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Comunicato stampa: Sondaggio rappresentativo di Comparis sulle finanze personali aprile 2022

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Comunicato stampa

Sondaggio rappresentativo di Comparis sulle finanze personali aprile 2022

Lo shock sui prezzi spinge gli svizzeri a cambiare le proprie decisioni finanziarie e di consumo

La guerra in Ucraina e le conseguenze della pandemia di coronavirus sono tra i principali fattori che scatenano l’inflazione. Questo influisce sulle decisioni finanziarie e di consumo degli svizzeri, come dimostra un sondaggio rappresentativo di comparis.ch. Il 36% degli adulti ritiene che l’attuale tasso di inflazione ha un grande se non grandissimo impatto sulle proprie abitudini di spesa e di investimento. Tra le persone a basso reddito, la percentuale è del 58%. Quattro intervistati su cinque temono l’inflazione. «I prezzi continueranno a salire e non faranno quindi che aumentare la pressione sul portafoglio degli svizzeri», afferma l’esperto Comparis in finanze e consumo Michael Kuhn.

Zurigo, 07 aprile 2022 – L’aumento dei prezzi allarma molti svizzeri. Lo dimostra un sondaggio rappresentativo del portale di confronto online comparis.ch: l’85% degli intervistati teme l’inflazione. Secondo l’Ufficio federale di statistica, nel mese di marzo si è registrato un aumento del *2,4%, raggiungendo così il livello più alto mai toccato dall’autunno del 2008. Tra i motivi principali ci sono il caro energia legato alla guerra in Ucraina e l’aumento dei prezzi dovuto alla pandemia.

«Anche se per il momento l’inflazione tocca la Svizzera in misura solo marginale rispetto all’estero, i prezzi dei prodotti derivati dal petrolio, ad esempio, sono aumentati notevolmente. Ma anche i beni di uso quotidiano hanno subito un rincaro» dichiara Michael Kuhn, esperto Comparis in finanze e consumo. Solo circa il 13% di chi ha partecipato al sondaggio di Comparis non teme minimamente l’inflazione.

Quasi il 40% cambia le proprie abitudini di spesa e di investimento

I timori si ripercuotono direttamente sulle abitudini di spesa e di investimento: per il 30% degli intervistati, l’inflazione ha un grande impatto – per il 6% molto forte – sulle proprie decisioni finanziarie e di consumo. Per il 53% degli svizzeri l’impatto è minimo, mentre per appena l’11% il caro prezzi non influisce in alcun modo sulle proprie decisioni.

Le persone a basso reddito temono di più l’inflazione

Gli attuali rincari hanno conseguenze tangibili soprattutto sulle famiglie con un reddito mensile lordo fino a 4’000 franchi: per il 58% l’impatto sulle proprie decisioni in materia di finanziamenti e di consumi è forte se non molto forte. La percentuale è nettamente più bassa tra le famiglie con un reddito mensile lordo dai 4’000 agli 8’000 franchi (38%) e oltre gli 8’000 franchi (21%).

Lo stesso scenario emerge anche se si considera il livello di formazione degli intervistati: il 40% degli svizzeri con un livello di istruzione medio-basso valuta l’impatto dell’inflazione sulle proprie abitudini di spesa e di investimento da forte a molto forte. Tra le persone con una formazione superiore, la percentuale è del 33%.

«Chi ha una buona formazione ha spesso un salario superiore alla media e non deve preoccuparsi affatto – o per lo meno in misura molto minore – dell’aumento dei prezzi. Per le persone a basso reddito, invece, anche CHF 100-200 in più al mese fanno una grande differenza», osserva Michael Kuhn, esperto Comparis in finanze e consumo.

L’inflazione preoccupa di più chi la segue da vicino

C’è un altro fattore che incide sui timori causati dall’inflazione e sulla valutazione dell’impatto finanziario: la conoscenza del fenomeno. Chi ha segnalato il recente aumento dei prezzi si preoccupa più degli altri ed è maggiormente portato a sostenere che l’andamento attuale influisce sulle proprie decisioni finanziarie e in materia di consumi. Al contrario, gli intervistati poco o per nulla consapevoli dell’attuale andamento dei prezzi affermano che il fenomeno ha un impatto minimo se non inesistente sulle proprie abitudini di spesa e di investimento.

L’opinione di Kuhn è chiara: «Chi comprende gli attuali eventi può valutarli meglio e agire di conseguenza. Rispetto all’estero, poi, in Svizzera l’aumento dei prezzi è per il momento moderato e non tocca ancora tutti i settori. È normale quindi che non tutti siano a conoscenza della tematica. Ma la situazione è destinata a cambiare nei prossimi mesi.»

* Inflazione in Svizzera, Ufficio federale di statistica: https://www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiken/preise/landesindex-konsumentenpreise.agendadetail.2022-0286.html

Metodologia

Il sondaggio rappresentativo è stato condotto nel mese di marzo 2022 dall’istituto di ricerche di mercato Innofact, su incarico di comparis.ch, e ha coinvolto 1’043 persone in tutte le regioni della Svizzera.

Maggiori informazioni

Michael Kuhn

esperto Comparis in credito ai consumatori

telefono: 044 360 53 91

e-mail: media@comparis.ch

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Chi è comparis.ch

Con oltre 80 milioni di visite all’anno, comparis.ch è uno dei siti web svizzeri più utilizzati. L’azienda confronta tariffe e prestazioni di casse malati, assicurazioni, banche, gestori di telefonia e presenta la più grande offerta online di auto e immobili in Svizzera. Grazie ad ampi confronti e valutazioni esaustive, Comparis porta trasparenza sul mercato, rafforzando così il potere decisionale dei consumatori. Fondata nel 1996 dall’economista Richard Eisler, l’impresa con sede a Zurigo oggi conta circa 175 dipendenti.

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