Comunicato Stampa: Confronto su 5 anni: l’indice dei prezzi MAb cresce del 55% in più rispetto all’indice nazionale dei prezzi al consumo
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Comunicato stampa
Indice dei prezzi MAb di Comparis
Confronto su 5 anni: l’indice dei prezzi MAb cresce del 55% in più rispetto all’indice nazionale dei prezzi al consumo
A maggio 2025 i prezzi dei beni e servizi dell’indice dei prezzi MAb di Comparis sono rimasti invariati rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Tuttavia, su un orizzonte di cinque anni emerge un quadro diverso: da maggio 2020, questi prezzi sono aumentati dell’11,0, a fronte di un incremento solo del 7,1%*dell’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC). In questo periodo, l’indice dei prezzi MAb mostra quindi un rincaro superiore del 55% rispetto all’IPC. A contribuire a questo aumento sono stati gli affitti degli appartamenti, che hanno registrato una crescita superiore alla media. «È strettamente necessario aumentare e sfruttare meglio lo spazio abitativo, così da contrastare un ulteriore aumento degli affitti», afferma l’esperto Comparis in finanze Dirk Renkert.
Zurigo, 1º luglio 2025 – L’indice dei prezzi MAb di Comparis, pubblicato trimestralmente da marzo 2024 in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo (ETH), mostra l’andamento del rincaro nei settori abitazione e mobilità (MAb).
Secondo l’indice dei prezzi MAb, in Svizzera a maggio 2025 i costi abitativi e i prezzi della mobilità sono rimasti invariati rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. A titolo di confronto, l’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) dell’Ufficio federale di statistica (UST), che si basa su un paniere rappresentativo di oltre 1’000 beni e servizi, è sceso dello 0,1%*. Rispetto a febbraio 2025 i prezzi dell’indice svizzero MAb di Comparis sono saliti dello 0,1% (IPC: +0,2%*). Negli ultimi tre mesi i soli affitti degli appartamenti sono aumentati dello 0,5%*. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, l’aumento è addirittura del 2,6%*.
Confronto su 5 anni: l’indice dei prezzi MAb è nettamente superiore all’IPC
A maggio l’IPC ha registrato per la prima volta una flessione dei prezzi su base annua (-0,1%*). Su un orizzonte quinquennale, tuttavia, si osserva un aumento complessivo del 7,1%*. In questo periodo l’indice dei prezzi MAb ha registrato un incremento significativo (+11,0%), che corrisponde a un rincaro che supera del 55% quello dell’IPC. Ciò evidenzia che negli ultimi 5 anni i prezzi nei settori abitazione e mobilità sono cresciuti più della media.
Tra i prodotti i cui prezzi sono aumentati maggiormente negli ultimi 5 anni rientrano: energia per il riscaldamento (gas, olio combustibile, legna da ardere e teleriscaldamento) (+51,1%), elettricità (+40%*), carburanti (+24,8%*), accessori per l’arredamento (+15,6%*) e mobili per soggiorno e ufficio (+14,1%*).
«Alcuni di questi prodotti, come l’energia per il riscaldamento (-8,8%) e i carburanti (-5,5%*), sono diventati nuovamente più economici negli ultimi due anni, grazie al calo dei prezzi del petrolio greggio e al forte apprezzamento del franco rispetto al dollaro. Senza questi fattori, il rincaro negli ultimi 5 anni sarebbe stato ancora più alto», afferma Renkert.
Anche gli affitti hanno registrato una crescita superiore alle media in questo periodo (10,1%*). «L’ aumento costante degli affitti pesa molto su molti inquilini, dato che la quota all’ interno del bilancio domestico era già elevata e probabilmente è cresciuta ulteriormente a causa di questa tendenza. A ciò si aggiunge il fatto che molti lavoratori hanno subito una perdita del potere d’acquisto reale: tra il 2021 e il 2024 infatti i salari nominali sono cresciuti in media solo del 4,2%*, mentre l’indice dei prezzi al consumo è salito del 6,8%*. «È quindi fondamentale aumentare e sfruttare meglio lo spazio abitativo disponibile per arginare ulteriori rincari nel mercato degli affitti», continua Renkert.
Da maggio 2020 alcuni prodotti nei settori abitazione e mobilità sono addirittura diventati in parte più economici, ad esempio: piccoli elettrodomestici (-7,9%*), utensili a motore per la casa e il giardino (-6,9%*), biciclette e biciclette elettriche (-2,2%*), servizi di approvvigionamento e manutenzione dell’ abitazione (-1,7%*), grandi elettrodomestici (-1,1%*) ed elettrodomestici da cucina (-0,4%*).
«Anche in questo caso da un’analisi più attenta emerge che negli ultimi 24 mesi singoli prodotti sono diventati significativamente più economici. I prezzi dei piccoli elettrodomestici sono diminuiti del 10,5%*, quelli degli elettrodomestici da cucina del 7,3%*. Il mercato in questo segmento è molto competitivo grazie ai fornitori asiatici, e ciò si riflette nel calo dei prezzi», commenta Renkert.
L’aumento dei prezzi più significativo negli ultimi 12 mesi
In Svizzera sono aumentati soprattutto i prezzi dell’assicurazione veicoli a motore. I prezzi sono infatti cresciuti del 6,1%*. Secondo l’analisi di Comparis, si tratta del prodotto che ha registrato il rincaro maggiore rispetto all’anno precedente.
Sono inoltre cresciuti i prezzi degli affitti (+2,6%*), il prodotto con il secondo aumento più marcato. Al terzo posto troviamo gli affitti dei garage e dei posteggi (+2,3%*). Al quarto e quinto posto si collocano invece i servizi di pulizia e i servizi per riparazione correnti dell’abitazione, cresciuti rispettivamente del 2,1* e dell’1,8%*.
Il calo dei prezzi su base annua più marcato
Rispetto a maggio 2025, 12 mesi prima i consumatori pagavano di più per il carburante: secondo l’analisi di Comparis, i prezzi sono infatti scesi dell’8,8%*.
Al secondo posto troviamo i prezzi dell’elettricità, con un calo del 8,7%* rispetto a maggio 2024. Sono ulteriormente scesi anche i prezzi dell’energia per il riscaldamento (gas, olio combustibile, legna da ardere e teleriscaldamento) (-6,7%), degli elettrodomestici da cucina (-6,4%*) e di oggetti di vetro, stoviglie e posate (-5,0%*).
I rincari sono percepiti soprattutto gli under 65 che vivono da soli
Dall’analisi per tipologia di economia domestica emerge che, negli ultimi 12 mesi, il rincaro più marcato nei settori abitazione e mobilità è stato percepito dalle persone sotto i 65 anni che vivono da sole: per loro, l’aumento del costo della vita rispetto all’anno precedente è stato dello 0,5%. Anche a maggio 2025 per loro il costo della vita è aumentato rispetto a febbraio 2025 (+0,2%).
Dal punto di vista puramente matematico, le economie domestiche meno colpite risultano essere le coppie over 65 senza figli. Per questa categoria, infatti, l’inflazione percepita nei settori abitazione e mobilità è diminuita dello 0,5% negli ultimi 12 mesi, attestandosi a 111,4 punti. In un confronto trimestrale, per loro a maggio 2025 i prezzi sono rimasti stabili.
La fascia di reddito più bassa percepisce l’inflazione più forte
Analizzando i dati in base al reddito, emerge che l’aumento del costo della vita è stato più marcato per la fascia di reddito più bassa, per la quale l’indice dei prezzi MAb è salito dello 0,4%. Rispetto a febbraio 2025, il rincaro è stato dello 0,2%.
Al contrario, la fascia di reddito più alta è risultata la meno colpita: rispetto allo stesso mese del 2024, per loro i prezzi sono diminuiti dello 0,1%. Negli ultimi 3 mesi, i prezzi dei beni consumati dalla fascia di reddito più alta sono aumentati dello 0,1%.
Rincaro più elevato in Svizzera tedesca e francese
Analizzando i dati per regione linguistica, emerge che la Svizzera francese ha registrato un rincaro invariato rispetto all’ anno precedente. Rispetto a febbraio 2025, il livello dei prezzi è salito dello 0,1%.
Il rincaro più basso rispetto allo scorso anno è stato percepito nella Svizzera italiana (-0,3%). Rispetto a 3 mesi fa, i prezzi nei settori abitazione e mobilità sono rimasti invariati.
*Indice dei prezzi MAb di Comparis
L’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) misura l’andamento dei prezzi sulla base di un paniere rappresentativo di circa 1’050 beni e servizi. Una continua diminuzione del potere d’acquisto o un aumento del livello medio dei prezzi sono sintomi di inflazione. L’IPC comprende dodici categorie principali, tra cui investimenti a lungo termine e affitti. Tuttavia non vengono prese in considerazione grandi voci di spesa come i premi delle assicurazioni sociali o le imposte dirette. L’IPC non rispecchia quindi il reale rincaro percepito dai consumatori.
L’indice dei prezzi MAb di Comparis, pubblicato in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo (ETH), misura unicamente l’aumento dei costi abitativi e dei prezzi della mobilità. Vengono inoltre prese esplicitamente in considerazione singole tipologie di economie domestiche, fasce di reddito e regioni linguistiche. Viene anche fatto un confronto dei prezzi su un lasso di tempo di 20 anni e vengono effettuati calcoli propri per singoli gruppi di prodotti. Nota importante: le cifre contrassegnate con un (*) sono state calcolate direttamente dall’Ufficio federale di statistica (UST/IPC) o si basano sui dati dell’UST/IPC.
La base di dati per l’indice dei prezzi MAb di Comparis è costituita dall’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) e dall’indagine sul budget delle economie domestiche (IBED). Le ponderazioni per i nuovi indici dei prezzi si basano sull’ IBED. Successivamente, vengono calcolati gli indici di Laspeyres a catena con le serie di prezzi dell’IPC. La base dell’indice è dicembre 2017 (corrisponde al 100%).
Maggiori informazioni
Dirk Renkert esperto di finanze telefono: 044 360 53 91 e-mail: media@comparis.ch comparis.ch/hypoplus
Chi è comparis.ch
Con oltre 80 milioni di visite all’anno, comparis.ch è uno dei siti web svizzeri più utilizzati. L’azienda confronta tariffe e prestazioni di casse malati, assicurazioni, banche, gestori di telefonia e presenta la più grande offerta online di auto e immobili in Svizzera. Grazie ad ampi confronti e valutazioni esaustive, Comparis porta trasparenza sul mercato, rafforzando così il potere decisionale dei consumatori. La società è stata fondata nel 1996 dall’economista Richard Eisler ed è di proprietà privata. L’azienda appartiene ancora oggi principalmente al suo fondatore. Comparis non è partecipata né dallo Stato né da altre imprese.