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Dép. fédéral de justice et police

Successo della Conferenza Diplomatica per la revisione della Convenzione sul Brevetto Europeo

Berna (ots)

Allo scopo di modernizzare il sistema di brevetto
europeo, gli Stati firmatari dell´Organizzazione europea dei brevetti
(OEB) si sono riuniti dal 20 al 29 novembre a Monaco di Baviera,
sotto la presidenza svizzera, per procedere ad un´importante
revisione della Convenzione sul brevetto europeo (CBE). L´Atto di
revisione è stato approvato all´unanimità.
La Conferenza diplomatica dei venti Stati firmatari dell´OEB,
presieduta da Roland Grossenbacher, attualmente presidente del
Consiglio di amministrazione dell´OEB e direttore dell´Istituto
Federale della Proprietà Intellettuale, si è conclusa oggi a Monaco
di Baviera. Obiettivo di questa conferenza era l´aggiornamento e lo
sviluppo della CBE, ad una trentina d´anni dalla sua nascita, al fine
di garantire un´attuazione rapida, efficace e transparente della
procedura dinanzi all´Ufficio europeo dei brevetti (Ufficio). Si
tratta fra l´altro di permettere all´OEB di reagire con flessibilità
alle sfide future, soprattutto in previsione del suo prossimo
allargamento ad almeno 28 Stati.
Visto il posto importante che il diritto dei brevetti occupa in
materia di innovazione, di crescita economica nonchè in materia
d´impiego in tutta Europa, è necessario far sì che il sistema europeo
dei brevetti resti attrattivo, in particolare se paragonato ai suoi
cugini americano e giapponese. Tanto più che il sistema
internazionale dei brevetti guadagna sempre più importanza nei
confronti delle domande nazionali, il cui numero è in costante
regressione. Per il posto che occupa in materia giuridica ed
economica, la Svizzera non può che salutare ogni nuova iniziativa che
porti ad un miglioramento del sistema di protezione delle invenzioni
a livello dell´OEB.
Un gran numero dei quasi 100 punti di revisione discussi durante
la conferenza riguardavano aspetti tecnici e procedurali. D´altra
parte, da un punto di vista formale, si é provveduto a ritoccare il
testo della Convenzione, che è stato così alleggerito e reso più
trasparente, in particolare attraverso il trasferimento nel
regolamento di esecuzione di certe disposizioni della CBE reggenti
norme procedurali. Per quanto riguarda più precisamente il diritto
dei brevetti, è stato deciso di ancorare nella Convenzione la
protezione delle applicazioni terapeutiche addizionali (Swiss type
claims), codificando così la giurisprudenza delle Commissioni di
ricorso dell´Ufficio e della maggioranza dei tribunali nazionali.
Infine, é stato giudicato importante di mostrare chiaramente come
l´OEB agisca, riconoscendolo, in un contesto politico; è per questo
motivo che la CBE prevede ormai la convocazione periodica di
conferenze intergovernative.
Era anche previsto di cancellare i programmi di computer dalla
lista di oggetti ed attività non corrispondenti alla definizione di
invenzione. Ciò non avrebbe avuto alcun influsso sulla pratica
dell´Ufficio visto che, per giudicare se ci si trova o meno in
presenza di un´invenzione, è utile applicare in ogni caso particolare
i criteri generali di brevettabilità. Tuttavia, al fine di lasciare
libero campo ad una discussione più approfondita a questo proposito,
la Conferenza si é pronunciata in favore dello status quo. Ciò
significa che si è conservata la pratica giuridica attuale che
permette di brevettare i programmi di computer, applicando le regole
generali della brevettabilità.
Alcuni temi, sebbene di attualità, non figuravano all´ordine del
giorno. Ad esempio, la brevettabilità delle invenzioni
biotecnologiche, oggetto di una direttiva europea in vigore, non è
stata oggetto di dibattito in questa occasione. In effetti, solo una
minoranza dei paesi membri dell´Unione europea (UE) hanno messo in
vigore questo testo, nonostante il termine fissato per il 30 luglio
2000. È stato ritenuto preferibile attendere gli sviluppi a livello
dell´UE prima di risolvere questo problema nell´ambito dell´OEB.
Neanche la questione della creazione di un brevetto comunitario è
stata più sollevata, essendo le relative discussioni all´interno
dell´Unione tutt´altro che terminate.

Contatto:

Felix Addor, tel. +41 31 322 48 02, Capo della Divisione diritto e
affari internazionali Istituto Federale della Proprietà Intellettuale

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