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Cresce l’intensità dello sciopero dei pittori e dei gessatori Seconda giornata di sciopero: obiettivo "falchi"

Zurigo (ots)

Dopo il successo della prima giornata di sciopero,
anche oggi i pittori e gessatori e il loro sindacato SEI tornano ad 
incrociare le braccia per conquistare il nuovo contratto collettivo 
di lavoro con il pensionamento anticipato. Oggi le azioni di 
sciopero interessano soprattutto i cantieri di quei fautori della 
linea dura che all’ultimo minuto hanno respinto il contratto 
collettivo di lavoro già negoziato con l’ASIPG. La decisione di 
questi datori di lavoro è dettata da puro egoismo ed evidente 
mancanza di considerazione per i propri dipendenti.
Anche se la repressione nei cantieri è diventata ancora più intensa, 
il segnale lanciato dalla prima giornata di sciopero sembra farsi 
sentire. Già nelle prime ore del mattino abbiamo potuto constatare 
che anche in questo venerdì prima di Pentecoste l’adesione allo 
sciopero è riuscita a registrare gli stessi livelli elevati di ieri. 
In ogni caso in tutte le regioni è cresciuto il numero dei cantieri 
chiusi. Numerosi datori di lavoro continuano però a calpestare il 
diritto di sciopero ancorato nella Costituzione, minacciando di 
licenziare i dipendenti che vogliono aderire allo sciopero. Queste 
repressioni illegali non sono però una sorpresa; provengono infatti 
perlopiù dagli stessi datori di lavoro che rifiutano il nuovo 
contratto collettivo di lavoro, da quelle stesse persone che 
mostrano una totale indifferenza per le regole della sicurezza 
sociale e per il benessere fisico dei propri lavoratori. I pittori e 
i gessatori reagiscono con grande rabbia e sdegno a questa grave 
violazione dei loro bisogni e dei loro diritti più elementari.
Con questa seconda giornata di sciopero i pittori e i gessatori 
vogliono lanciare un chiaro segnale: non accetteranno questa 
arroganza del padronato e continueranno a lottare per il nuovo 
contratto collettivo di lavoro e per l’urgente pensionamento 
anticipato. Anche oggi la lotta sarà concentrata soprattutto nelle 
regioni della Svizzera tedesca, del Ticino e del canton Giura e nel 
pomeriggio gli scioperanti si riuniranno per dare vita a numerose 
assemblee. In Ticino gli scioperanti consegneranno un manifesto al 
Presidente federale Joseph Deiss per sottolineare che la distruzione 
del partenariato contrattuale non avrà conseguenze drammatiche solo 
per il ramo della pittura e della gessatura; con la prossima entrata 
in vigore della libera circolazione delle persone con l’UE gli 
effetti saranno infatti catastrofici per tutto l’assetto sociale del 
nostro Paese.
Ulteriori informazioni
Saverio Lurati, segretario SEI Ticino, 079 620 39 59

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