Comunicato stampa: Preoccupazioni oggi, ottimismo domani: ecco cosa pensano gli svizzeri delle loro finanze
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Comunicato stampa
Sondaggio rappresentativo di Comparis sulle finanze personali
Preoccupazioni oggi, ottimismo domani: ecco cosa pensano gli svizzeri delle loro finanze
I costi elevati per gli affitti e i premi di cassa malati, nonché la paura di perdere il posto di lavoro, pesano sull’ottimismo a livello finanziario. Quest’anno un adulto su quattro si aspetta un peggioramento della propria situazione rispetto al 2024. Questo è quanto emerge da un sondaggio rappresentativo di Comparis. Inoltre, quasi una persona su tre in Svizzera ha difficoltà a coprire tutte le spese. «A essere particolarmente colpiti sono le persone con redditi bassi e le donne», afferma Michael Kuhn, esperto Comparis in finanze e consumi. A differenza dell’anno in corso, l’ottimismo per il 2030 è significativamente maggiore: quasi la metà degli intervistati prevede un miglioramento della situazione finanziaria entro tale data.
Zurigo, 17 luglio 2025 – Nonostante l’estate calda, gli svizzeri si aspettano un anno gelido per le loro finanze personali. Il 27% si aspetta un peggioramento della propria situazione finanziaria rispetto al 2024. Un dato invariato rispetto alla fine dello scorso anno. Il 6% afferma addirittura che nel 2025 la propria situazione sarà molto peggiore rispetto all’anno precedente. Questi sono i risultati di un sondaggio rappresentativo del servizio di confronti online comparis.ch. Dall’altra parte, quasi il 24% degli intervistati prevede un miglioramento.
«La preoccupazione per l’aumento degli affitti, dei tassi ipotecari e dei premi di cassa malati, nonché la perdita del proprio lavoro o di quello del partner, creano incertezza finanziaria», afferma Michael Kuhn, esperto Comparis in finanze e consumi. «A questo si aggiungono le turbolenze globali legate all’erratica politica doganale statunitense e ad altre perturbazioni del commercio mondiale, che pesano sull’umore generale».
Le donne sono molto più scettiche degli uomini
Le differenze tra i sessi sono evidenti: mentre il 29% degli uomini è ottimista, tra le donne la percentuale è solo del 18%. Inoltre, il 30% delle donne teme un peggioramento della propria situazione finanziaria personale, mentre tra gli uomini la percentuale è solo del 23%.
«Le donne sono più caute degli uomini in materia di finanze e osservano più da vicino l’andamento del potere d’acquisto nella vita quotidiana. Inoltre, lavorano più spesso a tempo parziale, hanno un reddito medio più basso e percepiscono le turbolenze economiche e l’inflazione più velocemente e più duramente», afferma l’esperto Comparis. Lo dimostra anche il fatto che il 52% delle donne dichiara di poter acquistare meno rispetto all’anno precedente (uomini: 41%).
I premi di cassa malati sono un grande onere finanziario
I premi di cassa malati rimangono un onere finanziario significativo. Sebbene il rincaro percepito sia leggermente diminuito rispetto ai valori massimi del 2024, l’importo dei premi rappresenta una sfida per molti. Quasi un intervistato su sei (16%) ha regolarmente difficoltà a pagare i premi. Nelle economie domestiche con un reddito mensile fino a 4’000 franchi, il 22% dichiara di avere difficoltà con i pagamenti. Una percentuale simile a quella riscontrata nelle persone con un reddito compreso tra 4’000 e 8’000 franchi (20%). Kuhn: «La percezione simile dell’onere in entrambi i gruppi di reddito è probabilmente dovuta al fatto che il gruppo di reddito più basso riceve più riduzioni sui premi rispetto a quello medio.» Tra i redditi più alti (oltre 8’000 franchi), la percentuale è nettamente inferiore (9%).
«I premi di cassa malati rappresentano un onere elevato in termini di costi fissi per molte economie domestiche. Rispetto a un anno fa, sono aumentate le persone che dichiarano di ricevere riduzioni sui premi. Tuttavia, queste riducono solo in parte l’onere finanziario», spiega Kuhn.
Una persona su tre ha difficoltà finanziarie
L’incertezza si riflette anche nelle risposte alla domanda su come descrivere la propria situazione finanziaria. Il 49% degli adulti afferma di avere abbastanza denaro, ma di dover rinunciare a qualche sfizio. Quasi una persona su quattro (24%) afferma invece di dover fare attenzione a ogni centesimo e limitarsi nelle spese per poter pagare tutte le bollette. Il 6% si lamenta addirittura di non riuscire a sbarcare il lunario.
«Quasi una persona su tre in Svizzera ha difficoltà a coprire tutte le spese. Dal sondaggio emerge un chiaro divario in base a istruzione, reddito e sesso», spiega l’esperto Comparis. Anche le aspettative personali e le proprie esigenze hanno svolto un ruolo importante. «Chi vive con parsimonia può avere meno soldi in tasca, ma vedersi in una situazione finanziaria migliore rispetto a chi ha un reddito più alto ma vive al di sopra dei propri mezzi.»
La fascia di età media e i lavoratori a basso reddito sono più colpiti
Gli intervistati tra i 36 e i 55 anni sono particolarmente colpiti dall’onere finanziario: il 9% dichiara di non avere abbastanza soldi. Tra i più giovani (18-35 anni) la percentuale è del 4% e tra gli over 55 del 3%. «La generazione di mezza età si trova spesso ad affrontare molteplici sfide finanziarie, dal finanziamento della vita familiare, ad esempio della casa di proprietà e di un’auto più grande, alla previdenza per la vecchiaia. L’aumento dei costi fissi ha quindi un impatto particolarmente forte», spiega Kuhn.
La correlazione con il reddito è ancora più evidente. Nelle economie domestiche con un reddito lordo fino a 4’000 franchi al mese, il 17% dichiara di non avere abbastanza soldi. Per i redditi superiori a 8’000 franchi, la percentuale scende al 2%.
Il soldi all’apparenza facili attirano
Con il portafoglio in ristrettezze, contrarre un prestito personale o prendere in prestito denaro sta diventando sempre più popolare: per il 7% degli intervistati questa è un’opzione. Per la prima volta in assoluto, quindi, «richiedere un prestito» si colloca davanti a «cercare un appartamento più conveniente» e, per la prima volta dal 2021, davanti a «negoziare uno stipendio più alto». Per l’11%, la richiesta di un credito è un’opzione valida soprattutto tra i 18-35enni, a differenza dei 36-65enni (7%) e degli over 65 (2%).
«Se alcuni giovani adulti, ad esempio, prendono in prestito denaro per una formazione continua, molti altri vivono secondo il principio ‹buy now, pay later›. Inoltre, con il mercato immobiliare in tensione, la ricerca di un alloggio a buon mercato è difficile quanto chiedere uno stipendio più alto con poca esperienza professionale. A ciò si aggiungono offerte online per prendere facilmente in prestito denaro e la parziale mancanza di consapevolezza delle conseguenze finanziarie», afferma Kuhn.
Si risparmia su vestiti, elettronica e uscite
Quando il margine finanziario si riduce, gli svizzeri sono più propensi a rinunciare a nuove tecnologie ed elettronica (64%), nuovi vestiti e accessori (61%), uscite e ristoranti (57%). È interessante notare che la disponibilità a negoziare un aumento di stipendio è in calo. Se a dicembre 2024 il 9% ha dichiarato di voler negoziare uno stipendio più elevato, a giugno 2025 la percentuale è scesa al 6%.
«In generale, gli svizzeri sembrano sempre più propensi a evitare i rischi in ambito lavorativo. Meglio un lavoro sicuro che cambiarlo o chiedere un aumento di stipendio», afferma Kuhn. "Quando si tratta di risparmiare, emergono tendenze già note: le donne rinunciano più spesso agli acquisti spontanei, sfruttano gli sconti e confrontano i prezzi. Gli uomini invece risparmiano sull’auto.»
Nel 2030 il portafoglio dovrebbe avere un aspetto migliore
Lanciando uno sguardo cinque anni nel futuro, gli svizzeri sono fiduciosi: il 44% ritiene che la propria situazione finanziaria nel 2030 sarà migliore o addirittura decisamente migliore rispetto al 2025 (dicembre 2024: 43%). Il 31% prevede che le condizioni rimarranno invariate, mentre il 25% teme che la situazione economica sarà tendenzialmente o decisamente peggiore. I più ottimisti sono i giovani tra i 18 e i 35 anni, il 69% dei quali ritiene che la propria situazione finanziaria sarà migliore o addirittura decisamente migliore.
«In Svizzera, il sentimento finanziario di base rimane stabile e ottimista», afferma Kuhn. «Se per il prossimo anno le notizie attuali svolgono un ruolo importante, in 5 anni tutto può cambiare. E la maggioranza in questo paese parte dal presupposto che, almeno dal punto di vista finanziario, ci si stia muovendo in una direzione positiva.»
Protezione del clima: la tendenza va chiaramente contro il cambiamento comportamentale
La maggioranza degli intervistati non cambia le proprie decisioni di consumo e finanziarie a causa del dibattito sul clima: il 77% degli svizzeri ha risposto che «ha un’influenza minima» o «nessuna influenza». Per il 31% delle persone, le discussioni sul clima non hanno alcun impatto sul loro comportamento. Questi valori sono simili a quelli del 2024 e significativamente più alti rispetto a tutti i sondaggi da dicembre 2019 a dicembre 2023.
Tra le persone che affermano che il dibattito sul clima ha almeno un’influenza minima sulle loro decisioni di consumo e finanziarie, il 34% dichiara di acquistare più prodotti regionali rispetto a un anno fa e il 22% sta pensando di acquistare un’auto elettrica, con un aumento rispetto al 2023 e all’inizio del 2024 (18%).
Kuhn: "Una percentuale sempre crescente della popolazione sembra dare meno priorità al cambiamento climatico, rifiutarlo o vivere secondo il motto: après moi le déluge. La maggioranza modifica alcuni aspetti del proprio comportamento di consumo o almeno ha la sensazione di farlo. Ma sono pochissimi quelli che vogliono davvero cambiare il proprio stile di vita.»
Metodologia
Il sondaggio rappresentativo è stato condotto nel mese di giugno 2025 dall’istituto di ricerche di mercato Innofact, su incarico di comparis.ch, e ha coinvolto 1’034 persone in tutte le regioni della Svizzera.
Maggiori informazioni
Michael Kuhn esperto Comparis in credito ai consumatori telefono: 044 360 53 91 e-mail: media@comparis.ch comparis.ch
Chi è comparis.ch
Con oltre 80 milioni di visite all’anno, comparis.ch è uno dei siti web svizzeri più utilizzati. L’azienda confronta tariffe e prestazioni di casse malati, assicurazioni, banche, gestori di telefonia e presenta la più grande offerta online di auto e immobili in Svizzera. Grazie ad ampi confronti e valutazioni esaustive, Comparis porta trasparenza sul mercato, rafforzando così il potere decisionale dei consumatori. La società è stata fondata nel 1996 dall’economista Richard Eisler ed è di proprietà privata. L’azienda appartiene ancora oggi principalmente al suo fondatore. Comparis non è partecipata né dallo Stato né da altre imprese.