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Comunicato stampa: «Nel 2023 i premi di cassa malati aumenteranno del 5%»

Comunicato stampa: «Nel 2023 i premi di cassa malati aumenteranno del 5%»
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Comunicato stampa

Le previsioni di comparis.ch sui premi dell’assicurazione di base

«Nel 2023 i premi di cassa malati aumenteranno del 5%»

Secondo le previsioni di Comparis, nel 2023 i premi dell’assicurazione di base faranno registrare un aumento medio del 5%. Secondo Felix Schneuwly, esperto Comparis in casse malati, il motivo principale di questa stangata è l’intervento della politica sulle riserve. «L’Ufficio federale della sanità pubblica ha costretto le casse malati a ridurre le riserve. Ecco perché molte non hanno più margini di liquidità per far fronte alle attuali oscillazioni dei costi», dichiara.

Zurigo, 5 maggio 2022 – «Il diverso comportamento di domanda e offerta dovuto alla pandemia, la grande incognita del Long Covid e i diversi ritardi nella fatturazione da parte di medici, ospedali ecc. rendono più difficile fare previsioni» spiega l’esperto Comparis in casse malati Felix Schneuwly, che nonostante le incertezze del contesto globale vede delinearsi aumenti dei premi anche oltre il 10% per molti assicurati nel 2023. Per l’anno prossimo, infatti, prevede già una crescita dei premi dell’assicurazione di base del 5%.

La pandemia è solo una delle cause dell’aumento dei costi

La previsione di Schneuwly si basa sulle seguenti ipotesi: le ultime* previsioni di Comparis e del Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico Federale di Zurigo parlavano di una crescita complessiva della spesa sanitaria in Svizzera del 7,3% per il 2021, dell’1,3% per quest’anno e dell’1,2% per il 2023.

Tuttavia, lo scorso anno l’aumento dei costi sanitari che incidono sui premi di cassa malati è stato del 5,6% – anche se comunque si osservano notevoli** oscillazioni. Ad esempio, nel primo trimestre 2020 i costi sanitari pro capite nell’assicurazione di base erano scesi dell’1,3% rispetto al trimestre precedente. Nell’ultimo trimestre del 2020, invece, sono aumentati del 5,1%. Nel primo trimestre 2021, poi, sono diminuiti del 2,0%, nel quarto trimestre 2021 sono aumentati del 5,6% dopo un rialzo del 9,2% nel secondo trimestre e dell’8,3% nel terzo. Stando all’associazione di casse malati Santésuisse, nel primo trimestre del 2022 la crescita è stata del 5%.

«Le oscillazioni senza precedenti della spesa sanitaria tra il 2020 e il 2022 sono da ricondurre solo in parte alla pandemia e si possono difficilmente utilizzare per le previsioni dei costi», afferma l’esperto Comparis in casse malati. In generale, per questo e il prossimo anno si prevede un aumento dei costi di circa il 2%.

Schneuwly si aspetta inoltre meno oscillazioni dei costi per il futuro, per cui nei prossimi anni l’aumento dei costi delle prestazioni mediche a carico dell’assicurazione di base si dovrebbe stabilizzare tra il 2 e il 3%, vale a dire circa l’1% in più rispetto alla crescita della spesa sanitaria complessiva.

Già visto: intervento della politica sulle riserve causa stangata sui premi

«L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha costretto le casse malati a ridurre le riserve. Ecco perché molte non hanno più margini di liquidità per far fronte alle attuali oscillazioni dei costi. Molti assicurati potrebbero quindi vedersi aumentati i premi di oltre il 10% nel 2023», teme Schneuwly.

Il punto centrale è che «con le riserve sui mercati dei capitali le casse malati hanno potuto ottenere rendimenti così alti da coprire i deficit delle operazioni assicurative e allo stesso tempo aumentare le riserve fino alla fine del 2021» continua l’esperto. Considerando le elevate riserve, quando negli ultimi quattro anni si è trattato di approvare i premi l’UFSP non sempre ha preteso che questi andassero a coprire i costi, come invece previsto dalla legge sulla vigilanza sull’assicurazione malattie.

Secondo l’esperto Comparis, con una modifica dell’ordinanza lo scorso anno il Consiglio federale ha aumentato la pressione sulle compagnie assicurative a ridurre le riserve – nonostante si delineasse un aumento dei costi eccezionalmente forte. «In sede di approvazione dei premi, molte casse malati hanno ceduto alle pressioni dell’UFSP, e con premi calcolati ben al di sotto dei costi hanno ridotto eccessivamente le loro riserve», afferma Schneuwly.

A suo avviso, dato che i costi non salgono più del 4% annuo come nel 2010 e nel 2011 ma solo del 2-3%, e i rendimenti sui mercati dei capitali sono meno volatili di allora, nel 2023 l’aumento dei premi sarà in media del 5% – quindi meno pesante rispetto al 2010-2011.

Schneuwly ritiene che l’aumento dei costi piuttosto contenuto rispetto ai primi anni dall’entrata in vigore della legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) sia dovuto principalmente ai seguenti fattori: il finanziamento ospedaliero introdotto nel 2012, il costante miglioramento nella compensazione dei rischi, la crescente percentuale di assicurati di base con modelli assicurativi alternativi (MAA), la riduzione dei prezzi dei medicinali e il contributo limitato sui costi per l’assistenza agli anziani.

«Freno ai costi inadeguato se i premi aumentano di più»

«La fissazione di Berna per le spese sanitarie comporta il grosso rischio di fare più male che bene», avverte Schneuwly. Secondo lui, infatti, i limiti imposti sulla concessione delle licenze ai medici e il progetto sul rafforzamento della qualità non porteranno quasi mai a risparmi sui costi – più che altro aumentano la burocrazia.

Con maggiori aumenti dei premi di cassa malati, poi, si apre la strada a proposte inadeguate come il freno ai costi e il tetto di spesa. «La controproposta indiretta del Consiglio federale all’iniziativa per il freno ai costi portata avanti dall’Alleanza del Centro si articola in un testo di legge di cinque pagine, nonostante il principio del tetto di spesa sia stato fortemente criticato durante la procedura di consultazione», dichiara l’esperto Comparis.

Se il Parlamento non metterà un freno, a livello di ordinanza ci saranno ancora altre cinque pagine di paragrafi – e il personale medico-sanitario si dovrà occupare ancora di più di burocrazia anziché dei pazienti.

«Le riforme della LAMal vanno rallentate, non accelerate»

Schneuwly sostiene che sulle riforme della LAMal il Parlamento dovrebbe rallentare più che accelerare, e valutare attentamente l’impatto – e gli eventuali effetti collaterali – delle possibili modifiche alla legge.

Le richieste di Comparis alla politica della sanità

  • approvare finalmente il finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (EFAS);
  • ridurre nettamente l’eccessiva regolamentazione in materia di qualità delle prestazioni mediche per un approccio maggiormente orientato alla concorrenza qualitativa;
  • consentire alle compagnie di rimborsare a carico dell’assicurazione di base soltanto le medicine efficaci, adeguate e convenienti, e
  • ampliare il margine di manovra per compagnie e fornitori di prestazioni mediche nei modelli assicurativi alternativi (MAA) in fatto di offerta, tariffe, prezzi, premi e durata dei contratti assicurativi. Oltre il 70% degli assicurati ha già un modello assicurativo alternativo – e la tendenza è in crescita.

Fonti

* Previsione dei costi sanitari KOF

** UFSP Monitoraggio dell‘evoluzione dei costi attuale

Maggiori informazioni

Felix Schneuwly
esperto di casse malati 
telefono: 079 600 19 12
e-mail:  media@comparis.ch
comparis.ch

Chi è comparis.ch

Con oltre 80 milioni di visite all’anno, comparis.ch è uno dei siti web svizzeri più utilizzati. L’azienda confronta tariffe e prestazioni di casse malati, assicurazioni, banche, gestori di telefonia e presenta la più grande offerta online di auto e immobili in Svizzera. Grazie ad ampi confronti e valutazioni esaustive, Comparis porta trasparenza sul mercato, rafforzando così il potere decisionale dei consumatori. Fondata nel 1996 dall’economista Richard Eisler, l’impresa con sede a Zurigo oggi conta circa 175 dipendenti.

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