane alle condizioni previste per l'accesso alle
università e politecnici svizzeri. Il risultato ottenuto con questo
accordo rappresenta perciò un successo considerevole. Da rilevare
inoltre l'interessante possibilità offerta alle università dei due
Paesi con il sistema delle cotutele di tesi, in analogia con il
programma già in vigore con le università francesi. L'accordo con
l'Italia prevede la possibilità per le università svizzere e italiane
di creare ed offrire agli studenti dei corsi di studio comuni che si
concludono con il conferimento di un diploma valido in entrambi gli
Stati.

Contatto:

Isabella Brunelli, Ufficio federale dell'educazione e della scienza,
Sezione Affari universitari, tel. +41 31 322 96 64.

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