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Comparis: il Barometro Ipoteche nel primo trimestre 2013 - Aumento dei tassi, ma ancora nessuna svolta

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Zürich (ots)

Informazione: i grafici possono essere scaricati gratuitamente in formato pdf su: http://www.presseportal.ch/fr/pm/100003671/comparis_ch_ag/?langtid=4

In brevissimo tempo i tassi di riferimento delle ipoteche a tasso fisso di dieci anni sono saliti dal 2,0 al 2,3 per cento. Tuttavia, si è iniziato troppo presto a parlare di cambio di tendenza, perché nel frattempo i tassi si sono assestati. Nonostante il momentaneo aumento, le ipoteche continuano ad essere convenienti: per questo motivo la richiesta non ha quasi subito variazioni. Questi sono i dati rilevati dal Barometro Ipoteche che il servizio di confronto internet comparis.ch pubblica a scadenza trimestrale.

All'inizio dell'anno nel mercato delle ipoteche si sono diffuse alcune voci. Gli interessi delle ipoteche a tasso fisso sono rimasti fermi, in pratica per tutto il 2012, intorno a valori minimi storici. All'inizio del 2013 sono improvvisamente aumentati a grande velocità nell'arco di poche settimane, raggiungendo a febbraio un livello non più toccato da molto tempo. Ciò ha creato un certo nervosismo nel mercato: a più riprese è stata infatti annunciata una svolta di tendenza anche se nessuno sapeva se l'aumento avrebbe davvero avuto seguito o meno. Tuttavia, la situazione si è poi tranquillizzata e, a partire da metà febbraio, i tassi d'interesse si sono stabilizzati sull'alto livello raggiunto. Questi sono i dati rilevati dal Barometro Ipoteche del servizio di confronto internet comparis.ch per il primo trimestre del 2013.

Dal 2,0 al 2,3 per cento in quattro settimane L'evoluzione nel dettaglio (grafico 1): i tassi di riferimento delle ipoteche a tasso fisso di dieci anni di durata sono balzati dal 2,0 a quasi il 2,3 per cento. La media trimestrale ha raggiunto il 2,2 per cento, ovvero 0,2 punti percentuali in più rispetto a quella del trimestre precedente. Per quanto riguarda le ipoteche a tasso fisso di durate quinquennali gli interessi sono saliti dall'1,4 all'1,6 per cento, con una media trimestrale dell'1,6 per cento, in altre parole di nuovo 0,2 punti percentuali in più rispetto al trimestre precedente. Le ipoteche a tasso fisso della durata di un anno hanno fatto invece registrare un ristagno per tutto il trimestre pari in media all'1,4 per cento. Nel complesso la curva dei tassi d'interesse delle ipoteche a tasso fisso si è spostata distintamente verso l'alto, toccando valori simili a quelli di un anno fa (grafico 2), mentre i tassi d'interesse dei modelli variabili non hanno subito variazioni, continuando a costare il 2,7 per cento.

Alla luce di queste evoluzioni si deve quindi pensare che il primo trimestre del 2013 segni l'inizio della fine dei tassi ai minimi storici? «Non si può parlare di una svolta dei tassi» afferma Stefan Rüesch, esperto del settore bancario presso comparis.ch. Al momento non esiste alcuna avvisaglia del fatto che i tassi continueranno ad aumentare.

Anticipate le conseguenze dell'intervento politico Ma che cosa ha portato al rapido e improvviso aumento dei tassi? «Il mercato ha anticipato la riserva anticiclica e ha apportato i dovuti adeguamenti già prima della decisione del Consiglio federale» dice Stefan Rüesch. Le banche hanno poi incrementato i loro margini e, infine, dall'inizio dell'anno, anche i loro costi di rifinanziamento sono aumentati, come si può notare dallo swap più alto, il tasso al quale vengono concessi crediti tra le banche. È quindi possibile che una buona parte di questi costi aggiuntivi sia stata ribaltata dagli istituti di credito sui propri clienti.

Un aumento dei tassi medio di 0,2 punti percentuali, in genere, non influenza in modo eccessivamente negativo il bilancio di un'economia domestica. Nel caso di un'ipoteca di mezzo milione di franchi si tratta di 1000 franchi all'anno, ovvero poco più di 80 franchi al mese. L'aumento dei tassi non ha quindi generato un cambio di tendenza della richiesta di ipoteche. Nella Borsa Ipoteche di comparis.ch è stato registrato soltanto qualche spostamento.

La tendenza verso le lunghe durate non cede il passo Le ipoteche a tasso fisso continuano a essere il modello più amato anche nel primo trimestre di quest'anno, registrando l'81 per cento tra tutte le richieste di ipoteca (grafico 3). Come in passato, considerando solo le ipoteche a tasso fisso quelle di lunga durata (da sette a dieci anni) hanno trovato il maggior consenso con una quota dell'80 per cento (grafico 4). Nel trimestre precedente la domanda, pari al 78 per cento, era quasi altrettanto alta. Anche le quote delle ipoteche di durata media (da quattro a sei anni) e di durata breve (da uno a tre anni) si sono quasi attestate sui valori dei tre mesi precedenti, ovvero rispettivamente 17 e 3 per cento di tutte le ipoteche a tasso fisso.

Per gli altri modelli non si riscontra in pratica alcuna variazione. Con il 10 per cento tra tutte le richieste, le ipoteche Libor hanno continuato a difendere la loro quota di mercato, mentre le ipoteche a tasso variabile, con il 2 per cento di richieste, hanno confermato il loro ruolo marginale.

Dati su cui si basa comparis.ch

I dati sui tassi d'interesse nonché sulla curva dei tassi si basano sui tassi di riferimento di circa 65 istituti di credito, quotidianamente aggiornati e pubblicati nella panoramica dei tassi di comparis.ch. Per le durate richieste vengono analizzate le domande di finanziamento piazzate nella Borsa Ipoteche di comparis.ch dalle persone interessate a un credito immobiliare. Queste ricevono dagli istituti finanziari offerte elaborate su misura. Dall'esperienza finora raccolta emerge che, nella maggior parte dei casi, i tassi d'interesse delle singole offerte ipotecarie sono inferiori ai tassi di riferimento ufficiali.

Il prossimo Barometro Ipoteche sarà pubblicato a inizio luglio 2013.

Contatto:

Stefan Rüesch
Esperto del settore bancario
Telefono: 044 360 34 00
E-mail: media@comparis.ch
https://it.comparis.ch/hypotheken

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