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La Borsa dei transiti alpini è giuridicamente fattibile Comunicato stampa congiunto dell'Iniziativa delle Alpi, della CIPRA - Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi e dei Verdi austriaci.

Altdorf (ots)

Dal punto di vista giuridico non c'è nessun ostacolo che impedisca l'introduzione di una Borsa dei transiti alpini (BTA) - purché ovviamente gli Stati alpini abbiano la volontà politica di farlo. È giunto a questa conclusione uno studio condotto su incarico dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino.

"Dal punto di vista giuridico nessun ostacolo insormontabile si oppone all'introduzione della BTA". A questa conclusione è giunta Astrid Epiney, direttrice dell'Istituto di diritto europeo dell'Università di Friburgo, nella ricerca "Sulla compatibilità dell'introduzione di una Borsa dei transiti alpini con le disposizioni del diritto europeo" commissionata dall'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. "Se si auspica un trasferimento concreto del trasporto merci transalpino alla rotaia, diminuendo così realmente l'impatto sull'ambiente nelle regioni interessate, non ci sono soluzioni alternative che abbiano un'efficacia paragonabile a quella di una borsa dei transiti alpini", sostiene Epiney nelle considerazioni finali dello studio. Il presupposto per l'introduzione di questo efficiente strumento risulta essere la volontà politica degli Stati alpini. Giuridicamente si dovrebbe solo procedere a un adattamento dell'Accordo sui trasporti terrestri tra la Svizzera e l'UE. Una revisione di tale accordo è peraltro già prevista per i prossimi anni.

"Una cosa è chiara: senza borsa dei transiti alpini non ci può essere trasferimento", afferma Fabio Pedrina, presidente dell'Iniziativa delle Alpi. Anche una ricerca dell'UFT pubblicata nel 2012 sull'efficacia della NFTA ai fini del trasferimento del traffico ha dimostrato che i tunnel di base da soli sono in grado di togliere dalla strada un numero di camion molto limitato. Inoltre, anche attualmente, i tunnel del Gottardo e del Lötschberg sono sfruttati solo per circa il 60% della loro capacità. A livello alpino il problema del traffico di transito non viene risolto da nuove infrastrutture. "Le regioni alpine e quelle situate attorno alle Alpi devono perciò assumere consapevolezza delle rispettive potenzialità e delle limitate capacità relative al traffico, sviluppare visioni e stabilire concreti criteri di qualità nonché obiettivi di riduzione", dichiara Claire Simon, direttrice della CIPRA.

La BTA trova adesioni anche a livello politico e regionale: l'Euregio chiede da anni l'introduzione di una BTA. In particolare, nel 2011 la seduta congiunta delle assemblee legislative delle tre regioni ha posto una mozione in tal senso al Governo italiano. Anche altre regioni di transito nelle Alpi, nel maggio 2012 nell'ambito del progetto iMonitraf, hanno avanzato la richiesta comune di intro-durre uno strumento di gestione. "Spetta ora ai Governi degli Stati alpini dare una risposta alle richieste delle regioni alpine e rispettare la volontà della popolazione", afferma Georg Willi, responsabile di politica dei trasporti dei Verdi nel Parlamento austriaco.

"Sulla compatibilità dell'introduzione di una Borsa dei transiti alpini con le disposizioni del diritto europeo": http://www.unifr.ch/euroinstitut/assets/files/pdf/cahiers_fribourgeois/Cahier_15.pdf

Contatto:

Fabio Pedrina, Presidente dell'Iniziativa delle Alpi, +41 79 249 29
42
Claire Simon, Direttrice CIPRA, claire.simon@cipra.org, +423 237 53
53
Georg Willi, responsabile trasporti dei Verdi nel Parlamento
austriaco, +43 664 543 57 53

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