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Media Service: Parlare di suicidio non significa banalizzarlo (Presa di posizione 8/2019)

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Bern (ots)

Parti: La Commissione di bioetica della Conferenza dei Vescovi svizzeri c. «Le Temps»

Tema: Suicidio / Dignità umana

Reclamo respinto

Riassunto

Se un giornalista dà la parola a una donna favorevole al suicidio assistito, offrendole la possibilità di descrivere i motivi della sua adesione alla lotta per «l'interruzione volontaria della vecchiaia», non significa che ne fa l'apologia, oppure che banalizzi il tema. Pubblicando la storia di Madame Jenquel, «Le Temps» non ha contravvenuto alle regole della professione (che gli impongono di trattare i casi di suicidio con la massima prudenza) né ha violato la dignità umana della persona, ma ha contribuito al dibattito in atto nella società sul suicidio assistito.

Inoltre, il Consiglio della stampa non intende esprimersi sul trattamento mediatico del tema, come richiedeva la Commissione di bioetica della Conferenza dei Vescovi svizzeri. Suo compito è di pronunciarsi su singoli casi di violazione, su punti specifici, della Dichiarazione dei doveri e dei diritti del giornalista.

Contatto:

Schweizer Presserat
Conseil suisse de la presse
Consiglio svizzero della stampa
Ursina Wey
Geschäftsführerin/Directrice
Rechtsanwältin
Münzgraben 6
3011 Bern
+41 (0)33 823 12 62
info@presserat.ch
www.presserat.ch

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