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Arbeitsgemeinschaft Tabakprävention Schweiz

Impedire tempestivamente il mercato nero di sigarette

Impedire tempestivamente il mercato nero di sigarette
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Berna (ots)

A livello mondiale il 12 % di tutte le sigarette è venduto in modo illegale. Questo mercato nero causa perdite nelle entrate fiscali e indebolisce la prevenzione del tabagismo. Ora però nuove tecnologie facilitano il controllo del commercio illegale da parte della dogana e della polizia, spiega l'Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo in occasione della Giornata mondiale senza tabacco.

Quest'anno l'Organizzazione mondiale della sanità ha posto, al centro della Giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio, il commercio illegale dei prodotti del tabacco. Le sigarette al mercato nero costano meno di quelle vendute legalmente. Di conseguenza le sigarette economiche fanno salire il consumo. I giovani cominciano a fumare prima e gli adulti continuano a farlo invece di smettere.

Il commercio illegale delle sigarette danneggia anche le casse dello Stato. A causa del contrabbando di sigarette, Unione europea e Stati membri perdono ogni anno più di dieci miliardi di euro in entrate doganali. Senza contare le perdite in tasse sul tabacco e sul valore aggiunto.

Svizzera senza grande contrabbando

Molto peso ha soprattutto il grande contrabbando gestito dalla criminalità organizzata, con cui vengono trasportati a volte per lunghi tratti interi container carichi fino a 10 milioni di sigarette. In Svizzera mancano i presupposti per tale contrabbando. La corruzione non è così diffusa e la vendita di sigarette di contrabbando non è tollerata.

Invece il franco forte ha provocato un aumento del contrabbando di sigarette nel traffico di frontiera e di viaggio. Ciò riguarda il piccolo contrabbando di entità fino a 100'000 sigarette, da parte di bande locali, o il contrabbando fino a 1'000 sigarette da parte di singole persone in viaggio.

L'amministrazione federale delle dogane ha rilevato un consistente aumento del contrabbando di sigarette negli ultimi anni. L'amministrazione delle dogane però registra i singoli casi, senza la quantità delle sigarette confiscate ogni volta. Non fa quindi distinzione fra criminalità organizzata e piccolo contrabbando, ma considera nello stesso modo il contrabbando di alcune stecche come l'importazione illegale di interi carichi di container. Nonostante questo aumento, la statistica dell'amministrazione federale delle dogane non contempla segnalazioni di un aumento di grosso contrabbando in Svizzera, scrive l'Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo.

È necessaria una collaborazione internazionale

La Convenzione quadro dell'Organizzazione mondiale della sanità sul controllo del tabacco del 2003 richiede misure efficaci contro il commercio illecito di tabacchi. Nel 2012 i contraenti della Convenzione quadro hanno approvato il Protocollo contro il commercio illegale di prodotti del tabacco. Questo accordo rafforza la collaborazione internazionale di dogana e polizia. Al centro si pone la tecnologia con moderne caratteristiche di sicurezza nei pacchetti di sigarette e altri tabacchi. Queste marcature permettono alle autorità di controllare i tabacchi dal punto di produzione fino al punto di vendita, passando per la distribuzione e di identificare i prodotti di contrabbando.

Con la direttiva sulla lavorazione, presentazione e vendita dei prodotti del tabacco del 2014 l'UE ha adottato le disposizioni importanti del protocollo contro il commercio illecito. In questo modo l'UE intende garantire che negli Stati membri siano posti in vendita solo prodotti conformi alla nuova direttiva. Nel 2014, in Europa, hanno ratificato il protocollo Austria e Spagna. In Francia il Consiglio dei ministri di fine aprile 2015 ha deciso di ratificare il protocollo contro il commercio illegale e ha varato una proposta di legge per il Parlamento.

Con la nuova legge sui prodotti del tabacco la Svizzera ha l'opportunità di prescrivere equivalenti misure di sicurezza per i prodotti del tabacco. Anche in Svizzera è utile un controllo dei prodotti del tabacco, sostiene L'Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo. Grazie a tali dispositivi di sicurezza le autorità svizzere possono individuare nuovi sviluppi nel mercato nero dei tabacchi e reagire tempestivamente. Inoltre, se la Svizzera restasse in disparte creerebbe lacune nella collaborazione internazionale doganale e di polizia.

Contrabbando slegato dal livello dei prezzi

Nei Paesi poveri, dove le sigarette costano poco, la fetta di mercato delle sigarette illegali è più grande di quella dei Paesi ricchi, dove le sigarette sono costose. Lo dimostra una ricerca internazionale con dati rilevati in 84 Paesi. Negli Stati con reddito basso occupa il 17 % del mercato contro il 10 % negli Stati con reddito elevato. La fetta di mercato più grande di tabacchi illegali l'ha la Georgia col 50 %, seguita da Uzbekistan, Bosnia-Erzegovina, Albania e Bolivia con una fetta del 40 % o più.

Piccole differenze nei prezzi danno certo impulso al piccolo contrabbando nel traffico di frontiera e turistico. Il grande contrabbando internazionale ha però altre cause. Ne sono interessati soprattutto quegli Stati che non intraprendono misure adeguate contro la criminalità organizzata.

Ulteriori informazioni

Nel sito dell'Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo può trovare altre informazioni in relazione al contrabbando di prodotti del tabacco.

Prezzo delle sigarette in Europa: http://ots.ch/SWCA2 
Commercio illegale: http://ots.ch/eAm1d 
Legge sui prodotti del tabacco: Quali provvedimenti hanno successo 
contro il commercio illegale? Scheda informativa sulla lotta contro 
il commercio illegale dei tabacchi Link: http://ots.ch/ifQqt 

Contatto:

Thomas Beutler, collaboratore scientifico dell'Associazione svizzera
per la prevenzione del tabagismo, Haslerstrasse 30, 3008 Berna, tel.
031 599 10 20, info@at-schweiz.ch, www.at-svizzera.ch