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Bundesamt f. Umwelt, Wald und Landschaft

BUWAL: Siti contaminati: il Consiglio federale vuole evitare spese inutili

Berna (ots)

Il Consiglio federale appoggia una modifica della
legge sulla protezione dell'ambiente nel settore dei siti 
contaminati. Prendendo posizione in merito a una proposta della 
Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e 
dell'energia del Consiglio na- zionale (CAPE-N), il Governo si 
oppone però chiaramente a "soluzioni di lusso"; ossia a quelle 
soluzioni che, a suo avviso, risultano dalla regolamentazione 
richiesta in materia di ripartizione dei costi generati dallo scavo 
di siti inquinati che non necessitano un risa-namento. Il Consiglio 
federale, su richiesta di numerosi Cantoni, propone di sostenere 
questi ultimi nell'istituzione dei loro catasti dei siti inquinati 
attingendo al fondo destina-to al risanamento dei siti contaminati. 
L'utilizzo sconsiderato nel secolo scorso di sostanze inquinanti e 
rifiuti ha lasciato anche nel sottosuolo svizzero tracce 
d'inquinamento. Oggi esistono così circa 50'000 siti inquinati. 
Oltre 3'000 sono siti contaminati che prima o poi rappresenteranno 
una minaccia per l'uomo e l'ambiente e dovranno essere risanati. I 
siti restanti sono sì inquinati, ma non necessitano un risanamento. 
Il risanamento dei siti pericolosi costa alla Svizzera 5 miliardi di 
franchi, che dovranno essere in gran parte pagati da coloro che sono 
all'origine della contaminazione. Se questi non possono più essere 
individuati o sono insolventi, i costi vengono sopportati dai 
Cantoni e dalla Confederazione.
Le misure per il risanamento dei siti inquinati disposte negli 
ultimi anni dalla Confederazione e dai Cantoni hanno tuttavia 
dimostrato che le prescrizioni sancite dalla legge sulla protezione 
dell'ambiente (LPAmb) circa l'assunzione delle spese e il 
finanziamento del trattamento dei siti contaminati sono in parte 
poco chiare o insufficienti ai fini di un'equa ripartizione dei 
costi.
Partendo da un'iniziativa parlamentare dell'ex Consigliere nazionale 
Baumberger, la CAPE-N propone quindi alcuni miglioramenti. Nella sua 
risposta all'iniziativa parlamentare, il Consiglio federale appoggia 
l'integrazione nella LPAmb in particolare dei punti seguenti:
- le attuali regolamentazioni sull'assunzione delle spese derivanti 
dal risanamento di siti contaminati (art. 32d LPAmb) devono essere 
estese anche ai costi generati dalle indagini e dalle misure di 
sorveglianza dei siti che non necessitano un risanamento; - i costi 
generati dalle indagini dei siti devono essere sopportati dai 
Cantoni, se risulta che i siti già iscritti o che si prevede 
verranno iscritti nell'apposito catasto non sono contaminati; - 
conformemente alla proposta avanzata, il fondo della Confederazione 
destinato al risanamento dei siti contaminati deve risarcire il 40 
per cento di tali costi; per il trattamento degli impianti di tiro 
deve essere in generale risarcito il 40 per cento dei costi.
Il Consiglio federale respinge invece la proposta seguente: - 
Qualora il materiale di scavo di un sito inquinato che non necessita 
un risanamento deve essere trattato in modo particolare, anche colui 
che è all'origine della contaminazione deve sopportare parte dei 
costi generati dalle indagini e dal trattamento del sito.
Il Consiglio federale motiva così la sua posizione: a differenza del 
risanamento dei siti contaminati necessario per motivi ecologici, il 
titolare è libero di risanare un sito inquinato che non necessita un 
risanamento o di lasciarlo così com'è. Secondo il Consiglio 
federale, la regolamenta-zione prevista porterà i titolari dei circa 
50'000 siti inquinati della Svizzera, che non sono all'origine 
dell'inquinamento, a far esaminare rapidamente e a costi elevati il 
proprio sito per individuare chi è all'origine dell'inquinamento. 
Nell'ipotesi a loro più favorevole, i titolari richiederanno al 
Cantone una decisione sulle spese (con possibilità di ricorso) 
invitandolo a procedere quanto prima alla bonifica del sito 
inquinato a spese di colui che è all'origine dell'inquinamento. Ne 
conseguono misure inutilmente onerose dal punto di vista ecologico 
(soluzioni di lusso), un sovraccarico dell'apparato amministrativo, 
numerosi procedimenti giudiziari e costi economici superiori ai 10 
miliardi di franchi, senza particolari vantaggi per l'ambiente.
Maggiore sostegno ai Cantoni
Su richiesta di numerosi Cantoni, il Consiglio federale propone di 
sostenere i Cantoni nell'istituzione dei loro catasti dei siti 
inquinati mediante il fondo per il risanamento dei siti con- 
taminati. Il Consiglio federale è convinto che grazie ad un 
importante sostegno finanziario sarà possibile non solo accelerare 
l'istituzione dei catasti, bensì anche di aumentarne la qualità. Ciò 
dovrebbe consentire di ridurre il numero di iscrizioni errate nei 
catasti e quindi di minimizzare i costi che ne derivano per i 
Cantoni. Gli indennizzi provenienti dal fondo per il risarcimento 
dei siti contaminati aumenterebbero sì nei prossimi 4-5 anni di 20 
milioni di franchi, ma a causa dei ritardi nei progetti di 
risanamento ver- rebbe tuttavia garantita la neutralità di bilancio 
del fondo alimentato da una tassa sulle discariche e non dalle casse 
della Confederazione. Con tale aggiunta verrebbe così creata una 
solu- zione finanziaria che tenga conto di tutte le tappe del 
trattamento.
Berna, 28 maggio 2003
DATEC Dipartimento federale dell'Ambiente, dei Trasporti, 
dell'Energia e delle Comunicazioni
Servizio stampa e informazioni
Informazioni: 
Christoph Wenger, capo della sezione Siti contaminati e serbatoi, 
UFAFP, 031 322 93 71
Reinhard Zweidler, capo del servizio giuridico 3, UFAFP, 031 322 93 
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