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Nuove tecnologie: una sfida per la lotta contro la povertà

Berna (ots)

Il "Rapporto sullo sviluppo umano 2001" dell'ONU
mostra una spaccatura della popolazione mondiale in base al diverso
livello di sviluppo tecnologico del Sud e del Nord. Una sfida per la
Svizzera, che in questi giorni ha assunto la presidenza della "Global
Knowledge Partnership", una rete per la diffusione dell'impiego delle
tecnologie dell'informazione a favore dei paesi in via di sviluppo.
Nel 2003 la Svizzera ospiterà il Vertice mondiale sulla società
dell'informazione (WSIS).
Il 1º luglio, rappresentata dal direttore della DSC Walter Fust la
Svizzera ha assunto la presidenza della "Global Knowledge
Partnership" (GKP). Questa rete informale, fondata nel 1997, si
prefigge di promuovere la diffusione delle conoscenze e dell'uso
delle tecnologie dell'informazione a favore dei paesi in via di
sviluppo. I membri sono organizzazioni pubbliche e private, grandi
imprese attive nel ramo delle tecnologie dell'informazione, come pure
governi e organizzazioni non governative.
Oltre che nella GKP, la DSC è impegnata anche in tutta una serie
di altri programmi e di reti le cui attività mirano al superamento
del fossato digitale, come il "Global Development Network" (GDN), il
Community Radio Programme dell'UNESCO, il "Global Distance Learning
Network" (GDLN) e il "World Links for Development" (WorLD). Diversi
aspetti delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione
saranno inseriti sempre più spesso in altri programmi di sviluppo
come elementi costitutivi.
I preparativi per il "Vertice mondiale sulla società
dell'informazione" dell'ONU, in programma per il 2003 a Ginevra,
intensificheranno maggiormente l'impegno futuro della Svizzera.
Rapporto dell'ONU sullo sviluppo umano 2001
L'ultimo "Human Development Report" vede nelle nuove tecnologie un
grosso potenziale di lotta alla povertà. Il rapporto contraddice
l'opinione secondo cui le nuove tecnologie, come le tecnologie
dell'informazione o le biotecnologie, siano utili solo ai paesi
avanzati del Nord. Le tecnologie hanno già contribuito ad aumentare
sensibilmente la speranza di vita. Ora si tratta di impiegare le
nuove tecnologie per migliorare ulteriormente le condizioni di vita e
lottare contro la povertà. Le tecnologie dell'informazione offrono la
possibilità di superare l'isolamento sociale, economico e geografico
dei poveri tramite l'accesso al sapere - sulla salute, i mercati, la
formazione ecc.
Al contempo il rapporto evidenzia però che il potenziale delle
nuove tecnologie è stato finora troppo poco utilizzato. Secondo le
leggi del mercato, le nuove tecnologie si diffondono in maniera assai
disuguale. Il 79% degli utenti di Internet vive nei paesi dell'OCSE,
che rappresentano però solo il 14% della popolazione mondiale.
Nell'Africa subsahariana solo lo 0,4% della popolazione ha accesso a
Internet. Il rapporto, elaborato sotto la responsabilità di Sakiko
Fukuda-Parr, direttrice dello Human Development Office del PNUD,
giunge alla conclusione che, a livello internazionale, a decidere se
le nuove tecnologie saranno efficaci nella lotta contro la povertà
non sarà la beneficenza, bens" le condizioni quadro, gli incentivi e
i nuovi partenariati.

Contatto:

Barbara Affolter, portavoce della DSC
Tel. +41 31 323 08 63

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