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La consapevolezza della solidarietà digitale ancora non esiste: Studio "Salute digitale: solidarietà e sistema sanitario del futuro"

Zurigo, 21 marzo 2023 (ots)

I professionisti e le professioniste del settore sanitario, ma anche la popolazione in generale associano la solidarietà nel settore sanitario principalmente all'assunzione comune dei rischi finanziari. Che la misurazione e la condivisione dei dati possano essere anche un atto di solidarietà è un'idea ancora largamente sconosciuta. Nonostante molti riconoscano l'utilità della trasformazione digitale all'interno del settore sanitario nella loro vita quotidiana, vogliono comunque che la persona rimanga al centro. Sorprendentemente, c'è unanimità su chi ricopre quale ruolo. È quanto rivela un nuovo studio in Svizzera.

Aumenta la misurazione della salute e la medicina del futuro sta diventando sempre più una medicina dei dati. Cosa significa questo per il sistema sanitario? Quali sono le opportunità e i rischi della digitalizzazione per quanto riguarda la solidarietà? E chi deve essere responsabile di cosa nel sistema sanitario digitalizzato? La Fondazione Sanitas Assicurazione Malattia ha ascoltato e cercato il dialogo con i professionisti della salute e con la popolazione in tutta la Svizzera. La società di consulenza Sensor Advice ha attraversato la Svizzera per una serie di dialoghi chiamata "Gesundheit digital" (salute digitale). Le conversazioni sono state registrate, analizzate qualitativamente ed elaborate nell'ambito di uno studio. Una parte dei risultati dell'analisi dei dialoghi è stata successivamente convalidata quantitativamente dall'istituto di ricerca Sotomo.

La solidarietà dei dati e di monitoraggio sono assenti nel discorso di solidarietà

La solidarietà nel settore sanitario è importante per tutti i partecipanti e tutte le partecipanti al dialogo, senza eccezioni. Anche il ruolo dei dati e della digitalizzazione nel settore sanitario suscita accesi dibattiti. Ma pochi comprendono quanto il monitoraggio e la condivisione dei dati favoriscano la solidarietà. Dal punto di vista concettuale, si distingue tra quattro tipi di solidarietà: solidarietà finanziaria, solidarietà comportamentale, solidarietà dei dati e solidarietà di monitoraggio. I professionisti della salute e la popolazione in generale associano la solidarietà nel sistema sanitario ai primi due tipi di solidarietà: la condivisione dei rischi finanziari e sociali, il sostegno reciproco e l'accesso non discriminatorio alle prestazioni mediche. Nella serie di dialoghi, una fisioterapista ha riassunto bene il concetto: "In un sistema sanitario solidale, tutti pagano e sostengono chi è meno fortunato".

Il fatto che la misurazione e la condivisione dei dati per la salute pubblica, per la ricerca o all'interno di gruppi di pazienti possa avere anche una componente di solidarietà, per l'appunto la solidarietà dei dati e la solidarietà del monitoraggio, è un'idea ancora largamente sconosciuta. Si trovano punti di collegamento innanzitutto nell'idea di prendersi cura della propria salute per non gravare troppo sul sistema sanitario. Per i professionisti della salute, anche "l'autoresponsabilità", "la responsabilità sociale", così come "prendersi cura gli uni degli altri" sono atti di solidarietà.

I risultati dei dialoghi sulla solidarietà nel sistema sanitario vengono corroborati dall'indagine quantitativa online di Sotomo. Anche in questo caso, la "solidarietà" è intesa principalmente come solidarietà finanziaria e, in misura minore, come solidarietà comportamentale.

Ampio consenso sui compiti e sulle responsabilità

I professionisti della salute, i cittadini e le cittadine sono sorprendentemente unanimi quando si tratta di stabilire chi è responsabile di cosa quando si parla di digitalizzazione:

Lo Stato deve definire il quadro giuridico

Lo Stato deve occuparsi della salute pubblica, ma soprattutto definire il quadro giuridico. Tuttavia, la fiducia nello Stato è minore quando si tratta di infrastruttura e sicurezza dei dati. Lo Stato può sì monitorare la salute pubblica tramite un sistema nazionale di dati sulla salute, ma questo deve avvenire soprattutto a scopo di prevenzione e su base facoltativa della popolazione. Le cittadine e i cittadini sono consapevoli del fatto che la digitalizzazione sta generando una nuova dimensione dei dati: i dati normativi. Questi forniscono una misura di ciò che è giusto o sbagliato nel comportamento sanitario e quindi creano una norma. Per questo motivo, i partecipanti e le partecipanti allo studio richiedono un elevato livello di sicurezza dei dati e di trasparenza sull'utilizzo degli stessi. Qualsiasi obbligo di condividere i propri dati viene invece completamente rifiutato: "Mi mette a disagio l'idea che lo Stato abbia pieno accesso ai dati che riguardano la mia salute. Sono dati sensibili, non voglio darli allo Stato", ha spiegato una cittadina.

La popolazione vuole poter decidere da sé cosa accade ai suoi dati

Il concetto di "decidere da sé" ha la massima priorità per la maggior parte delle persone intervistate, quando si tratta del possesso di dati: i cittadini e le cittadine dovrebbero essere in possesso dei propri dati sulla salute e poter decidere quali dati condividere con chi e per quale scopo. "Il fatto che i cittadini siano padroni dei propri dati è per me fondamentale. Si tratta del proprio corpo e in questo caso deve valere il diritto all'autodeterminazione", ha spiegato un infermiere. Anche l'"autoresponsabilità" è un aspetto centrale. Tuttavia, è necessario che le persone siano messe in grado di farlo all'interno di un sistema sanitario datificato, aumentandone le competenze.

I ruoli coinvolti devono sviluppare offerte e terapie migliori

Il compito principale degli attori del sistema sanitario deve essere quello di utilizzare i dati sulla salute per sviluppare terapie migliori e ottimizzare le offerte e i servizi. Allo stesso tempo, le persone sono scettiche sulla condivisione e l'utilizzo dei dati a fini commerciali, sebbene anche in questo caso le risposte abbiano rivelato delle contraddizioni. Tuttavia, se la condivisione dei dati sulla salute è associata a una riduzione dei costi, a successi terapeutici o allo sviluppo di terapie e servizi migliori, il consenso aumenta, anche per l'uso da parte di attori privati.

L'indagine quantitativa online sulla responsabilità degli attori all'interno di un sistema sanitario datificato giunge alle stesse conclusioni.

I benefici della trasformazione digitale sono visibili, ma la persona deve restare al centro

La digitalizzazione all'interno del settore sanitario sta avanzando. I maggiori cambiamenti sono percepiti a causa dell'introduzione di nuovi sistemi di dati nel contesto lavorativo dei professionisti del settore sanitario e nell'interazione tra professionisti e popolazione. Una volta risolte le difficoltà iniziali, come i problemi di interfaccia e la mancanza di standard comuni per i dati, i vantaggi, come l'aumento dell'efficienza, diventano evidenti. Il desiderio di mantenere la persona al centro della digitalizzazione del settore sanitario è prioritario.

Il progetto di dialogo "Salute digitale"

La Fondazione Sanitas Assicurazione Malattia desidera fornire un quadro il più ampio possibile e da prospettive diverse sulle questioni relative alla digitalizzazione del sistema sanitario e alla solidarietà, e contribuire al discorso. La serie di dialoghi "Gesundheit digital" (Salute digitale) ha coinvolto professioniste e professionisti della salute, cittadine e cittadini in discussioni di gruppo. In questo senso, il campione riflette perfettamente la popolazione svizzera. I dati su cui si basa l'analisi sono i verbali resi anonimi delle discussioni. L'analisi segue un approccio qualitativo e analitico dei contenuti. Ulteriori approfondimenti sui dialoghi sono disponibili sul sito web del progetto, come pure un riferimento alla pubblicazione del libro dell'SSPS sullo studio: https://www.sanitas.com/de/ueber-sanitas/engagements/sanitas-stiftung/gesundheit-digital.html

Contatto:

Sara Käch, Sensor Advice, sk@sensoradvice.ch, cellulare 079 208 16 33
Isabelle Vautravers, Fondazione Sanitas Assicurazione Malattia, isabelle.vautravers@sanitas.com, cellulare 079 641 25 78

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