Cookie Einstellungen

Diese Website nutzt Cookies zur Optimierung und zur statistischen Analyse und um personalisierte Anzeigen auszuliefern. Weitere Informationen finden Sie in unserer Datenschutzerklärung.

swissuniversities

swissuniversities mette in guardia da un divieto di sperimentazione medica e di ricerca

14.10.2021 – 14:00

Berna (ots)

Accogliere l'iniziativa che chiede il divieto di esperimenti sugli animali e sugli esseri umani ostacolerebbe in particolare la ricerca biomedica e nuovi metodi terapeutici. Sono in gioco l'alta qualità dell'assistenza sanitaria e la ricerca responsabile in Svizzera, a servizio della popolazione e dell'ambiente.

L'iniziativa popolare federale "Sì al divieto degli esperimenti sugli animali e sugli esseri umani - Sì ad approcci di ricerca che favoriscano la sicurezza e il progresso" vuole vietare qualsiasi esperimento sugli animali e sull'uomo, così come l'importazione e l'esportazione di prodotti quali ad esempio medicamenti che hanno comportato esperimenti sugli animali e/o sugli esseri umani. Accogliere l'iniziativa porterebbe pertanto, di fatto, a un divieto di sperimentazione medica e di ricerca.

Divieto di sperimentazione medica

L'iniziativa impedirebbe che in Svizzera le persone e gli animali possano beneficiare di futuri progressi in campo medico. Così non sarebbero più disponibili nuovi metodi terapeutici che vengono sviluppati grazie al progresso medico-scientifico. Tali terapie non potrebbero più essere utilizzate né a favore della popolazione svizzera, né per animali domestici, da reddito o di altro tipo. Negli ospedali universitari, nelle cliniche e negli ambulatori veterinari e medici sarebbero pertanto vietati metodi diagnostici e terapie in grado di alleviare sofferenze e salvare vite.

Divieto di ricerca

La ricerca con animali ed esperimenti clinici sull'uomo sono un presupposto per il progresso e l'innovazione in numerosi settori: i risultati vanno in particolare a beneficio della medicina umana e veterinaria, dell'ambiente, dell'agricoltura nonché della ricerca fondamentale e dell'etologia. Accogliere l'iniziativa renderebbe impossibili tutte le ricerche nelle quali sono coinvolti persone e animali. Ciò vale anche per settori specialistici delle scienze umane come studi di psicologia o pedagogia.

Ricerca responsabile

La legislazione svizzera in materia di sperimentazione sugli animali è tra le più severe al mondo. Le attuali basi giuridiche garantiscono una ricerca eticamente accettabile. Per compiere esperimenti sugli animali, i ricercatori sono soggetti all'obbligo morale e legale di applicazione del principio delle 3R, ossia rimpiazzare (Replace), ridurre (Reduce) e rifinire (Refine). Questo principio impone che gli esperimenti sugli animali siano autorizzati solo quando non esiste alcun metodo alternativo, che il numero di animali utilizzati sia limitato al minimo indispensabile e che i metodi sperimentali e le condizioni in cui gli animali vengono tenuti siano il meno duri possibili. L'obiettivo dei ricercatori non è lavorare sugli animali, bensì, ad esempio, capire le patologie e alleviarne gli effetti. L'impiego di modelli animali continua a essere necessario per lo studio di gravi patologie e lo sviluppo di nuove terapie e procedure mediche in grado di salvare vite e alleviare sofferenze. Nel caso del Sars-CoV-2 ("Coronavirus"), per esempio, non è stato e non è possibile autorizzare alcun vaccino per gli esseri umani, per gli esseri umani, senza che questo sia stato prima sperimentato in maniera affidabile su animali e persone.

Lo scopo della ricerca medica sull'uomo è comprendere le cause, lo sviluppo e gli effetti delle malattie, nonché migliorare la prevenzione, la diagnosi e la terapia. La legge federale concernente la ricerca sull'essere umano (LRUm) si prefigge di tutelare la "dignità, la personalità e la salute dell'essere umano nella ricerca". Essa garantisce in particolare che gli interessi della persona abbiano priorità sugli interessi della scienza e della società nella ricerca clinica. La Dichiarazione di Helsinski è stata sottoscritta anche dalla Svizzera.

swissuniversities consiglia, alla luce di queste riflessioni, di bocciare l'iniziativa, poiché, in caso di accettazione, le conseguenze per l'assistenza sanitaria fornita a persone e animali, per la ricerca, il sapere e l'innovazione saranno estreme e dannose.

Ulteriori informazioni possono essere trovate qui.

Contatto:

Josefa Haas, Responsabile communicazione
communications@swissuniversities.ch
www.swissuniversities.ch

Orte in dieser Meldung
Weitere Storys: swissuniversities
Weitere Storys: swissuniversities