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Discours Suisse - Integrazione dei bambini disabili nelle scuole ordinarie: Il modello scelto nei cantoni svizzerotedeschi divide

Zurigo (ats/ots) -

Oltre Sarine, i cantoni integrano sempre più
spesso bambini con un ritardo mentale o che soffrono di un handicap
motorio o sensoriale nelle scuole ordinarie. Taluni hanno già
raggiunto il livello medio. Tuttavia risulta difficile dire se
l'inserimento abbia o meno successo.
Per invertire la tendenza degli ultimi anni, le autorità cercano
ormai di integrare un massimo di allievi nelle classi ordinarie,
siano essi superdotati o disabili. La sfida è grande, poiché si
tratta di inventare una pedagogia che tenga conto dei bisogni di
ciascuno.
In generale, i cantoni tentano di integrare allievi cosiddetti
handicappati singolarmente nelle scuole del villaggio o del quartiere
dove abitano sin dal giardino d'infanzia. Un insegnante specializzato
si reca di tanto in tanto nella classe per sostenere il docente
regolare e l'allievo.
I cantoni sono più o meno generosi in materia. Nel canton Argovia,
l'insegnante specializzato si presenta in classe al massimo durante
sei lezioni la settimana. A Zugo la media è di sei ore, mentre a
Zurigo è di circa 13 ore la settimana a seconda del tipo di handicap.
Obiettivi scolastici adattati
In funzione della gravità e del tipo di handicap, gli obiettivi
possono infatti essere adattati. Gli allievi più sofferenti possono a
volte essere dispensati da alcune lezioni, quali la ginnastica e il
lavoro manuale.
Possono inoltre beneficiare di sostegno tecnico, come un computer
portatile per scrivere, fogli per gli esercizi ingranditi, apparecchi
uditivi collegati al microfono del docente o ancora libri tradotti in
braille. Ad eccezione dei disabili mentali, gli allievi con un
handicap partecipano alle verifiche come gli altri.
In alcuni cantoni interrogati dall'ATS, il numero di bambini
handicappati integrati nelle scuole è fortemente cresciuto negli
ultimi anni. Dietro ai banchi, si trovano ormai - oltre ai disabili
fisici - anche bambini con importanti ritardi cognitivi o disturbi
visivi, dell'udito e del linguaggio.
Cifre difficili da paragonare
A Basilea Campagna, 169 allievi disabili di cui 113 handicappati
mentali sono così stati scolarizzati durante l'attuale anno
scolastico, ovvero un terzo di tutti i bambini con handicap. Ad
Argovia si registrano circa 600 allievi integrati (139 con ritardo
mentale), a Zurigo 500 (circa 300 con handicap mentale). A Zugo,
circa 50 bambini disabili frequentano le classi regolari, di cui una
trentina hanno un handicap mentale.
È tuttavia difficile paragonare le cifre trasmesse dai cantoni. Le
categorie utilizzate non sono ovunque le stesse.
Se taluni cantoni - come Argovia o Zurigo - studiano per ogni
handicap la possibilità di integrare il bambino in un curriculum
scolastico regolare, altri sono più prudenti. Zugo, per esempio, non
integra per il momento bambini che hanno un disturbo del linguaggio.
A Basilea, si ritiene che sia possibile integrare tutti i tipi di
handicappati. Ciò è tuttavia difficile per coloro che hanno disturbi
comportamentali. "La scuola ha pure difficoltà ad inserire bambini
non handicappati ma dal comportamento inadeguato", sottolinea la
responsabile cantonale dell'insegnamento integrativo, Elsbeth
Zurfluh.
I criteri volti a determinare se un allievo può essere
scolarizzato normalmente o se è preferibile che frequenti uno
stabilimento specializzato divergono. Se, a Zurigo, scuole e
insegnanti possono essere costretti - almeno dal punto di vista
teorico - ad accogliere un handicappato, a Zugo e ad Argovia spetta
alla direzione scolastica l'ultima parola.
Sostegno insufficiente?
L'integrazione individuale è oggetto di critiche da parte di
insegnanti e di rappresentanti delle scuole speciali, nonché da parte
di alcuni parenti. Quella più frequente è che tale modello
d'inserimento non offre un sostegno sufficiente agli insegnamenti e
agli allievi disabili.
Subissati e troppo spesso lasciati a se stessi, numerosi bambini
devono abbandonare la scuola ordinaria dopo due o tre anni per
raggiungere un istituto specializzato, dichiara il responsabile delle
scuole speciali della fondazione RGZ a Zurigo, Riccardo Bonfranchi.
I cantoni contattati dall'ATS non confermano questa osservazione.
Pretendono che l'integrazione individuale funzioni in genere molto
bene. I bambini disabili sono ben accetti e gli altri allievi
imparano a comportarsi di fronte a un handicap. Ma le autorità
ammettono che il successo di tale integrazione non sia stata ancora
valutato.
Soltanto il responsabile dell'insegnamento specializzato riconosce
che un bambino debba a volte inscriversi in una scuola speciale
durante il passaggio da un livello all'altro. Per Gerhard Fischer,
ciò non significa tuttavia che si debba considerare il tutto come un
insuccesso: "La scuola ordinaria non è sempre la migliore soluzione
per ogni tappa della scolarizzazione di un allievo handicappato",
rileva Fischer.
Insegnanti divisi
Ciò nonostante una cosa sembra sicura: l'integrazione del singolo
individuo riesce soltanto se gli insegnanti e le scuole sono ben
informate e sostenute. I cambiamenti di classe devono essere
accuratamente preparati, sottolinea Elsbeth Zurfluh, per la quale
spetta alla scuola rimettersi in discussione quando un inserimento
non funziona.
Il sindacato degli insegnanti svizzerotedeschi (LHC) è convinto
che l'integrazione individuale possa riuscire. Ma spesso si accolgono
allievi con handicap in classi in cui vi sono già molti bambini che
hanno bisogno di attenzioni particolari. I docenti sono allora
oberati dal lavoro, dichiara Anton Strittmacher del LHC. "Le reazioni
degli insegnanti sono soprattutto negative", aggiunge.
Dal canto suo, Elsbeth Zurfluh testimonia di un'altra esperienza
vissuta: "I docenti che hanno cercato di accogliere un bambino
disabile domandano generalmente di poterlo rifare", afferma. In
particolare, perché questi bambini "sgravano" gli insegnanti grazie
all'educatore specializzato che li accompagna. Quest'ultimo aiuta in
effetti anche gli altri allievi.

Contatto:

Discours Suisse
c/o FORUM HELVETICUM
Case postale
5600 Lenzbourg 1
Tel.: +41/62/888'01'25
Fax: +41/62/888'01'01
E-Mail: info@forum-helveticum.ch

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