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Abonner Verein "Nein zur 2. Gotthardröhre", "Non au 2e tube au Gothard", "No al raddoppio del Gottardo"

Verein "Nein zur 2. Gotthardröhre", "Non au 2e tube au Gothard", "No al raddoppio del Gottardo"

«Il popolo che andrà a votare non vuole un mostruoso corridoio di transito, di questo siamo convinti»

Berna/Altdorf (ots)

Non è la prima volta che nei sondaggi il secondo tunnel si trova in posizione di vantaggio. Eppure alla fine ha sempre prevalso il no. «Siamo sicuri che le svizzere e gli svizzeri non vogliano un mostruoso corridoio di transito. Per noi conta il risultato della votazione del 28 febbraio 2016. Siamo pronti per lo sprint finale», afferma Jon Pult, co-presidente dell'Associazione «No al raddoppio del Gottardo» e presidente dell'Iniziativa delle Alpi.

Nessuno crede che nel Gottardo saranno costruite quattro corsie per poi utilizzarne solamente due. Questo significa che il secondo tunnel aprirà del tutto i battenti al traffico internazionale dei camion. In altre parole: strade più pericolose, un aumento del traffico ovunque, la Svizzera che si trasformerà in un mostruoso corridoio di transito. Attraverso la AlpTransit il nostro Paese mostra qual è la strada del futuro: le merci devono attraversare le Alpi sulla ferrovia.

«L'affermazione secondo cui il Ticino rimarrebbe tagliato fuori è di natura puramente polemica. I fatti dimostrano che il risanamento può essere realizzato grazie alle chiusure invernali e a quelle notturne. Con un trasferimento efficace il collegamento tra il Cantone più a sud e il resto del Paese è garantito», sostiene Carlo Lepori, rappresentante del comitato ticinese per il no «Sud-Nord».

La costruzione di una seconda galleria nel Gottardo metterebbe a repentaglio il trasferimento delle merci su rotaia, invaliderebbe la protezione delle Alpi e renderebbe la Svizzera ricattabile da parte dell'UE. Inoltre le casse dello Stato sono mezze vuote e siamo confrontati con tagli e risparmi in tutti i settori. «Già oggi alla Confederazione mancano i soldi per i progetti più urgenti presentati dai singoli cantoni. Le promesse secondo cui nessun progetto sarà minato dalla costosa galleria sono fasulle», dice Caroline Beglinger, co-presidente dell'Associazione «No al raddoppio del Gottardo» e co-direttrice dell'ATA Associazione traffico e ambiente della Svizzera.

Contatto:


- I / tedesco / romancio: Jon Pult, co-presidente associazione «No al
raddoppio del Gottardo» e presidente dell'Iniziativa delle Alpi, 076
508 16 33

- I / T / F: Carlo Lepori, Associazione «No al raddoppio del
Gottardo», comitato ticinese Sud-Nord, 079 372 35 95

- T / F: Caroline Beglinger, co-presidente associazione «No al
raddoppio del Gottardo» e co-direttrice dell'ATA Associazione
traffico e ambiente, 079 310 11 86

- F: Lisa Mazzone, Associazione «No al raddoppio del Gottardo»,
Consigliera nazionale, Ginevra, 077 404 16 08

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