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Giornata mondiale dell’ictus cerebrale 2022: un nuovo metodo potrebbe salvare ancora più vittime di ictus cerebrale

Il 29 ottobre è la Giornata mondiale dell’ictus cerebrale: un nuovo metodo potrebbe salvare ancora più vittime di ictus cerebrale

Un ictus cerebrale significa per molte persone colpite una disabilità permanente o addirittura la morte. Un nuovo tipo di trattamento potrebbe salvare un maggior numero di vite umane – sempre che l’ictus cerebrale sia riconosciuto in modo corretto e che più pazienti raggiungano uno stroke center più rapidamente di oggi. La Fondazione Svizzera di Cardiologia richiama l’attenzione su questo tema in occasione della Giornata mondiale dell’ictus cerebrale del 29 ottobre.

In Svizzera, l’ictus cerebrale è la più frequente causa di disabilità acquisita. Dopo le malattie cardiache e quelle tumorali rappresenta la terza causa di morte ed è un importante fattore di rischio di demenza. Questa situazione potrebbe essere cambiata, come spiega la Fondazione Svizzera di Cardiologia in occasione della Giornata mondiale dell’ictus cerebrale del 29 ottobre. Infatti, in molti casi i coaguli di sangue, che attualmente causano l’85% degli ictus cerebrali, possono essere sciolti o rimossi. Oltre al trattamento con medicamenti che fluidificano il sangue, da pochi anni è disponibile un nuovo trattamento che consente di aprire le occlusioni per mezzo di una ricanalizzazione meccanica.

Una retina metallica rimuove il coagulo

In questa procedura il neuroradiologo o la neuroradiologa introduce un catetere speciale in un vaso sanguigno dell’inguine e lo guida fino al vaso sanguigno occluso situato nel cervello. Con una retina metallica espandibile posta sull’estremità del catetere si avvolge il coagulo e lo si rimuove dal vaso sanguigno estraendo il catetere. Questo metodo, che utilizza il cosiddetto stent retriever, esiste solo da alcuni anni e ha rivoluzionato il trattamento dell’ictus cerebrale. Attualmente oltre il 90% degli interventi ha esito positivo, riuscendo quindi a rimuovere il coagulo.

Per alcune persone il trattamento arriva troppo tardi

Nonostante questi successi, una parte dei pazienti trattati deve ancora aspettarsi disabilità permanenti o addirittura la morte. Questo si verifica in genere quando trascorre troppo tempo prima che il vaso sanguigno chiuso possa essere riaperto. Il prof. Paolo Machi, responsabile di neuroradiologia interventistica presso l’Ospedale universitario di Ginevra, afferma che «la ricanalizzazione meccanica è molto efficiente, ma per un trattamento efficace rimane tuttavia essenziale la tempestività. Prima si chiama il numero di emergenza, più rapidamente gli esperti potranno trattare il paziente e migliore sarà l’esito.» Affinché il maggior numero possibile di persone agisca in modo corretto e rapido, la Fondazione Svizzera di Cardiologia informa la popolazione sui sintomi dell'ictus e su come reagire correttamente in caso di emergenza.

Miglioramento continuo della procedura

Vanno inoltre considerati gli ostacoli tecnici di questo metodo ancora giovane. La riapertura del vaso sanguigno chiuso può richiedere da pochi minuti a diverse ore, che è un tempo chiaramente troppo lungo. Il prof. Machi e il suo team stanno cercando di migliorare la procedura utilizzando l’intelligenza artificiale e la robotica. La Fondazione Svizzera di Cardiologia sostiene tali progetti nell’ambito della sua attività di promozione della ricerca. «Il sostegno alla ricerca è assolutamente fondamentale per migliorare ulteriormente il trattamento dell’ictus cerebrale, a beneficio dei nostri pazienti».

«Riconoscere l’ictus. Salvare vite»

Affinché in futuro un numero maggiore di persone colpite possa evitare un destino gravoso, è necessario aumentare il livello di conoscenza della popolazione sui sintomi dell’ictus cerebrale e sulla giusta reazione in caso di emergenza.

I tre principali sintomi di un ictus cerebrale sono:

  • paralisi del viso: paralisi improvvisa, disturbi della sensibilità o debolezza, per lo più solo a un lato del corpo;
  • paralisi delle braccia o delle gambe: paralisi improvvisa, disturbi della sensibilità o debolezza, per lo più solo a un lato del corpo;
  • disturbi del linguaggio: disturbi del linguaggio o difficoltà di comprensione di quanto viene detto.

Se si manifesta uno di questi sintomi si deve chiamare immediatamente il numero di emergenza 144.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web www.ictuscerebrale.ch.

La campagna è sostenuta dalla Società Cerebrovascolare Svizzera e dalla Fondazione Iten-Kohaut.

Indicazione per i professionisti dei media:

Peter Ferloni, responsabile Comunicazione
Fondazione Svizzera di Cardiologia
Dufourstrasse 30, Casella postale, 3000 Berna 14
Telefono 031 388 80 85
 ferloni@swissheart.ch  
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