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EJPD: Il Consiglio federale dispone misure contro un attivista del conflitto in Macedonia

Berna (ots)

05. 09. 2003. Il Consiglio federale ha deciso
l'espulsione del capo dell'Esercito nazionale albanese, Gafurr 
Adili, di origine macedone. Il Consiglio federale teme che le 
attività di Adili possano mettere in pericolo le relazioni tra la 
Svizzera e la Macedonia nonché con altri Stati terzi che, come la 
Svizzera, s'impegnano a trovare una soluzione pacifica nei Balcani e 
condannano le attività terroristiche dei nazionalisti albanesi.
L'espulsione è stata decisa in base all'articolo 121 della 
Costituzione federale. Adili è il capo politico e militare del 
gruppo «Armata Kombëtare Shqiptare» (AKSh). In Svizzera ha creato un 
centro di sostegno logistico che svolge attività propagandistica e 
raccoglie denaro. Il 1° giugno 2003 Adili è stato arrestato in 
Albania e attualmente si trova in carcere a Tirana.
Già alla fine del giugno 2003 l'Ufficio federale dei rifugiati aveva 
revocato lo statuto di rifugiato a Gafurr Adili. Con la decisione di 
espulsione, il Consiglio federale conferma tale revoca e sottrae a 
Gafurr Adili la possibilità di un soggiorno legale in Svizzera.
Attività terroristiche
L'AKSh sostiene attività terroristiche nei Balcani con lo scopo di 
creare una "Grande Albania". Il gruppo ha inoltre rivendicato una 
serie di attentati in cui dal 2001 sono stati uccisi 25 membri delle 
forze di sicurezza macedoni e serbe. All'inizio del 2003 ha incitato 
alla lotta armata contro la Macedonia nonché la Serbia e il 
Montenegro. L'amministrazione dell'ONU nel Kossovo ha definito 
l'AKSh un'organizzazione terroristica e i suoi esponenti sono stati 
inseriti nella lista nera del governo degli Stati Uniti.
Già nel giugno e luglio 2001 il Consiglio federale si è visto 
costretto a disporre misure contro esponenti del conflitto macedone 
che risiedono in Svizzera. La Svizzera non permette che dal suo 
territorio venga messa in pericolo direttamente o indirettamente la 
sicurezza interna di altri Stati. Mediante l'espulsione si impedisce 
agli esponenti di una parte in conflitto, che partecipano 
attivamente a scontri violenti e quindi violano il diritto in 
materia d'asilo e il diritto di residenza, di poter rientrare in 
Svizzera.
Altre informazioni:
Urs von Däniken, Ufficio federale di polizia, tel. 031 / 322 45 14

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