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Studio rappresentativo relativo alla previdenza individuale nel pilastro 3a in Svizzera: il potenziale del pilastro 3a è lontano dall'essere esaurito

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Basilea (ots)

I giovani iniziano sempre più presto a risparmiare per il pilastro 3a. Tuttavia, una persona su due ancora rinuncia al terzo pilastro, spesso per mancanza di denaro. Il conto bancario resta la scelta prioritaria per il terzo pilastro e la disponibilità a investire in fondi 3a si mantiene bassa. Lo testimoniano le cifre del terzo studio sulla previdenza privata nel pilastro 3a condotto dall'istituto di ricerca Demoscope su mandato della Banca CIC.

Il 48% dei 1205 intervistati dichiara di versare contributi per la rendita di vecchiaia nel pilastro 3a. Il che significa che uno svizzero su due non effettua versamenti nel pilastro 3a della previdenza privata e non usufruisce delle relative agevolazioni fiscali. Tra i lavoratori attivi vi rinuncia uno su tre (34%). Molti non dispongono momentaneamente del denaro da versare nel terzo pilastro (31%). Altri (22%) dichiarano di non essersi mai occupati dell'argomento.

Tuttavia, dal primo rilevamento nel 2012 ad oggi, la quota di risparmiatori del pilastro 3a è cresciuta del 9%, con un picco nel 2015 (2012: 44%, 2015: 51%, 2018: 48%). Questa evoluzione positiva si riflette anche nel volume degli averi di previdenza 3a investiti in Svizzera. Secondo le statistiche della Confederazione, gli averi di previdenza depositati presso banche e assicurazioni hanno raggiunto complessivamente circa 103 miliardi di CHF nel 2017, ossia il 16% in più rispetto al 2013.

Aumenta il numero dei giovani risparmiatori

In Svizzera si tende a cominciare sempre più presto a risparmiare per la previdenza privata nel terzo pilastro. Se nel 2012 solo una persona su quattro di età inferiore a 25 anni effettuava versamenti nel pilastro 3a, oggi lo fa già un terzo dei giovani (2012: 25%, 2015: 27%, 2018: 33%). Tra i risparmiatori sotto i 35 anni, il 66% ha iniziato con la previdenza privata prima dei 25 anni, il che equivale a un aumento del 20% rispetto al 2012. La previdenza privata per la vecchiaia diventa sempre più importante ed evidentemente cresce nelle giovani generazioni la percezione di insicurezza riguardo alle prestazioni del primo e secondo pilastro. Il risparmio precoce conviene però anche per godere dei vantaggi degli interessi composti, anche se al momento il livello dei tassi è molto basso. Inoltre, sono soprattutto i risparmiatori con un lungo orizzonte temporale a poterne approfittare, aumentando così le proprie opportunità di un maggior rendimento con i fondi previdenziali 3a.

Privilegiate le soluzioni bancarie

La maggior parte dei risparmiatori del pilastro 3a (72%) opta per una soluzione bancaria, il 40% sceglie una soluzione assicurativa. Ne emerge un rapporto del 65% di soluzioni bancarie contro il 35% di soluzioni assicurative, analogo al rapporto esistente per gli averi previdenziali depositati in Svizzera. Infatti, secondo le statistiche della Confederazione, nel 2017 il 56% degli averi previdenziali era depositato presso banche e il 44% presso assicurazioni.

Colpisce il divario tra nord e sud. I ticinesi e gli svizzeri romandi puntano su una soluzione assicurativa più spesso degli svizzeri tedeschi (Ticino: 52%, Svizzera romanda: 43%, Svizzera tedesca: 36%). È interessante inoltre il fatto che gli averi previdenziali depositati presso le assicurazioni dal 2015 al 2017 presentino una crescita superiore del 2,4% rispetto ai fondi depositati presso le banche (cfr. Ufficio federale delle assicurazioni sociali). Buona parte di tale crescita è imputabile all'aumento della quota di fondi previdenziali presso le assicurazioni. I fondi previdenziali esibiscono una performance elevata nel periodo dal 2015 al 2017, grazie alla quale è stato conseguito un rendimento superiore agli interessi sul conto.

Il potenziale non è ancora stato sfruttato appieno

Le informazioni emerse dallo studio indicano che parte del potenziale del pilastro 3a resta inutilizzato. In media, chi risparmia nel pilastro 3a possiede 1,6 conti 3a presso una banca, ma la maggioranza ne detiene uno solo, sebbene sia opportuno avere più conti 3a per poter attenuare la progressione fiscale con prelievi scaglionati al momento del pensionamento. Inoltre, solo la metà circa dei risparmiatori versa l'importo massimo di contributi (> CHF 6000) per poter usufruire del maggior risparmio fiscale possibile. Tra le donne solo il 35% lo fa. A ciò si aggiunge il fatto che presumibilmente molti risparmiatori non confrontano la loro soluzione 3a con le offerte della concorrenza. Infatti il 78% degli intervistati non conosce il tasso d'interesse del proprio conto 3a. Tale percentuale è addirittura aumentata nell'attuale contesto di tassi bassi. Anche se al momento i tassi sono molto bassi, variano fortemente da un istituto all'altro e passare a un conto 3a con un tasso d'interesse più alto risulta conveniente.

Forte prevalenza di investimenti conservativi nei fondi 3a

Il massimo potenziale di rendimento nel terzo pilastro è offerto dagli investimenti. Tuttavia, gli investimenti in fondi del pilastro 3a restano un'eccezione. La maggior parte dei risparmiatori del pilastro 3a (65%) punta infatti ancora sul conto 3a a orientamento conservativo. Solo una persona su quattro (26%) coglie l'opportunità di investire in fondi previdenziali del pilastro 3a. Sebbene gran parte dei risparmiatori del pilastro 3a sappia che negli ultimi cinque anni i fondi previdenziali 3a hanno registrato una performance nettamente migliore, il timore di subire una perdita sembra prevalere sulla prospettiva di un maggior rendimento. Molti di coloro che non investono in fondi previdenziali 3a (44%) affermano di non volersi assumere rischi. Il 35% degli intervistati non si è mai occupato dell'argomento o non è a conoscenza di questa possibilità. Tendenzialmente, tra gli investitori in fondi 3a si trovano più uomini (60%) che donne. Inoltre risulta che la disponibilità a investire in fondi previdenziali 3a presso banche o assicurazioni è leggermente superiore nella Svizzera romanda e in Ticino (Svizzera romanda: 30%, Ticino: 39%) che nella Svizzera tedesca (24%). La quota di patrimonio investito in fondi previdenziali è pari in media al 32% e gli aspetti ritenuti più importanti dagli investitori per la scelta di un fondo previdenziale 3a sono la diversificazione, i costi e il fatto che il prodotto sia offerto dalla propria banca di fiducia.

Infografica con i risultati disponibile in tedesco o francese.

Informazioni sullo studio

Lo studio, realizzato su mandato della Banca CIC (Svizzera) SA, è stato commissionato e concepito come follow-up dello studio sulla previdenza privata nel pilastro 3a in Svizzera eseguito dalla Fachhochschule Nordwestschweiz (FHNW) nel 2012, sul quale si basa. Il sondaggio telefonico è stato condotto nel periodo dal 22 al 31 ottobre 2018 dall'istituto di ricerca di mercato Demoscope nel quadro di Omnibus Suisse. Sono state intervistate 1205 persone nella Svizzera tedesca, nella Svizzera romanda e in Ticino. Il campione interpellato è rappresentativo della popolazione.

Ulteriori informazioni:

Infografiche degli studi sulla previdenza privata nel pilastro 3a in Svizzera su https://www.cic.ch/publikationen/publikationen/studien.html

Risparmio in titoli 3a della Banca CIC su https://www.wertschriftensparen.ch/

Conto previdenziale 3a della Banca CIC su http://ots.ch/37QFPi

* nel rilevamento degli intestatari di fondi previdenziali 3a dello studio 2018, è stata fatta per la prima volta una distinzione tra le soluzioni bancarie e quelle assicurative. Pertanto non viene effettuato alcun confronto tra le rilevazioni effettuate in diversi momenti.

Sulla Banca CIC

La Banca CIC (Svizzera) SA, abbreviato Banca CIC, è la banca in tutta flessibilità per imprese, imprenditori e persone private con esigenze finanziarie complesse.

Banca universale svizzera, è stata fondata nel 1871 da banchieri basilesi per soddisfare le problematiche finanziarie degli imprenditori. Oggi la Banca CIC è presente in nove sedi con più di 390 collaboratori. Oltre alla sede centrale di Basilea, le altre filiali sono a Friburgo, Ginevra, Losanna, Lugano, Neuchâtel, Sion, San Gallo e Zurigo.

La Banca CIC è una controllata al 100% della Crédit Mutuel. Il gruppo finanziario francese è una delle banche meglio capitalizzate d'Europa con 7,9 milioni di soci della cooperativa. Oltre 80 000 collaboratori assistono più di 30 milioni di clienti in tutto il mondo.

Ulteriori informazioni:
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Contatto:

Fabiana Castiglione
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