Alla scoperta delle arti tradizionali del Giappone: un viaggio per la mente, il cuore e le mani
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Alla scoperta delle arti tradizionali del Giappone: un viaggio per la mente, il cuore e le mani
Non è un caso se il Giappone è considerato la terra della raffinatezza: qui bellezza e cura estrema per i dettagli permeano ogni aspetto della vita quotidiana affascinando da generazioni chi visita questo Paese. Oltre a fioritura dei ciliegi, kimono e sushi nel Paese del Sol Levante esiste un vivace universo di artigianato tutto da scoprire. Un itinerario in sei tappe conduce dalla dolcezza dei prelibati wasanbon nell’isola di Shikoku all’artigianato tessile legato al colore indaco a Tokushima, fino alla purezza del sakè di Niigata. Questo percorso di scoperta si chiude in bellezza a Kanazawa, dove l’arte "dorata" del Kintsugi trasforma gli oggetti in ceramica rotti con un procedimento di upcycling artistico. Un tour del Giappone che è anche un’esperienza arricchente per mente, cuore e mani.
Nell’aria si sente il profumo delicato, quasi dolce, del legno appena lavorato, mentre la luce del sole filtra dalle piccole finestre del laboratorio di Yoshihiro Ichihara a Takamatsu, nella zona del Mare interno di Seto, nello Shikoku settentrionale. Fra scalpelli, smerigliatrici e stampi in legno per wasanbon – i delicati zuccherini giapponesi – finemente intagliati visitatori e visitatrici provenienti da Paesi lontani scoprono un mestiere che coniuga pazienza, precisione e sensibilità estetica. Ichihara, uno degli ultimi artigiani dediti a quest’attività nel Giappone occidentale, custodisce questa tradizione secolare strettamente collegata alla cerimonia del tè. Una tradizione che la figlia Ayumi Uehara porta avanti a un paio di case di distanza con i suoi workshop: seduti su cuscini intorno a un tavolino basso, i partecipanti danno forma a piccoli dolcetti di zucchero per poi inserirli nei raffinati stampini in legno creati dal padre. Si modella, si preme e si picchietta: alla fine si ottengono piccole opere d’arte che verranno poi servite su un piatto urushi, accompagnate da un tè matcha cremoso e dalle note leggermente amare.
L’indaco di Tokushima: alla scoperta del blu intenso
Si prosegue a Fukuoka, nella costa settentrionale dell’isola di Kyushu, dove il significato mistico dell’indaco diventa qualcosa di concreto e tangibile. Dal 1891 l’atelier di Kensuke Yamamura – ora gestito dalla quinta generazione della famiglia – porta avanti la tradizione della tintura indaco aizome e della tessitura di stoffe kasuri, caratterizzata da motivi complessi. Yamamura segue ogni singola fase della fermentazione della tinta naturale sukumo, ricavata dalle foglie della pianta dell’indaco giapponese. L’artigiano continua a immergere la stoffa nel liquido blu intenso finché questa non assume il caratteristico indaco. Anche qui è possibile cimentarsi in quest’arte in prima persona: dopo aver intinto il tessuto di cotone Kurume Kasuri nell’indaco, si attende che il marrone della tintura fermentata si trasformi lentamente nel blu intenso famoso in tutto il mondo. La giornata si conclude in bellezza con un tè Shincha di Yame accompagnato da raffinate prelibatezze – naturalmente con le stoffe appena tinte a mano da visitatori e visitatrici a fare da sfondo.
Sakè: un viaggio nel cuore di Niigata
Il viaggio prosegue a Niigata, grande città portuale situata 300 km a nord di Tokyo, sull’isola principale di Honshū, nota per la lunga tradizione di produzione del sakè. La Imayo Tsukasa Brewery è una tappa obbligata per qualunque estimatore di questa bevanda, dove, dal 1767, questa distilleria trasforma riso e acqua in pregiato sakè Junmai, una variante particolarmente pura prodotta unicamente con riso e acqua, senza aggiungere alcol né zucchero. L’ingrediente segreto? La pazienza. A pochi passi dalla stazione ferroviaria inizia il tour della distilleria, tra sezioni dedicate ad aspetti tecnici e storici della produzione di sake. Qui si va indietro nel tempo fino alle epoche Edo e Meiji, quando Niigata era una delle tre capitali delle geisha, per poi esplorare le tecniche di produzione più moderni. La famiglia Okada, ormai alla sua quinta generazione di distillatori, illustra con entusiasmo il processo di lavorazione del pregiato riso di Niigata, che prevede l’utilizzo della limpida acqua di sorgente che sgorga dal monte Suganatake. L’esperienza si fa più intima e coinvolgente quando Takano Shuzo, presidente della distilleria, svela retroscena interessanti e spiega ogni passaggio necessario per ottenere un sakè perfetto. Il tour si conclude sulla terrazza della distilleria, dove, davanti a una bibita Ramune fresca, si possono assaggiare le varie tipologie di sakè qui prodotte.
Kintsugi: la filosofia dell’oro a Kanazawa
Raccogliere i cocci è solo il primo passo. In Giappone – dove l’upcycling era già parte integrante della cultura molto prima di diventare un trend globale – gli oggetti di ceramica rotti si restaurano impiegando la tecnica del Kintsugi, che prevede l’utilizzo di lacca naturale urushi e una finissima polvere d’oro e che si fonda sul concetto secondo cui la bellezza risieda nell’imperfezione. Il risultato? Ogni riparazione da’ forma a un’opera d’arte unica.
Nel Kintsugi Japan Art Studio di Kanazawa – anch’essa situato nello Honshu, sulla costa occidentale del Giappone – i visitatori possono partecipare a un workshop meditativo ispirato all’arte zen. L’obiettivo è acquisire dimestichezza con quattro passaggi fondamentali: riempire e modellare le crepe, stendere la lacca, levigare e infine cospargere con l’oro. Ogni pennellata richiede la massima concentrazione e così il tempo, i rumori e la routine quotidiana passano in secondo piano. A termine dell’esperienza ci si può portare a casa l’oggetto creato: un souvenir bello e al contempo sostenibile.
Per saperne di più:
Preparare in prima persona i raffinatissimi zuccherini wasanbon: www.mamehana-kasikigata.com
Takamatsu, la porta per il Mare interno di Seto: https://www.japan.travel/it/destinations/shikoku/kagawa/takamatsu-area/
Cimentarsi con la tintura indaco: www.japan.travel/en/luxury/detail/exclusive-indigo-dyeing-experience e en.unalabs.jp/tourism
La città di Fukuoka, una destinazione da non perdere: www.japan.travel/it/destinations/kyushu/fukuoka/fukuoka-city
Attività nei dintorni di Fukuoka: www.japan.travel/it/destinations/kyushu/fukuoka/around-fukuoka
Visitare la distilleria Imayo Tsukasa: www.imayotsukasa.co.jp/en/brewery-en
E scoprire la sua storia movimentata: www.imayotsukasa.co.jp/en/company-en
Tour di degustazione del sakè a Niigata: www.lastminutejapan.com/en/articles/takano_shuzo e www.niigata-sake.or.jp/en/kuramoto/takanoi
Tutto quello che c’è da sapere sul sakè: www.japan.travel/it/gastronomy/sake e www.japan.travel/it/guide/sake-shochu
Il tour delle distillerie continua: www.japan.travel/it/experiences-in-japan/4338/
Il Museo del sakè: www.japan.travel/it/spot/280/
Workshop di Kintsugi: www.kintunagi.com/overseas-customers e www.japan.travel/en/luxury/detail/kintsugi-golden-joinery-experiences-and-master-classes/
La filosofia alla base del Kintsugi: www.japan.travel/it/sustainable/discover-japanese-craftsmanship/
La prefettura di Kanazawa: www.japan.travel/it/destinations/hokuriku-shinetsu/ishikawa/kanazawa-and-around/
L’imperdibile Parco del Castello di Kanazawa: www.japan.travel/it/spot/1402/
Informazioni su JNTO
L’Ente Nazionale del Turismo Giapponese (JNTO) è stato fondato nel 1964 per promuovere lo sviluppo del turismo giapponese. Con sede a Yotsuya, Shinjuku-ku, Tokyo, JNTO promuove il Giappone per mezzo di una serie di attività a livello nazionale ed estero mirate a incoraggiare turisti da tutto il mondo a visitare il Giappone. Attualmente JNTO conta 26 sedi all’estero.
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