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economiesuisse - L'economia svizzera: forte grazie all'innovazione Assemblea annuale di economiesuisse a Berna

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Zürich (ots)

Quest'anno, la Giornata dell'economia di economiesuisse era posta sotto il tema «Wissenschaft und Wirtschaft: ein schlagkräftiges Tandem» (Scienza ed economia: un binomio efficiente). Secondo Gerold Bührer, Presidente di economiesuisse, è indispensabile una stretta collaborazione tra l'economia e gli ambienti scientifici per salvaguardare la nostra posizione ai vertici in materia d'innovazione. Lino Guzzella, rettore del Politecnico federale di Zurigo e oratore ospite, ha sottolineato che la carta principale della Svizzera è attualmente costituita da prestazioni eccellenti nel contesto dell'intensificazione della concorrenza tra piazze economiche. Nella sua relazione il consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha indicato le priorità definite dal Consiglio federale, chiamato a rafforzare la cooperazione internazionale in materia di formazione e di ricerca.

Se la Svizzera intende difendere la sua eccellente posizione nelle classifiche internazionali in materia d'innovazione, essa deve operare alcuni miglioramenti in vari settori. Non bisogna, ad esempio, rinviare la promozione urgente delle discipline MINT a livello universitario, bensì adottare delle misure a partire dalla scuola dell'obbligo, come ha spiegato Gerold Bührer, Presidente di economiesuisse, ai rappresentanti dell'economia svizzera riuniti a Berna. I cantoni sono dunque invitati, nell'ambito del "Lehrplan 21", a non rinviare ulteriormente la promozione delle scienze naturali e della matematica.

Difendere una politica favorevole all'economia Nella sua valutazione globale relativa alla situazione economica, Gerold Bührer ha posto l'accento sulla crisi in Europa. Secondo Bührer, essa mostra chiaramente ciò che avviene quando i principi fondamentali della politica economica e finanziaria vengono sottovalutati. Per questo motivo la Svizzera deve attenersi alle ricette che funzionano per essa. Non esistono semplicemente alternative ad una politica di crescita basata sull'economia di mercato e ad una politica finanziaria solida, che garantiscano l'attrattività e la sicurezza del sistema fiscale elvetico. Per quanto concerne la politica economica, Gerold Bührer ha difeso il tasso di cambio minimo rispetto all'euro e chiesto, considerata la crisi che attanaglia l'Europa, l'accelerazione dei negoziati per la conclusione di accordi di libero scambio con i paesi extra-europei. Infine, egli si è detto nettamente contrario all'iniziativa «contro le retribuzioni abusive» e all'eccessiva regolamentazione che essa comporta. L'economia sostiene il controprogetto indiretto e la forte estensione dei diritti di partecipazione degli azionisti. Questa riforma a livello della legge può essere messa in atto immediatamente.

«Innovare rapidamente è una questione di sopravvivenza» Lino Guzzella, nuovo rettore presso il Politecnico federale di Zurigo, ha sottolineato nel suo intervento che la Svizzera potrà raggiungere il successo economico a lungo termine solo a condizione di fornire eccellenti prestazioni: «In un'epoca come la nostra, caratterizzata dall'accelerarsi delle evoluzioni, innovare rapidamente è una questione di sopravvivenza». La società e la politica dovrebbero creare i margini di manovra necessari e fare il necessario affinché la creazione di imprese e lo sviluppo di nuove idee restino opzioni attrattive da promuovere. Il partenariato tra gli ambienti scientifici ed economici si è rivelato molto prezioso in quest'ottica. Nella ricerca applicata, alcuni progetti pragmatici, forniti anche dal settore privato, hanno fatto emergere soluzioni che possono essere commercializzate e che fanno progredire l'innovazione. «Investire nella ricerca e nella formazione è un buon investimento», afferma Lino Guzzella, «poiché il sapere è al riparo dall'inflazione».

"L'industrializzazione inizia nella testa" Durante il suo intervento, il consigliere federale Johann N. Schneider-Ammann ha dichiarato che gli ambienti politici hanno compreso chiaramente l'importanza della formazione e della ricerca per il futuro della piazza economica svizzera. Essi intendono pertanto concedere nei prossimi anni mezzi più ingenti a questi settori. Soltanto il sostegno della formazione e della ricerca permetteranno di evitare la deindustrializzazione della Svizzera a breve o medio termine. La deindustrializzazione inizia nella testa, ha ribadito il ministro dell'Economia indicando chiaramente che ciò "vale anche per l'industrializzazione". In conclusione, il consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha sottolineato l'importanza della cooperazione internazionale nei settori della formazione e della ricerca e dichiarato che è assolutamente imperativo rafforzare la cooperazione transfrontaliera in materia di formazione.

La politica d'innovazione è stata inoltre al centro di una tavola rotonda che ha riunito personalità di prim'ordine: Franziska Tschudi, delegata del Consiglio d'Amministrazione e CEO di Wicor Holding AG, André Kudelski, Presidente e CEO di Kudelski Group, Christoph Mäder, Presidente di scienceindustries e Yves Serra, Presidente della direzione del gruppo Georg Fischer AG.

Contatto:

Ursula Fraefel, responsabile Comunicazione
Telefono: 079 505 52 87

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