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Opportunità per l’infanzia: che cosa possiamo imparare dalla pandemia di coronavirus

Opportunità per l’infanzia: che cosa possiamo imparare dalla pandemia di coronavirus
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Zurigo/New York, 17 febbraio 2021 – Nella sua annuale lettera aperta, la Direttrice generale dell’UNICEF Henrietta Fore si rivolge alla comunità internazionale sottolineando le lezioni più importanti da trarre dalla pandemia: consolidare la fiducia nei vaccini, occuparsi della salute mentale degli adolescenti e colmare il divario digitale.

In una lettera aperta volta a lanciare le celebrazioni internazionali del settantacinquesimo anniversario del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, la Direttrice generale dell’UNICEF Henrietta Fore delinea alcuni punti della lotta mondiale alla pandemia e le opportunità che ne scaturiscono per un futuro a misura di bambino.

«Il nostro settantacinquesimo anniversario è l’occasione per ricordare che l’UNICEF è nato in un’altra crisi storica, quella successiva alla Seconda guerra mondiale», scrive Henrietta Fore. «Allora sarebbe stato facile lasciarsi scoraggiare dalla portata dei problemi ai quali era confrontata l’infanzia in un mondo devastato dal conflitto, ma siamo stati in grado di immaginare un futuro: abbiamo creato nuovi sistemi sanitari e sociali, sconfitto il vaiolo e la poliomielite, dato vita alle Nazioni Unite. Ora, la storia ci chiama a ripetere tale sforzo.»

La Direttrice generale mette in guardia sullo scetticismo nei confronti dei vaccini, che potrebbe influire pesantemente sulla lotta al Covid-19. «Mentre collaboriamo con governi, partner e donatori per procurarci, trasportare e fornire il farmaco nel mondo intero, dobbiamo anche rafforzare la fiducia nei vaccini affinché siano accettati dall’opinione pubblica. Senza questa fiducia, infatti, i vaccini non sono altro che fiale costose chiuse nell’armadio di un medico.»

Per quanto riguarda la salute mentale, Henrietta Fore denuncia il preoccupante aumento dei disturbi psichici nei bambini e negli adolescenti a causa della crisi del coronavirus ed esorta la comunità internazionale a fare di più. «Gli Stati devono dedicare a questo tema gli investimenti che merita. Urge sviluppare servizi comunali e scolastici a favore del benessere psichico dei giovani e programmi per i genitori, nonché garantire che bambini e famiglie a rischio ricevano il sostegno e la protezione di cui necessitano.»

Riguardo al divario digitale, la lettera evidenzia le disparità a livello mondiale emerse con la chiusura delle scuole. «Durante il picco dei confinamenti nel 2020, circa il 30 per cento degli allievi nel mondo non poteva beneficiare dell’apprendimento a distanza, inclusi bambini che non avranno comunque accesso a un’istruzione di qualità.» Henrietta Fore invita a ripensare l’insegnamento e a colmare il divario digitale per compiere finalmente un passo nel futuro di questo settore.

La Direttrice generale dell’UNICEF conclude il suo scritto sottolineando l’importanza delle opportunità in questo particolare momento storico. «I bambini devono essere la priorità della comunità internazionale. A 75 anni da quella decisione di reimmaginare il futuro dell’infanzia, dobbiamo con rinnovata urgenza stringerci attorno alle nuove generazioni, dare loro la possibilità di realizzare i loro sogni e sostenerle a ogni passo.»

Informazioni per le redazioni

Il Comitato per l'UNICEF Svizzera e Liechtenstein è stato fondato nel 1959 - allora ancora con il nome di Comitato svizzero per l'UNICEF. Come gli altri Comitati Nazionali, che in totale sono 33, ha il compito di informare il pubblico sul lavoro dell'UNICEF, di raccogliere donazioni per i suoi programmi nel mondo e di promuovere il rispetto e l'attuazione dei diritti dei bambini in Svizzera e nel Liechtenstein.

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