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Flessibilizzazione del tasso d'interesse minimo nella previdenza professionale

Berna (ots)

Ieri il Consiglio federale ha fissato al 3,25% il tasso d'interesse
minimo nella previdenza professionale, all'attenzione della 
conferenza consultiva e della consultazione delle commissioni 
parlamentari. Esso vuole prendere una decisione definitiva solo dopo 
la sessione straordinaria e fissare per il 1° gennaio 2003 l'entrata 
in vigore dell'adeguamento
Nella sua riunione di ieri e nella sua seduta speciale il Consiglio 
federale si è occupato nuovamente della questione del tasso 
d'interesse minimo nella previdenza professionale, è stato informato 
sullo stato delle verifiche in merito ed ha fissato la procedura da 
seguire in futuro.
La legge attribuisce al Consiglio federale la competenza di fissare 
il tasso d'interesse minimo nella previdenza professionale. Esso 
deve per legge prendere in considerazione le possibilità 
d'investimento. Nell'attuale difficile situazione il Consiglio 
federale non si sottrae alla responsabilità derivante da questa 
competenza. I rapidi cambiamenti della situazione di mercato negli 
ultimi mesi confermano la sua opinione che solo un'autorità in grado 
di decidere rapidamente degli adeguamenti alle possibilità 
d'investimento possa esercitare questa competenza. La necessità di 
una riduzione del tasso d'interesse minimo, espressa nella decisione 
di principio del Consiglio federale del 3 luglio 2002, è stata 
dimostrata dagli sviluppi nelle ultime settimane. Il Consiglio 
federale prende comunque atto della volontà del Parlamento e delle 
Commissioni competenti di esprimersi, tra l'altro, in merito a 
questo tema. Inoltre si è dichiarato disposto a sentire i partner 
sociali, in esecuzione di un postulato della CET. La decisione 
definitiva verrà perciò presa, nella misura del possibile, solo dopo 
la sessione straordinaria. L'udienza dei partner sociali si terrà 
già oggi, mentre il Consiglio federale ha chiesto agli uffici delle 
Camere federali di fissare la sessione straordinaria il più presto 
possibile, ma al più tardi per l'inizio della prossima sessione di 
autunno, così da poter prendere una decisione definitiva in 
settembre. Una decisione rapida fornirebbe alle cerchie interessate 
una sicura base di valutazione e darebbe agli istituti di previdenza 
il tempo necessario per preparare l'adeguamento del tasso 
d'interesse.
Il Consiglio federale ha constatato nella sua riunione di ieri che 
la necessità di adeguare il tasso di interesse minimo del 4% alle 
attuali possibilità d'investimento è ampiamente riconosciuta e che 
la sua intenzione di renderlo flessibile e di adeguarlo 
periodicamente alla situazione economica viene accolta 
favorevolmente da tutti. Si è però reso conto del fatto che una 
riduzione del tasso di interesse minimo a partire dal 1° ottobre 
2002 causerebbe problemi tecnici alle casse pensioni e che una data 
così vicina non sarebbe vincolante per gli istituti di previdenza. 
Per questo motivo fisserà l'entrata in vigore dell'adeguamento per 
il 1° gennaio 2003.
Nella sua seduta del 19 agosto la Commissione federale LPP, che 
funge da consulente per il Consiglio federale, ha trattato questo 
tema in base a una formula sviluppata dai suoi esperti. Essa si è 
pronunciata a favore di un tasso d'interesse minimo del 3,5 per 
cento grazie al voto del suo presidente. La metà dei membri della 
Commissione era favorevole a un tasso d'interesse minimo inferiore 
in seguito alle incertezze legate all'evoluzione del mercato degli 
investimenti. La raccomandazione della Commissione si basa su una 
formula che ha preso in considerazione in modo particolare 
l'evoluzione degli investimenti degli ultimi due anni. Dall'inizio 
dell'anno il rendimento medio delle obbligazioni della 
Confederazione vincolate a 10 anni è diminuito dal 3,6 al 3,2 per 
cento. L'indice SMI ha addirittura registrato una diminuzione del 
14,5 per cento. Il Consiglio federale è del parere che questo dato 
di fatto permette di propendere per un tasso d'interesse minimo del 
3,25 per cento in vista delle incertezze della relativa evoluzione. 
Esso proporrà questo tasso nel corso della conferenza consultiva e 
alle Commissioni competenti.
Il suo obiettivo consiste nel rendere più oggettiva la controversia 
al riguardo, che da parecchie settimane infiamma l'opinione 
pubblica. Per questo motivo in futuro vuole fissare il tasso 
d'interesse minimo tenendo conto dei seguenti criteri: evoluzione 
del tasso d'interesse delle obbligazioni della Confederazione, 
rendimento delle azioni e dei beni immobiliari, tasso d'inflazione e 
situazione finanziaria degli istituti di previdenza. Controllerà 
quindi regolarmente la situazione finanziaria di questi ultimi. 
Inoltre fisserà una procedura regolamentata per la modifica del 
tasso d'interesse minimo. Viene così garantito un adeguamento 
flessibile del tasso d'interesse minimo ed il suo adeguamento verso 
l'alto, non appena la situazione lo permetta.
DIPARTIMENTO FED. DELL'INTERNO
Servizio stampa e informazione
Informazioni:	tel. 031 322 90 61
Jürg Brechbühl, vicedirettore
Ufficio federale delle assicurazioni sociali

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