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Comunicato stampa: Nonostante vaccino e allentamenti crescono i timori per il Covid

Comunicato stampa: Nonostante vaccino e allentamenti crescono i timori per il Covid
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Comunicato stampa

Sondaggio rappresentativo di Comparis sulle finanze personali

Nonostante vaccino e allentamenti crescono i timori per il Covid

Un anno dopo la fine del primo lockdown, la crisi del coronavirus continua a preoccupare un terzo della popolazione, ovvero il 9% in più rispetto a maggio 2020. In compenso, la situazione economica si è stabilizzata: la maggior parte ritiene che le proprie finanze siano uguali a nettamente migliori di quelle di maggio 2020. E a differenza dello scorso anno, quasi il doppio delle persone intende investire in azioni e fondi. Questo è quanto emerge da un sondaggio rappresentativo di comparis.ch. «Non si può ancora parlare di un cambio di rotta netto, ma certamente di un miglioramento delle prospettive economiche per le persone con un reddito medio e alto», afferma Michael Kuhn, esperto di finanze presso Comparis.

Zurigo, 11 maggio 2021 – Un anno fa, in Svizzera si concludeva il primo lockdown: una forte limitazione senza precedenti delle libertà della maggior parte dei cittadini. Durante l’intera durata della pandemia, il servizio di confronti online comparis.ch ha intervistato la popolazione svizzera in merito alla propria situazione economica.

A livello psichico, la crisi ha lasciato tracce profonde. La crisi del coronavirus tuttora in corso preoccupa oggi il 32% degli adulti. Rispetto a maggio 2020, questa percentuale è aumentata del 9%. «Nonostante le misure di sostegno della Confederazione e i vaccini, la crisi continua a pesare sullo stato d’animo delle persone. E la paura di perdere il posto di lavoro resta alta», afferma Michael Kuhn, esperto Comparis di finanze.

Crisi del coronavirus: preoccupati soprattutto gli svizzeri romandi e le persone a basso reddito

Con il 41%, la quota delle persone preoccupate è decisamente maggiore nella Svizzera romanda che nella Svizzera tedesca (29%). Anche le generazioni più anziane a partire dai 36 anni di età (35%) sono molto più preoccupate rispetto ai giovani (26%).

Inoltre, le preoccupazioni delle persone con un reddito lordo fino a 4’000 franchi al mese sono nettamente maggiori rispetto a quanto indicano le persone con un reddito più alto: ovvero il 49% rispetto al 21% delle persone con un reddito superiore a 8’000 franchi (33% per un reddito compreso tra 4’000 e 8’000 franchi). Lo scorso anno, la pandemia suscitava timori soprattutto nella fascia di reddito medio.

Situazione economica: per la maggior parte uguale o migliore rispetto a un anno fa

Dal punto di vista economico, invece, si delinea un evidente rilassamento. Il 73% ritiene di poter vivere da bene a molto bene con il proprio reddito (72% a maggio 2020). A maggio 2021, un quinto degli intervistati ritiene la propria situazione economica migliore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Se non altro, per il 58% la situazione finanziaria è rimasta pressoché invariata rispetto a maggio 2020, mentre è peggiorata per il 22%. «Grazie al lavoro ridotto e alle indennità per i casi di rigore, l’impatto economico direttamente tangibile è stato finora piuttosto contenuto per la maggior parte degli svizzeri», spiega Kuhn.

Torna la disponibilità agli investimenti in borsa

Nonostante un anno di pandemia, la solidità economica della maggior parte della popolazione si riflette anche nel comportamento: a differenza di maggio 2020, quasi il doppio delle persone intende investire in azioni e fondi, ovvero l’11% rispetto al 6% dello scorso anno. Ciò riguarda soprattutto gli uomini con una percentuale del 17% rispetto al 6% delle donne, nonché la generazione di lavoratori fino ai 55 anni. «La rapida ripresa delle borse ha aperto nuove prospettive, aumentando così la fiducia di molti investitori», spiega Kuhn.

Con il 3% è significativamente cresciuto anche il numero di persone che intende assumere un credito al consumo (rispetto all’1% dello scorso anno).

Lavoro meglio remunerato: ragione principale dell’ottimismo

Il motivo più gettonato dagli intervistati per il miglioramento della propria situazione economica è stata la prospettiva di un posto di lavoro meglio retribuito per la persona intervistata o il suo partner (27%). Altre ragioni importanti sono state individuate nell’aumento di stipendio/erogazione di bonus e nella prospettiva di un aumento del valore degli investimenti di capitale.

Non sorprende quindi che la percentuale dei beneficiari durante la pandemia è notevolmente più elevata tra le persone con un reddito lordo superiore a 8’000 franchi al mese (29%) rispetto al resto degli intervistati (14% per i redditi fino a 4’000 franchi, 21% per i redditi compresi tra 4’000 e 8’000 franchi). «Molti posti di lavoro altamente qualificati non sono stati colpiti, o solo leggermente, dalle misure di contenimento del coronavirus, tra l’altro anche nel settore della digitalizzazione», sostiene Kuhn.

Il divario tra poveri e ricchi aumenta

Per quel quinto degli intervistati che indica un peggioramento della propria situazione economica, i motivi principali sono stati il lavoro ridotto (24%) e/o la perdita del posto di lavoro (22%). Il 16% ha inoltre indicato come ulteriore motivo una diminuzione prevista del fatturato nell’ambito della propria attività indipendente.

La percentuale di persone che ha registrato un peggioramento della propria situazione economica è particolarmente elevata nella fascia di reddito fino a 4’000 franchi mensili (40% rispetto al 12% nella fascia di reddito superiore a 8’000 franchi). «Attribuire questo risultato soltanto alla chiusura del settore alberghiero e gastronomico sarebbe fin troppo riduttivo. Ne sono colpiti soprattutto i dipendenti del settore manifatturiero e commerciale, molto più importante per la creazione di valore. Le persone con stipendi bassi hanno urgente bisogno di una prospettiva e la politica non deve dimenticarsi di loro», commenta l’esperto di Comparis.

Metodologia

Il sondaggio rappresentativo è stato condotto nel mese di aprile 2021 dall’istituto di ricerche di mercato Innofact, su incarico di comparis.ch, e ha coinvolto 1’031 persone in tutte le regioni della Svizzera.

Maggiori informazioni
Michael Kuhn
Esperto Comparis in credito ai consumatori
Telefono: 044 360 53 91
E-mail:  media@comparis.ch
comparis.ch



Chi è comparis.ch
Con oltre 80 milioni di visite all’anno, comparis.ch è uno dei siti web svizzeri più utilizzati. L’azienda confronta tariffe e prestazioni di casse malati, assicurazioni, banche, gestori di telefonia e presenta la più grande offerta online di auto e immobili in Svizzera. Grazie ad ampi confronti e valutazioni esaustive, Comparis porta trasparenza sul mercato, rafforzando così il potere decisionale dei consumatori. Fondata nel 1996 dall’economista Richard Eisler, l’impresa con sede a Zurigo oggi conta circa 200 dipendenti.
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