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Administration fédérale des douanes (AFD

Esame della cooperazione internazionale nel campo della sicurezza

Berna (ots)

Sia per quanto concerne la questione dell'aumento
degli effettivi del Corpo delle guardie di confine sia per quanto
concerne quella di una futura collaborazione con l'UE nel campo della
sicurezza il Consiglio federale ribadisce la sua posizione. Da un
canto, occorre disporre di una visione generale delle risorse nel
campo della sicurezza e, d'altro canto, aspettare il risultato
provvisorio del progetto VSSIS (verifica del sistema di sicurezza
interna della Svizzera). Il Consiglio federale ha tuttora interesse a
rafforzare la collaborazione con l'UE nei settori della polizia,
della giustizia e dell'asilo. In questo senso ha risposto ieri a due
interpellanze.
I consiglieri nazionali Ulrich Schlüer (UDC/ZH) e Bernhard Hess
(DS/BE) avevano chiesto al Consiglio federale informazioni su come lo
stesso Governo giudicasse il futuro della politica svizzera di
sicurezza nell'ottica di una più stretta collaborazione con l'UE e se
l'effettivo del Corpo delle guardie di confine non dovesse essere
aumentato.
Nella sua valutazione il Consiglio federale constata infatti che
il gruppo di progetto VSSIS sta studiando possibilità di
miglioramento nei campi della sicurezza interna, della ripartizione
dei compiti tra Confederazione e Cantoni e del futuro impiego del
Corpo delle guardie di confine.
Il Governo sta inoltre esaminando il potenziamento della
collaborazione con l'UE nei campi della polizia, della giustizia e
dell'asilo, che costituiscono parte integrante degli Accordi di
Schengen e Dublino. In tal modo verrebbe adeguatamente completato
l'accordo bilaterale sul traffico delle persone stipulato con l'UE.
Una più stretta collaborazione con l'UE potrebbe consentire di
lottare in modo più efficace contro la criminalità transfrontaliera e
la migrazione illegale.
Gli Accordi di Schengen e Dublino comportano una modifica dei
principi relativi ai controlli. Lo smantellamento dei controlli delle
persone ai posti di frontiera svizzeri verrebbe sostituito da misure
accompagnatorie. In primo luogo entrano in considerazine controlli
mobili e imprevisti all'interno del Paese. Sull'ammisibilità di
questi controlli anche senza sospetti vi sono riserve da parte
dell'UE. I controlli delle merci al confine verrebbero mantenuti
anche con gli Accordi di Schengen e Dublino.
Il Consiglio federale ha inoltre preso conoscenza della
sottodotazione del Cgcf. In base al rapporto dell'organo direttivo in
materia di sicurezza, che dovrebbe essere elaborato entro la fine di
maggio del 2001, esso esaminerà la situazione. Il Consiglio federale
prenderà le sue decisioni solo quando disporrà di una panoramica
globale delle risorse nel campo della sicurezza, dato che anche il
DFGP e il DDPS hanno richiesto ulteriori posti. Già precedentemente
era stato deciso di mantenere l'impiego di 100 guardie di
fortificazione a favore del Cgcf sino alla fine del 2002.

Contatto:

Hanspeter Wüthrich, capo del Corpo guardie di confine (Cgcf) ,
direzione generale delle dogane (DGD), tel. +41 31 322 65 35

Stephan Imhof, sostituto del capo Cgcf, Comando centrale Cgcf, DGD,
tel. +41 31 322 68 19

Dipartimento federale delle finanze DFF
Communicazione
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Fax +41 (0)31 323 38 52
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