Comunicato stampa: Politica dei tassi zero: le ipoteche Saron indipendenti dall’omonimo tasso
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Comunicato stampa
Barometro Ipoteche di Comparis per il secondo trimestre 2025
Politica dei tassi zero: le ipoteche Saron indipendenti dall’omonimo tasso
Come previsto, a giugno la Banca nazionale svizzera (BNS) ha abbassato il tasso guida dallo 0,25% allo 0%. Le ipoteche Saron sono quindi diventate più convenienti. Anche le ipoteche a tasso fisso sono più vantaggiose dal secondo trimestre. Il costo delle ipoteche a tasso fisso di dieci anni variava in media tra l’1,4% e l’1,9%, mentre le ipoteche a tasso fisso di cinque anni venivano offerte a un tasso compreso tra l’1% e l’1,5%. Dopo la riduzione dei tassi, le ipoteche Saron si attestano tra lo 0,9% e l’1,2%. «A seguito della diminuzione del tasso d’interesse di riferimento da parte della BNS, il Saron si trova ora in territorio leggermente negativo. In questo caso, a livello contrattuale per le ipoteche Saron si applica sempre un valore dello 0%. Attualmente l’onere delle ipoteche Saron è quindi determinato esclusivamente dal margine bancario», afferma Dirk Renkert, esperto Comparis in finanze.
Zurigo, 8 luglio 2025 – Come previsto, a giugno la Banca nazionale svizzera (BNS) ha abbassato il tasso guida dallo 0,25% allo 0%. Nel mese di maggio, i prezzi erano scesi per la prima volta e l’inflazione si era attestata al -0,1%. Il franco svizzero, più forte rispetto al dollaro USA, ha reso meno costose le merci importate, e anche i prezzi dell’energia più bassi hanno contribuito al quadro.
La Banca centrale europea (BCE) aveva abbassato il tasso guida di 0,25 punti percentuali ancora prima della BNS, portandolo al 2%. A maggio l’inflazione si è attestata all’1,9%, al di sotto dell’obiettivo del 2%. La Fed, la banca centrale statunitense, ha invece lasciato invariato il tasso d’interesse tra il 4,25% e il 4,5%. «Secondo la Fed, il rischio di una nuova impennata dell’inflazione a causa degli effetti della politica doganale del governo USA è troppo elevato per ridurre anticipatamente i tassi. Inoltre, la forte svalutazione del dollaro statunitense porta a un aumento dei prezzi delle merci importate negli USA», afferma Dirk Renkert, esperto Comparis in finanze.
Nel secondo trimestre i tassi di riferimento per le ipoteche a tasso fisso sono scesi di nuovo
I tassi d’interesse del mercato dei capitali sono scesi nuovamente nel secondo trimestre. A fine giugno, il rendimento delle obbligazioni federali a dieci anni era pari allo 0,41%, ossia 0,1 punti percentuali in meno rispetto alla fine di marzo, quando raggiungeva lo 0,51%. Anche i costi di rifinanziamento delle banche, i cosiddetti tassi swap, sono diminuiti: gli swap con una durata di dieci anni sono scesi dallo 0,65% di fine marzo allo 0,53%. Nello stesso periodo, gli swap a cinque anni sono diminuiti di oltre la metà, passando dallo 0,35% allo 0,15%. Gli swap a tre anni sono invece tornati negativi per la prima volta, attestandosi al -0,04%. Questo ha influito direttamente sulle condizioni delle ipoteche a tasso fisso, poiché gli istituti finanziari aggiungono il loro margine individuale al tasso swap. Al 30 giugno i tassi di riferimento pubblicati da oltre 30 istituti di credito per le ipoteche a tasso fisso di dieci anni (i cosiddetti tassi indicativi) si sono attestati all'1,77% A fine marzo erano ancora pari all’1,92%, ovvero 0,15 punti percentuali in più. Al 30 giugno il tasso indicativo per le ipoteche a tasso fisso di cinque anni si è attestato invece all’1,4% e a 0,23 punti percentuali in meno rispetto a fine marzo, quando era pari all’1,63%.
«Con la politica dei tassi d’interesse zero della BNS, i margini d’interesse delle banche sono sotto pressione, il che porta a una diminuzione della redditività. Le banche dovrebbero ora cercare di compensare questo fattore attraverso volumi più elevati. In questo modo la concorrenza si fa più accesa e i grandi istituti di credito cercano di attirare maggiormente i clienti ipotecari con condizioni sempre più vantaggiose», commenta Renkert.
Tasso d’interesse di riferimento della BNS allo 0%: il margine bancario determina l’ipoteca Saron
Dopo l’ultima riduzione del tasso guida della BNS allo 0%, le ipoteche Saron sono diventate ancora più convenienti. Per quanto riguarda i tassi d’interesse offerti, a fine giugno le ipoteche Saron di primo grado hanno visto in media valori tra lo 0,9% e l’1,2%; le ipoteche a tasso fisso di cinque anni hanno proposto tassi tra l’1% e l’1,5% e le ipoteche a tasso fisso di dieci anni tra l’1,4 e l’1,9%.
«Dopo l’ultima riduzione del tasso guida della BNS allo 0%, il Saron si muove in territorio leggermente negativo con una percentuale pari al -0,03%. In questo caso, a livello contrattuale per le ipoteche Saron si applica sempre un valore dello 0%. L’importo delle ipoteche Saron è ora determinato esclusivamente dal margine bancario. Le ipoteche Saron possono quindi diventare più convenienti solo se le banche riducono i propri margini», spiega Renkert.
Preferenze stabili nella durata delle ipoteche
Negli ultimi tre mesi, le stipulazioni effettuate tramite il partner ipotecario di Comparis HypoPlus non hanno mostrato grandi variazioni nella scelta della durata. La percentuale di ipoteche con durata fino a tre anni (comprese le ipoteche Saron) si è attestata intorno al 20%, un valore simile a quello del trimestre precedente. Più della metà di questi contratti a breve termine riguardava le ipoteche Saron.
Nel secondo trimestre, le ipoteche a tasso fisso di media durata (ossia da quattro a sette anni) hanno rappresentato circa un quarto di tutti i contratti, in linea con quanto rilevato nei primi tre mesi dell’anno. Le ipoteche a lungo termine, con una durata pari o superiore a dieci anni, hanno continuato a riscuotere grande interesse, costituendo quasi la metà di tutte le stipulazioni. La loro quota è rimasta pressoché invariata rispetto al trimestre precedente.
«In linea di massima, chi richiede un’ipoteca si prende tutto il tempo necessario per decidere se stipularla. Gli sviluppi recenti hanno però dimostrato che i tassi ipotecari possono variare rapidamente in una direzione o nell’altra. Quando le condizioni diventano improvvisamente favorevoli, molti preferiscono concludere rapidamente per assicurarsi il vantaggio. In caso di dubbio, non conta più necessariamente l’offerta più conveniente: anche la seconda migliore viene spesso accettata, purché consenta una chiusura rapida», afferma Renkert.
Grande potenziale di risparmio in fase di negoziazione
Comparis ha analizzato le differenze medie tra i tassi indicativi e i migliori tassi d’interesse di HypoPlus per ipoteche di tre, cinque, dieci e quindici anni al 30 giugno, individuando un notevole potenziale di risparmio sull’intera durata dell’ipoteca.
I tassi d’interesse indicativi analizzati da Comparis si basano sui tassi medi pubblicati, ma ancora negoziabili, di oltre 30 istituti ipotecari. Le ipoteche effettivamente stipulate tramite HypoPlus risultano molto più convenienti: il miglior tasso d’interesse ottenuto per un’ipoteca a tasso fisso di dieci anni è pari all’1,37% (dato aggiornato al 30 giugno 2025). Il tasso indicativo si attesta invece all’1,77%.
Base di dati
HypoPlus, il partner ipotecario di Comparis, fornisce i tassi d’interesse del Barometro Ipoteche di Comparis. Questi dati si basano sui tassi d’interesse indicativi di circa 30 istituti di credito e vengono aggiornati quotidianamente e pubblicati nella panoramica dei tassi. L’esperienza mostra, nella maggior parte dei casi, tassi d’interesse delle singole offerte ipotecarie inferiori ai tassi indicativi ufficiali. Il prossimo Barometro Ipoteche sarà pubblicato a ottobre 2025.
Maggiori informazioni
Dirk Renkert esperto di finanze telefono: 044 360 53 91 e-mail: media@comparis.ch comparis.ch/hypoplus
Chi è comparis.ch
Con oltre 80 milioni di visite all’anno, comparis.ch è uno dei siti web svizzeri più utilizzati. L’azienda confronta tariffe e prestazioni di casse malati, assicurazioni, banche, gestori di telefonia e presenta la più grande offerta online di auto e immobili in Svizzera. Grazie ad ampi confronti e valutazioni esaustive, Comparis porta trasparenza sul mercato, rafforzando così il potere decisionale dei consumatori. La società è stata fondata nel 1996 dall’economista Richard Eisler ed è di proprietà privata. L’azienda appartiene ancora oggi principalmente al suo fondatore. Comparis non è partecipata né dallo Stato né da altre imprese.