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BFM: Libera circolazione delle persone: quarta riunione del comitato misto Svizzera-UE

(ots)

Bruxelles, 5 luglio 2005. Anche il bilancio del terzo anno successivo all'entrata in vigore dell'accordo sulla libera circolazione delle persone è positivo. Come ribadito nell'ambito della quarta riunione del comitato misto Svizzera-UE, l'attuazione dell'accordo siglato tra Svizzera e Unione europea non ha infatti causato problemi rilevanti.

Il bilancio dei primi tre anni trascorsi dall'entrata in vigore, il 
1° giugno 2002, dell'accordo sulla libera circolazione concluso con 
l'UE è positivo: l'accordo ha infatti dato buoni frutti. Gli 
sporadici problemi d'esecuzione emersi hanno potuto essere risolti 
in via consensuale.
Dal 1° giugno 2004 sono stati soppressi i controlli salariali e la 
priorità dei lavoratori indigeni; l'immigrazione viene inoltre 
regolata unicamente mediante contingenti. Nel contempo sono state 
varate le misure d'accompagnamento contro il dumping salariale e 
sociale ed è stata introdotta la procedura di notifica dei soggiorni 
non sottostanti a permesso che non eccedono i tre mesi, procedura 
che i cittadini dell'UE/AELS sfruttano in misura relativamente 
consistente. I contingenti per i permessi di soggiorno di lunga 
durata (cinque anni) e di breve durata (fino a un anno) vengono 
suddivisi per trimestri. Come previsto, anche nel terzo anno è stata 
registrata una forte domanda di permessi di lunga durata (15'000 
all'anno), tant'è che i contingenti trimestrali sono stati 
regolarmente esauriti dopo un solo mese. Anche nel terzo anno, i 
115'500 permessi per soggiorni di breve durata sono stati esauriti 
soltanto in ragione del 60 per cento. Se si tiene conto della 
congiuntura economica, la domanda di manodopera proveniente dai 
Paesi dell'UE/AELS è rimasta relativamente elevata. Dall'entrata in 
vigore dell'accordo sulla libera circolazione l'immigrazione in 
Svizzera è nondimeno complessivamente calata, in quanto al leggero 
aumento di cittadini dell'UE/AELS è corrisposta una diminuzione dei 
cittadini di Stati terzi. Tale tendenza è in linea con gli obiettivi 
perseguiti dalla politica del Consiglio federale in materia di 
stranieri.
Per ulteriori informazioni:
Brigitte Hauser-Süess, Informazione & comunicazione UFM, 
tel. +41 (0) 31 325 93 50 
Hanspeter Mock, Missione svizzera presso l'UE, tel. +32 2 286 13 29

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