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swissstaffing fa ricorso contro la limitazione del lavoro temporaneo negli appalti pubblici nel Cantone di Vaud

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Dübendorf (ots)

Con la modifica della "loi vaudoise sur les marchés publics (LMP-VD)", il Cantone di Vaud sta introducendo una restrizione all'uso di personale a prestito negli appalti pubblici, senza regolamentare chiaramente i requisiti di controllo e approvazione. Per swissstaffing, l'associazione nazionale dei prestatori di personale, questa modifica di legge viola la libertà economica garantita dalla Costituzione federale. Di conseguenza, swissstaffing ha presentato un ricorso alla Camera costituzionale del Cantone di Vaud contro la legge promulgata il 28 giugno 2022.

L'emendamento alla legge del Cantone di Vaud limita l'uso di personale temporaneo nell'esecuzione di tutti gli appalti pubblici. I fornitori che utilizzano lavoratori temporanei per l'esecuzione di appalti pubblici sono ora obbligati a comunicarlo all'amministrazione aggiudicatrice. L'obbligo di notifica deve avvenire prima dell'esecuzione di qualsiasi attività. Inoltre, l'amministrazione aggiudicatrice è tenuta a monitorare e approvare l'utilizzo di lavoratori temporanei. Tuttavia, sia i criteri di approvazione delle domande che la struttura dei controlli rimangono del tutto oscuri e non trasparenti. Ciò conferisce all'autorità di aggiudicazione degli appalti pubblici un margine di discrezionalità ingiustificato, attraverso il quale teoricamente si potrebbero favorire alcune agenzie o addirittura vietare il lavoro temporaneo per determinati appalti pubblici.

Misure contro la libertà economica

Per swissstaffing, qualsiasi misura statale volta a limitare il lavoro temporaneo è inammissibile. Soprattutto se si tratta di una misura di politica economica che va contro il principio della libertà economica garantito dall'articolo 27 della Costituzione federale. Pertanto, tutti i precedenti tentativi legali di limitare il lavoro temporaneo negli appalti pubblici sono stati respinti dai tribunali in quanto non conformi alla legge. Sebbene la nuova legge del Cantone di Vaud non vieti del tutto il lavoro temporaneo, è chiaramente intesa a incoraggiare le aziende ad abbandonare questo modello di business. Priva i lavoratori della libertà di scegliere la propria forma di impiego e i datori di lavoro dei propri mezzi di produzione. Inoltre, questa restrizione porta a una disparità di trattamento tra le imprese e a una distorsione della concorrenza tra i diretti concorrenti, dato che il lavoro temporaneo è un pilastro importante per le piccole e medie imprese locali per l'esecuzione degli appalti pubblici.

Lavoro temporaneo: equilibrio tra flessibilità e sicurezza sociale

La Legge sul collocamento (LC) e il Contratto Collettivo di lavoro per il prestito di personale (CCL PP), che è stato dichiarato d'obbligatorietà generale, regolano il lavoro temporaneo e garantiscono una forte sicurezza sociale. Le restrizioni sul lavoro temporaneo creano il pericolo che le aziende passino a forme di lavoro flessibili con meno sicurezza sociale e controlli limitati, come il lavoro nero o il distacco di lavoratori stranieri in Svizzera. Secondo swissstaffing, l'intervento del Cantone nei settori del prestito di personale e degli appalti pubblici non è giustificato. Per questo motivo, è stato presentato un ricorso alla Camera costituzionale del Cantone di Vaud contro la legge "loi vaudoise sur les marchés publics (LMP-VD)".

Contatto:

Boris Eicher, Responsabile servizio giuridico di swissstaffing
Tel.: 044 388 95 38, boris.eicher@swissstaffing.ch

Blandina Werren, Dirigente comunicazione
Tel.: 044 388 95 35, blandina.werren@swissstaffing.ch

www.swissstaffing.ch

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