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Marini estradato all'Italia

(ots)

Berna, 29 luglio 2003. Oggi, martedì, la Svizzera ha estradato Igor Marini all'Italia. Su ordine dell'Ufficio federale di giustizia (UFG), nel corso della mattinata Marini è stato consegnato alle autorità italiane a Gondo. Nel contempo il Ministero pubblico della Confederazione ha deciso di delegare all'Italia la conduzione del procedimento penale in corso in Svizzera contro Marini per riciclaggio di denaro.

Il 23 luglio 2003 l'Interpol di Roma ha inoltrato all'UFG una 
domanda provvisoria di arresto nei confronti di Igor Marini. Il 28 
luglio 2003 Marini è stato sentito e ha dichiarato di acconsentire 
all'estradizione e alla presentazione all'Italia di una domanda di 
assunzione del procedimento. Dall'8 maggio 2003 Marini, cittadino 
italiano, è detenuto a titolo preventivo in Svizzera nell'ambito di 
una procedura d'indagine condotta dal Ministero pubblico della 
Confederazione. Igor Marini è sospettato di riciclaggio di denaro, 
truffa e falsità in documenti, poiché, in compagnia di altri cinque 
cittadini italiani, si era recato presso l'Ufficio Fallimenti di 
Lugano per prendere visione di documenti che avrebbero potuto 
rivestire importanza per un'inchiesta parlamentare italiana sul noto 
caso di presunta corruzione ribattezzato "Telekom Serbia".
Marini accusa diverse persone La Polizia cantonale ticinese e il 
Ministero pubblico dello stesso Cantone hanno chiesto l'intervento 
del Ministero pubblico della Confederazione, il quale ha aperto un 
procedimento, nel frattempo abbandonato, nei confronti dei sei 
cittadini italiani, in quanto sospettati di aver compiuto senza 
autorizzazione atti per conto di uno Stato estero. Nel corso 
dell'interrogatorio, Marini ha accusato vari personaggi influenti di 
essere coinvolti nel caso di corruzione "Telekom Serbia", 
dichiarando inoltre che documenti a lui spettanti, depositati presso 
l'Ufficio Fallimenti di Lugano e facenti parte della successione di 
un avvocato ticinese, potevano provare il coinvolgimento di tali 
persone. Sulla scorta della deposizione di Marini, il Ministero 
pubblico della Confederazione ha aperto nei suoi confronti 
un'indagine di polizia giudiziaria per riciclaggio di denaro ai 
sensi dell'articolo 305bis CP, truffa e falsità in documenti. Marini 
è stato posto in carcerazione preventiva e i documenti depositati 
presso l'Ufficio Fallimenti di Lugano sono stati sequestrati.
La Procura pubblica torinese ha poi inoltrato una domanda 
d'assistenza giudiziaria all'UFG, il quale ne ha delegato 
l'esecuzione al Ministero pubblico della Confederazione. Anche la 
commissione parlamentare d'inchiesta ha richiesto mediante domanda 
d'assistenza giudiziaria un interrogatorio di Marini e l'ottenimento 
di prove: gran parte di queste richieste è stata soddisfatta.
Il caso passa all'Italia Alla luce delle indagini condotte 
nell'ambito del procedimento penale svizzero, il Ministero pubblico 
della Confederazione è giunto alla conclusione che gli indizi di 
reato a carico di Igor Marini (vale a dire le attività di 
riciclaggio da questi svolte nell'ambito dell'affare "Telekom 
Serbia") svolgono un ruolo meramente secondario nella vicenda. Il 
Ministero pubblico della Confederazione, autorità responsabile del 
procedimento, ha pertanto chiesto alle autorità italiane di assumere 
il procedimento svizzero. Gli elementi di prova sequestrati 
nell'ambito del procedimento svizzero saranno dunque trasmessi per 
via rogatoriale alle autorità inquirenti italiane.
Altre informazioni:
In merito all'estradizione e ai principi che presiedono 
all'assunzione del procedimento: 
Sabine Zaugg, sostituta del capo dell'informazione UFG, tel. 031 / 
322 77 77
In merito al procedimento penale: 
Hansjürg Mark Wiedmer, responsabile dell'informazione MPC, 
tel. 031 / 324 324 0

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