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BA: Il Ministero pubblico della Confederazione trasmette il procedimento penale in relazione al Sudafrica al giudice istruttore federale

Berna (ots)

Berna, 9 gennaio 2003. Il Ministero pubblico della
Confederazione (MPC) ha chiuso un procedimento di polizia 
giudiziaria in relazione ai rapporti intrattenuti tra la Svizzera e 
il Sudafrica condotto in stretta collaborazione con la Polizia 
giudiziaria federale e lo ha trasmesso all’Ufficio dei giudici 
istruttori federali (UGIF) per l‘ulteriore esame.
L’indagine aperta contro ignoti il 22 giugno 1999 è stata condotta 
per sospetto di esportazione e transito illegali di merci 
strategiche nonché per sospetto di spionaggio politico. A fare 
scattare l’inchiesta, il rapporto della commissione per la verità e 
la riconciliazione sudafricana "Truth and Reconciliation Commission 
of South Africa" e le ripetute accuse, d‘importante rilevanza 
penale, dell’ex responsabile del segreto progetto sudafricano 
inerente alle armi chimiche "Coast" Wouter Basson, rivolte contro 
l’ex direzione dello spionaggio militare svizzero. È stata quindi 
indagata un’eventuale partecipazione di pubblici ufficiali dell’ex 
Dipartimento militare federale (DMF) nonché di terzi alla fornitura 
illegale di merci strategiche in Sudafrica alla fine degli anni 
Ottanta e all‘inizio degli anni Novanta.
Il MPC, in stretta collaborazione con la Polizia giudiziaria 
federale, ha interrogato vari collaboratori attuali ed ex 
collaboratori dello spionaggio militare nonché privati in Svizzera e 
all’estero, in parte mediante rogatoria, che intrattenevano rapporti 
professionali con il dirigente di una società zurighese, nel 
frattempo liquidata, deceduto nel 1998. Stando a Basson, il 
dirigente aziendale svolgeva un ruolo centrale quale interlocutore 
in Svizzera, sia per lo spionaggio militare svizzero e il suo capo, 
sia per i partner della società di Zurigo attivi nei Paesi dell’Est. 
Le indagini vertevano anche sull’attività di una società di Basilea, 
oggi anch‘essa liquidata, strettamente connessa a Basson e alla rete 
internazionale di società da lui controllata. Un numero notevolmente 
elevato di atti della società zurighese menzionata, documenti di 
singoli partner del dirigente aziendale nonché un numero di atti 
dello spionaggio militare sono stati visionati e analizzati.
Nel quadro del procedimento il MPC ha chiesto a due riprese 
assistenza giudiziaria alle autorità preposte al perseguimento 
penale del Sudafrica. Nel maggio 2000, il Sudafrica ha dato seguito 
alla prima richiesta di assistenza giudiziaria con la trasmissione 
di un numero notevolmente elevato di atti. La seconda richiesta è in 
parte ancora pendente, sebbene nel marzo 2002 si sono potuti 
interrogare vari ex funzionari superiori del governo e dei servizi 
segreti sudafricani. Non è invece stato interrogato Wouter Basson. 
Inoltre, non sono ancora state portate a termine le verifiche 
inerenti alla presunta fornitura illegale attraverso la Svizzera di 
armi e stupefacenti destinati in Sudafrica, avviate in Croazia 
mediante rogatoria.
Vi sono numerose deposizioni a carico che Basson ha rilasciato nel 
corso della causa intentata contro di lui in Sudafrica. Le indagini 
condotte finora non hanno consentito di confermare le deposizioni di 
Basson relative alla presunta partecipazione di cittadini svizzeri 
ai suoi affari, né tuttavia di smentirle chiaramente. Il 7 gennaio 
2003 il MPC ha quindi chiesto l‘apertura di un’indagine preliminare 
presso l’Ufficio dei giudici istruttori federali. Devono inoltre 
essere chiarite le questioni, di possibile rilevanza penale, 
rilevate da una verifica amministrativa conclusa alla fine dell’anno 
scorso al Dipartimento federale della difesa, della protezione della 
popolazione e dello sport (DDPS), quale la questione della base 
giuridica determinante per la conservazione e la distruzione delle 
pratiche da parte dello spionaggio militare negli anni Novanta.
Chiuso il procedimento di polizia giudiziaria, per l’informazione 
relativa ad ulteriori indagini nel quadro dell’istruzione 
preparatoria è ora competente il giudice istruttore federale.
Il responsabile dell'informazione:
Hansjürg Mark Wiedmer, capo dell'informazione MPC, tel. 031 / 324 
324 0

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