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Un sondaggio di Swissmechanic rivela che i dazi doganali mettono sotto pressione la piazza industriale svizzera – la situazione rimane instabile

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Comunicato stampa

Weinfelden, 1° settembre 2025

Un sondaggio di Swissmechanic rivela che i dazi doganali mettono sotto pressione la piazza industriale svizzera – la situazione rimane instabile

I dazi doganali statunitensi sono una realtà e stanno avendo un impatto. Un recente sondaggio condotto da Swissmechanic tra i membri del settore MEM mostra che gli effetti negativi sulle aziende svizzere sono in aumento. Già il 35% delle aziende esportatrici ritiene che la Svizzera sia indebolita come sede economica, mentre il 44% non prevede attualmente misure concrete. Il clima è caratterizzato da tensioni tra pressioni economiche e cautela strategica: la situazione è instabile.

In effetti, molte aziende stanno già avvertendo le prime conseguenze dei nuovi dazi doganali, ma non stanno ancora agendo. Il 64% mantiene i propri investimenti in Svizzera, altrettanti nell'UE. Ciò denota una certa stabilità, ma non deve essere interpretato come un segnale di allarme: quasi il 40% delle aziende non è ancora in grado di valutare gli effetti a lungo termine dei dazi doganali.

«I dazi doganali sono una realtà: ora non si tratta più solo di reagire, ma di definire una strategia. La Svizzera come sede economica ha bisogno di una leadership politica chiara», afferma Nicola Tettamanti, presidente di Swissmechanic.

Il sondaggio mostra che le aziende si aspettano segnali chiari dalla politica. Il 55% chiede un posizionamento più chiaro della Svizzera nei confronti degli Stati Uniti in materia di politica commerciale, il 46% desidera una strategia negoziale per la riduzione dei dazi doganali e il 32% è favorevole ad agevolazioni finanziarie.

Ciononostante, il mercato statunitense rimane rilevante per molti: il 14% degli intervistati sta valutando aumenti dei prezzi per compensare i dazi doganali, mentre il 9% intende ridurre o abbandonare completamente la propria presenza negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, il 32% delle aziende sta valutando mercati alternativi, soprattutto nell'UE (25%) e in India (7%).

L'industria MEM funge quindi da sistema di allerta precoce per l'economia svizzera delle esportazioni: è uno dei primi settori a risentire degli effetti dei conflitti commerciali globali e dimostra quanto sarebbe importante una politica economica lungimirante e capace di agire.

Contatti per i media

Per domande e informazioni si prega di contattare

- Erich Sannemann, Direttore di Swissmechanic, e.sannemann@swissmechanic.ch, T: +41 71 626 28 45, M: +41 79 661 44 78 (tedesco)

- Nicola Roberto Tettamanti, Presidente di Swissmechanic, nicola.tettamanti@tecnopinz.com, +41 91 946 40 70, +41 79 419 01 14 (italiano, francese e tedesco)

SWISSMECHANIC è l’associazione agile dell'industria PMI-MEM. Le oltre 1300 imprese affiliate impiegano più di 65'000 collaboratrici e collaboratori, di cui 6000 apprendisti, e generano un fatturato annuo di circa 15 miliardi di franchi. L’associazione è suddivisa in 13 sezioni regionali, un centro servizi nazionale, l’organizzazione specialistica sovraregionale Forum Blech e l’organizzazione associata Groupement suisse de l’Industrie des Machines (GIM).

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