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Office féd. de la statistique

Risultati comunali della votazione popolare del 3 marzo 2002

Neuchâtel (ots)

Adesione all'ONU: forte divario fra città e campagna nella Svizzera
La caratteristica di spicco della votazione
sull'ONU è stata la netta contrapposizione fra i Comuni urbani e i
Comuni rurali. Le città hanno votato chiaramente a favore
dell'adesione all'ONU (59%), mentre i Comuni rurali vi si sono
opposti (45% di sì). Negli ultimi 20 anni la differenza di 14 punti
percentuali è stata superata soltanto per 13 oggetti in votazione su
180. Il quadro della situazione risulta ancora più chiaro dal
confronto fra i centri e i Comuni periferici: nei grandi centri il 68
per cento dei votanti ha detto sì all'adesione all'ONU, mentre nei
Comuni agricoli i sì hanno raggiunto solo la metà di questo risultato
attestandosi al 34 per cento.
Il divario fra città e campagna è considerevole in particolare
nella Svizzera tedesca, dove le città hanno accolto l'oggetto
sull'ONU con il 59 per cento dei voti e i Comuni rurali l'hanno
nettamente respinto con il 43 per cento. Dal 1981 questa divergenza
fra città e campagna nella Svizzera tedesca ha superato i 16 punti
solo 5 volte. Nella Romandia sia i Comuni urbani che i Comuni rurali
hanno votato a favore dell'adesione all'ONU (con rispettivamente il
66% ed il 56%). Nella Svizzera italiana la quota dei sì dei Comuni
urbani è stata del 43 per cento e quella dei Comuni rurali del 35 per
cento.
La differenza fra le diverse regioni linguistiche è risultata
inferiore rispetto ad altri oggetti di politica estera. Come in
passato, lo scarto maggiore, pari a 21 punti, è stato rilevato fra le
due regioni linguistiche latine. A confronto, la differenza di 9
punti fra la Svizzera francese e la Svizzera tedesca risulta limitata
ed ha segnato in parte una netta diminuzione rispetto alle votazioni
sullo SEE, agli accordi bilaterali o all'iniziativa «Sì all'Europa».
Votazioni sull'ONU del 1986 e 2002: la Romandia segna la più forte
progressione di sì
Rispetto alla prima votazione sull'ONU del 1986, praticamente
tutti i Comuni hanno visto aumentare la quota dei sì ed appena la
metà dei Comuni è passata da un voto contrario ad uno favorevole. In
14 Comuni, principalmente della Svizzera italiana, la tendenza si è
invece invertita: infatti l'adesione all'ONU che era stata accolta
nel 1986 questa volta è stata respinta. Diversamente, 7 Comuni, per
lo più del Giura, hanno mantenuto la loro posizione a favore
dell'adesione e 16 anni dopo hanno ribadito il consenso già votato
nel 1986.
L'aumento più significativo dei consensi è stato rilevato in
Romandia dove i Comuni urbani hanno segnato un incremento di 38 punti
e quelli rurali di 35 punti. Nelle città e nei Comuni rurali di
lingua tedesca il tasso di approvazione è progredito rispettivamente
di 32 e 27 punti. Nei Comuni di lingua italiana, rispetto al 30 e al
35 per cento del 1986, la quota dei sì è aumentata solo leggermente,
ovvero di 8 punti per le città e di 5 punti per i Comuni rurali.
Regioni sconfitte dalla maggioranza
Come per ogni votazione controversa anche questa volta alcune
regioni sono state messe in minoranza. La Svizzera orientale, la
Svizzera centrale ed il Ticino hanno subito la supremazia della
maggioranza. E basta dare uno sguardo alla storia delle votazioni per
accorgersi che la messa in minoranza della Svizzera orientale e della
Svizzera centrale rappresenta un caso particolare. Entrambe le
regioni, insieme all'Espace Mittelland (BE, FR, JU, NE, SO) stavano
per lo più dalla parte dei «vincitori». Su un totale di 475 oggetti
sottoposti a scrutinio dal 1871, la Svizzera orientale e la Svizzera
centrale hanno votato rispettivamente solo 35 e 46 volte diversamente
dalla maggioranza, il che rappresenta solo il 7 risp. il 10 per cento
di tutti gli oggetti. Per il Ticino lo scenario è invece diverso:
questa regione è stata sconfitta 93 volte, cioè per 1 oggetto su 5.
Con la stessa frequenza la regione del Lemano è stata messa in
minoranza per 86 oggetti.
Condizioni analoghe si riscontrano anche in tempi più recenti.
Negli ultimi 30 anni, su un totale di 262 oggetti, la Svizzera
orientale e l'Espace Mittelland sono stati messi in minoranza 15
volte (6%) e la Svizzera centrale 17 volte (6,5%). La regione del
Lemano e il Canton Ticino si sono invece ritrovati dalla parte dei
perdenti per 47 oggetti (18%).

Contatto:

Madeleine Schneider
BFS, Sezione cultura, politica, condizioni di vita,
tel. +41 32 713 63 99
E-mail: madeleine.schneider@bfs.admin.ch

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