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Indagine sul reddito e sul consumo 1998 (IRC 98)

Neuchâtel (ots)

Redditi delle economie domestiche nel 1998:
notevoli differenze
Nel 1998, il reddito mediano delle economie domestiche svizzere
era di 7'300 franchi al mese. Ciò significa che la metà delle
economie domestiche disponeva di un reddito inferiore a 7'300 e
l'altra metà di un reddito superiore a questo importo. Anche se
questa cifra può sembrare elevata, va precisato che essa tiene conto
di tutte le componenti del reddito e include i redditi di tutti i
membri dell'economia domestica, ovvero in media 2,4 persone (economia
domestica media in Svizzera). Le risorse delle economie domestiche
svizzere sono costituite per il 72 per cento da redditi da lavoro,
per il 22 per cento da redditi derivanti da trasferimenti (rendite
AVS/AI e casse pensioni) e per il 6 per cento da redditi della
sostanza. La disparità nella distribuzione dei redditi delle economie
domestiche è notevole: infatti, un quarto delle economie domestiche
dispone di un reddito inferiore a 5'000 franchi, mentre un altro
quarto beneficia di un reddito superiore a 10'400 franchi. Anche le
differenze secondo l'età e il sesso della persona di riferimento
dell'economia domestica sono significative, mentre sono meno
accentuate in base alle regioni. Questi sono in sintesi i principali
risultati dell'indagine sul reddito e sul consumo del 1998 (IRC 98)
dell'Ufficio federale di statistica (UST).
La dimensione dell'economia domestica: un fattore che determina in
gran parte il livello di reddito
Nel 1998, il reddito mediano delle economie domestiche svizzere
era di 7'300 franchi al mese. In altri termini, la metà delle
economie domestiche disponeva di un reddito inferiore al 7'300
franchi, l'altra metà di un reddito superiore. Per valutare questa
cifra con la massima obiettività, vanno considerati due aspetti.
Innanzitutto, essa comprende tutti i redditi che in un modo o
nell'altro costituiscono un apporto al budget dell'economia
domestica: salari, pensioni, rendite AVS, interessi, redditi in
natura come regali o prodotti del giardino, rimborsi delle
assicurazioni, ecc. Inoltre, si tratta di un reddito totale
dell'economia domestica al quale può contribuire più di una persona;
nella fattispecie, l'importo di 7'300 franchi è il reddito globale di
un'economia domestica di medie dimensioni che in Svizzera è di 2,4
persone. Il reddito mediano delle economie domestiche di una persona
scende a 4'800 franchi. La dimensione dell'economia domestica è
quindi un fattore che influenza ampiamente il livello di reddito,
dato che una o più persone possono contribuire alla sua formazione.
La struttura del reddito delle economie domestiche varia
notevolmente secondo i gruppi socioeconomici
Il 72 per cento del reddito totale delle economie domestiche
proviene dall'attività lavorativa, il 22 per cento da trasferimenti,
in particolare delle rendite AVS/AI e delle casse pensioni e il 6 per
cento dal capitale e dalla proprietà di immobili. Questi risultati
riflettono fedelmente la composizione socioeconomica delle economie
domestiche. Infatti, nei tre quarti delle economie domestiche
svizzere, la persona che contribuisce in maggior misura al reddito
(persona di riferimento) è dipendente, indipendente o agricoltore,
mentre nel quarto restante si tratta di un beneficiario di rendite,
di un disoccupato, di uno studente, ecc. Si constata inoltre che ogni
gruppo socioeconomico ha la propria struttura dei redditi. Se ci si
limita ad osservare i due gruppi predominanti di economie domestiche
di dipendenti e beneficiari di rendite, stupisce constatare a che
punto gli uni e gli altri dipendano dalla loro fonte principale di
reddito: per i primi il salario rappresenta infatti l'86 per cento
del reddito totale e per i secondi le rendite costituiscono il 75 per
cento delle entrate complessive. Ancora più sorprendente è il fatto
che la quota dei redditi della sostanza è soltanto del 3 per cento
per un'economia domestica di dipendenti e del 18 per cento per
un'economia domestica di beneficiari di rendite. Queste cifre mettono
in luce disparità che hanno implicazioni latenti per la politica dei
redditi e della sicurezza sociale del nostro Paese.
Una distribuzione disuguale dei redditi
Oltre alla relativa importanza delle diverse fonti di reddito,
l'IRC 98 consente anche di evidenziare le disparità sostanziali tra
le economie domestiche. In effetti, un quarto delle economie
domestiche svizzere dispone di meno di 5'000 franchi al mese. Per
circa un altro quarto delle economie domestiche, il totale dei
redditi mensili oscilla tra i 5'000 e i 7'300 franchi. All'altro
estremo, si trova il 25 per cento delle economie domestiche che
notificano redditi superiori a 10'400 franchi al mese: il 3 per cento
di esse percepisce redditi mensili superiori a 20'000 franchi. Questi
risultati consentono anche di farsi un'immagine globale (attraverso
la curva detta di "Lorenz") della concentrazione dei redditi e di
constatare che in Svizzera la loro ripartizione resta disuguale. Al
riguardo, basta considerare le due estremità della scala dei redditi:
le economie domestiche più svantaggiate (25 per centro del totale)
totalizzano appena il 10 per cento dell'insieme dei redditi, mentre
quelle più fortunate (25%) dispongono del 45 per cento dei redditi
totali.
Reddito delle economie domestiche: concetti e definizioni
Oltre ad evidenziare le abitudini di consumo delle economie
domestiche, l'IRC 98 si prefigge di offrire una visione d'assieme dei
redditi delle economie domestiche e di consentire di stabilire una
statistica dei loro redditi completa e aggiornata. Per reddito, si
intende tutto ciò che è percepito dall'economia domestica sotto forma
di salari, interessi, rendite, pensioni, rimborsi, ecc. sia in denaro
che in natura (regali, prodotti del giardino, ecc.). Per meglio
rispondere ai bisogni degli utilizzatori è stata realizzata una
nomenclatura che opera la distinzione tra redditi da lavoro
(dipendente e indipendente), redditi della sostanza, e redditi
provenienti da trasferimenti (rendite AVS/AI, casse pensioni, ecc.).
Le economie domestiche sono state ripartite in diverse categorie
secondo l'età, il sesso e il gruppo socioeconomico sulla base delle
caratteristiche della persona di riferimento: ovvero colei che
contribuisce in maggior misura al reddito globale dell'economia
domestica e ne determina di conseguenza in gran parte le condizioni
di vita. Nell'ottica dell'IRC, un'economia domestica di dipendenti,
non è composta necessariamente da soli dipendenti. Soltanto la
persona di riferimento è sicuramente dipendente, mentre gli altri
membri possono avere un'attività (o uno statuto socioeconomico)
diversa.
Livello e struttura dei redditi legati anch'essi all'età...
Il reddito aumenta con l'età della persona di riferimento. Il
reddito mediano raggiunge un massimo di 9'100 franchi nelle economie
domestiche nelle quali la persona di riferimento è in età di 50-59
anni. A partire da questa fascia d'età i redditi della sostanza
(interessi del capitale e redditi della proprietà) - la cui quota era
in precedenza modesta e variava poco (tra 2 e 3%) - diventano
un'importante fonte di reddito. E' però dopo i 60 anni che la
situazione delle economie domestiche registra i cambiamenti più
profondi, principalmente in seguito alla riduzione della dimensione
dell'economia domestica (in media 1,7 persone per economia domestica)
e alla fine dell'attività lucrativa: il reddito mediano scende allora
del 42 per cento per passare a 5'400 franchi. La struttura dei
redditi cambia inoltre radicalmente con l'arrivo all'età del
pensionamento; infatti, se prima di questa età circa l'80 per cento
dei redditi proviene dall'attività lavorativa, tale percentuale è
determinata successivamente dai trasferimenti e dai redditi del
patrimonio.
...e al sesso della persona di riferimento
Se si analizza la ripartizione dei redditi secondo il sesso della
persona di riferimento, si osserva che le economie domestiche nelle
quali la persona di riferimento è donna sembrano sfavorite: esse
dispongono infatti di un reddito mediano di 5'300 franchi contro gli
8'100 franchi delle economie domestiche dove la persona di
riferimento è di sesso maschile. Questa differenza non rileva
necessariamente una discriminazione. Essa si spiega piuttosto
attraverso fattori legati in particolare alla composizione delle
economie domestiche: da una lato, quelle legate a un capofamiglia
sono mediamente più numerose, ciò che implica un maggior numero di
potenziali redditi; d'altra parte, nelle economie domestiche dove la
persona di riferimento è una donna, si registra una forte proporzione
di famiglie monoparentali e di donne pensionate.
Modeste differenze secondo le grandi regioni
Considerati sotto il punto di vista delle 7 grandi regioni della
Svizzera, i risultati dell'IRC 98 confermano le differenze economiche
esistenti tra le regioni. Le economie domestiche situate nelle
regioni di Zurigo e della Svizzera nordoccidentale sono le più
favorite, con redditi mediani superiori al livello svizzero e grosso
modo equivalenti (circa 7'700 franchi). Queste due regioni non si
distinguono soltanto per la forza economica superiore alla media, che
si traduce in redditi da lavoro molto elevati, ma anche per la
presenza di grandi capitali. Nella regione del Lemano, nella Svizzera
centrale, nell'Espace Mittelland e nella Svizzera orientale, il
reddito mediano si situa allo stesso livello o non lontano da quelli
dell'insieme della Svizzera (7'300 franchi). La situazione della
Svizzera centrale è determinata dalla vicinanza della dinamica
regione zurighese e da una fiscalità che in alcuni dei suoi Cantoni è
particolarmente favorevole all'insediamento di economie domestiche
dai redditi elevati. Infine, con un reddito mediano di 6'600 franchi,
le economie domestiche del Ticino sembrano le più sfavorite. Questa
constatazione non è da attribuire solo alla debolezza generale
dell'economia ticinese, osservata in questi ultimi anni, e
caratterizzata, da un lato, da un livello di salari tra i più deboli
del Paese e, dall'altro, da un tasso di disoccupazione
particolarmente elevato. Questa situazione va messa anche in
relazione con il fatto che, nel confronto tra le regioni, i risultati
del Ticino (come quelli di Zurigo) riflettono la situazione cantonale
effettiva, mentre nelle altre regioni, le differenze regionali sono
in parte affievolite dalla presenza di alcuni Cantoni economicamente
forti e di altri particolarmente deboli. E' indubbio che l'analisi
dei redditi delle economie domestiche a un livello regionale più
dettagliato rivelerebbe differenze più marcate.
I redditi nell'IRC 98: metodologia e risultati
Per l'intero 1998, l'indagine sul reddito e sul consumo (IRC) ha
potuto contare sulla partecipazione volontaria di 9295 economie
domestiche selezionate a caso, che costituivano 12 campioni mensili,
comprendenti ognuno in media 775 economie domestiche. Le economie
domestiche interpellate hanno registrato per un mese le loro spese
quotidiane e periodiche come pure le loro entrate. Esse hanno fornito
inoltre informazioni sulla loro economia domestica, quali la
struttura, la dimensione, le modalità di consumo, le condizioni di
abitazione, le condizioni di vita, i comportamenti in materia di
viaggi e l'equipaggiamento in beni durevoli.
I primi risultati sul consumo e sulle spese delle economie
domestiche sono stati pubblicati all'inizio del 2000 e sono serviti
per ridefinire il paniere tipo e le basi di ponderazione per il
calcolo del nuovo indice dei prezzi al consumo (IPC 2000) introdotto
nel maggio di quest'anno. Ora si dispone di una visione d'assieme
completa delle entrate, dei budget e delle abitudini di consumo delle
economie domestiche svizzere.
Per coprire i nuovi bisogni d'informazione per la politica
(sistema sociale, redditi, fiscalità) e per il calcolo dell'indice
dei prezzi al consumo, a partire dal 2000 l'IRC verrà svolta a
intervalli annuali. Questa nuova disposizione consentirà tra l'altro
di allestire una statistica dettagliata dei redditi delle economie
domestiche a un ritmo annuale.
ots Originaltextservice: Ufficio Federale di Statistica
Internet: www.newsaktuell.ch

Contatto:

Servizio informazioni Informazioni: Iba Ndiaye, UST, Sezione prezzi e
consumo, tel. 032 713 69 69 Peter Bolliger, UST, Sezione prezzi e
consumo, tel. 032 713 68 11
Per ordinazioni: tel.: 032 713 60 60, fax: 032 713 60 61, e-mail:
ruedi.jost@bfs.admin.ch
Per ulteriori informazioni si rimanda al sito Internet dell'UST:
www.statistique.admin.ch

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