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Schweiz. Kriminalprävention / Prévention Suisse de la Criminalité

"E lei? Avrebbe detto di sì?" . I corpi di polizia coordinano quindi i loro sforzi per invitare gli acquirenti e i venditori sui siti di annunci a essere prudenti nei confronti di queste truffe.

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Berna (ots)

I corpi di polizia svizzeri e la Prevenzione Svizzera della Criminalità (PSC) uniscono le loro forze per prevenire le truffe e i reati informatici.

Il 5 aprile 2022, prenderà avvio la decima parte della campagna nazionale di prevenzione delle cybertruffe denominata "E lei? Avrebbe detto di sì?" incentrata questa volta sulle truffe dell'anticipo dei costi di spedizione. I corpi di polizia svizzeri e la PSC coordinano quindi i loro sforzi per invitare gli acquirenti e i venditori sui siti di annunci a essere prudenti nei confronti di queste truffe sempre più diffuse.

Questo spot costituisce il decimo capitolo di una collaborazione, iniziata nel 2019, tra i corpi di polizia cantonali, regionali e comunali svizzeri e la PSC. Si tratta anche del primo video della campagna 2022 che, come i suoi predecessori, consisterà complessivamente in tre spot di un minuto, ognuno dei quali dedicato a un reato informatico attuale. Per esempio, la campagna del 2021 aveva trattato i temi della condivisione di foto e video intimi, delle truffe dei falsi alloggi e delle truffe sulle piattaforme d'investimento.

"E lei? Avrebbe detto di sì?"

Questa prima parte della campagna del 2022 è quindi dedicata ad un genere ben preciso di truffa, ossia la truffa dell'anticipo dei costi di spedizione. In questo caso, i truffatori propongono di acquistare un oggetto messo in vendita dalla vittima su un sito di annunci o sulle reti sociali. Non appena l'affare è "concluso", i truffatori dicono di voler ricorrere ad un trasportatore terzo per ritirare la merce e consegnarla a destinazione. Da quel momento assumeranno anche il ruolo di questa azienda di trasporti e contatteranno la futura vittima. Adducendo a pretesto vari costi e contrattempi, chiedono alla vittima di pagare per sbloccare la consegna della merce. Così, gli importi versati possono talvolta superare le decine di migliaia di franchi. La vittima si ritrova nella situazione paradossale di pagare per vendere il proprio oggetto. È importante precisare che tutti gli scambi avvengono online o per telefono. La vittima non vede mai di persona l'acquirente o il trasportatore.

La storia di Christian, 35 anni, traspone nel mondo reale un tipico caso di truffa dell'anticipo dei costi di spedizione. Christian, infatti, vuole vendere il suo pianoforte. Una mattina, un acquirente si presenta alla porta di casa sua e gli dice di essere interessato al suo piano. Ben presto, l'acquirente gli propone di ricorrere ad un'azienda di trasporti e rassicura Christian affermandogli che il tutto si svolgerà in modo molto sicuro. Sollevato dal fatto di non dover consegnare lui stesso il suo pianoforte, Christian accetta. Il trasportatore si presenta a più riprese a casa sua, ma non prende mai in consegna lo strumento. Adducendo varie scuse, chiede a Christian di pagare dei costi per permettergli finalmente di prendere in consegna il suo pianoforte. Dopo la terza richiesta, Christian comincia a porsi delle domande ed esita a pagare il trasportatore. Deciso comunque a liberarsi del suo pianoforte, Christian accetta nonostante tutto...

In realtà, l'acquirente e il trasportatore sono la stessa persona, ossia un truffatore. Christian è stato vittima di una truffa dell'anticipo dei costi di spedizione e per finire ha pagato un importo considerevole per vendere il proprio pianoforte in Internet. Il suo piano, però, rimarrà a casa sua.

  • Non fidatevi mai di una persona che conoscete solamente in Internet!
  • Non pagate in anticipo prestazioni di dubbia natura quando vendete un oggetto!
  • Quando ricevete delle e-mail, fate attenzione all'indirizzo del mittente e non cliccate su nessun link sospetto. Rischiate di essere vittima di phishing!
  • Non trasmettete mai informazioni personali, dati bancari o delle carte di credito, password e documenti ufficiali!
  • Se siete vittima di una simile truffa, bloccate le vostre carte di credito e sporgete una denuncia penale alla vostra polizia.

In generale, un acquirente troppo entusiasta o accomodante dovrebbe sempre destare i vostri sospetti. Optate sempre per incontrare l'acquirente di persona. Se l'oggetto venduto dev'essere consegnato, monitorate voi stessi la consegna e avvaletevi dei servizi di un trasportatore di fiducia.

Contatto:

Polizie del concordato Svizzera romanda, Berna e Ticino: Uff. Sp. Olivia Cutruzzolà, sostituta del capo dell'ufficio Conferenze Informazione e Prevenzione, 079 808 50 13.

Polizia Cantonale Servizio comunicazione media e prevenzione
Il caposervizio:comm c Renato Pizolli
telefono +41 91 814 67 44
e-mail renato.pizolli@polca.ti.ch

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