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BAK Bundesamt für Kultur

Revisione della legge sugli stupefacenti: decriminalizzare sì, minimizzare no

Berna (ots)

Il 24 settembre prossimo il Consiglio nazionale
dibatterà sulla revisione della legge federale sugli stupefacenti. 
La Commissione federale per la gioventù (CFG) è favorevole alle 
modifiche proposte. La revisione della legge sugli stupefacenti 
spiana il terreno per una politica sulla droga più credibile e 
aderente alla realtà. La legge crea la dovuta chiarezza per i 
giovani stessi, gli organi giudiziari e i pedagogisti, a condizione 
tuttavia che venga introdotta un'efficace protezione dei giovani e 
rafforzata la prevenzione.
La Commissione federale per la gioventù (CFG) si è nuovamente 
occupata della revisione della legge sugli stupefacenti in vista 
dell'imminente dibattito sulla materia in Consiglio nazionale. 
Nell'ottica degli specialisti del settore giovanile vi sono alcuni 
punti determinanti su cui la CFG richiama l'attenzione: il dibattito 
sulla depenalizzazione del consumo di canapa ha messo in evidenza 
che occorre impedire che fumare la canapa venga minimizzato. La CFG 
ritiene tuttavia, sullo sfondo dell'esperienza nelle più diverse 
realtà di vita giovanile, che diverse ragioni parlino a favore di 
una decriminalizzazione del consumo di canapa.
Decriminalizzazione La criminalizzazione operata finora nei 
confronti di decine di migliaia di consumatori di canapa non ha 
impedito che oggi molti giovani la consumino abitualmente - e 
continueranno a farlo. Gran parte di loro un'unica volta o solo 
saltuariamente. Il messaggio diffuso ai giovani con la normativa 
vigente - una legge applicata solo sporadicamente e più o meno 
arbitrariamente - è da ritenersi estremamente pericoloso. Esso 
suggerisce infatti che per la canapa come sostanza stupefacente 
esiste di fatto uno spazio esente da sanzioni e che gli adulti sono 
impotenti di fronte alla questione.
Protezione dei giovani Oggi ci troviamo in una situazione in cui i 
giovani fanno abitualmente uso di canapa e noi non possiamo 
introdurre o imporre un'efficace protezione dei giovani di fronte 
all'illegalità del consumo di canapa. Una prevenzione efficace e 
disposizioni in grado d'imporsi nell'ambito della protezione dei 
giovani richiedono un atteggiamento deciso e una normativa evidente. 
Una situazione vaga, come quella attuale, è indubbiamente 
controproducente. È importante piuttosto individuare e aiutare con 
maggiore tempestività i giovani a rischio. Un mantenimento del 
divieto per il consumo di canapa è sensato soltanto in presenza di 
una volontà politica e di una possibilità realistica di imporre 
questo divieto da parte degli organi giudiziari.
Pari trattamento delle sostanze che provocano dipendenza Da 
un'ottica sia medica che politica è indiscutibile che alcol e 
tabacco, due sostanze che causano dipendenza, rappresentino un 
potenziale di pericolo, per la salute, altrettanto grave della 
canapa. Riteniamo pertanto indispensabile diffondere tra i giovani 
il seguente messaggio, facilmente comprensibile: "il consumo di 
sostanze che provocano dipendenza da parte degli adolescenti non è 
accettato dalla nostra società". Mentre non è assolutamente utile 
una ripartizione in droghe legali e illegali.
Mercato e controlli della qualità La prevista normativa sulla 
coltivazione, la produzione e la vendita di canapa (principio 
d'opportunità) separa il mercato della canapa da quello delle altre 
droghe più pericolose (oppiacei, cocaina, ecc.). La CFG è convinta 
che un controllo da parte dello Stato e una regolamentazione della 
coltivazione e del commercio di canapa siano più utili per i giovani 
e ai fini della prevenzione che non il mantenimento di un'illegalità 
pressoché incontrollabile.
La nuova legge contiene le dovute norme e imbocca la direzione 
giusta verso una politica applicabile e differenziata in materia di 
droga.
COMMISSIONE FEDERALE PER LA GIOVENTÙ
Per informazioni:
Leo Brücker-Moro, presidente della CFG, tel. U 041 875 63 31, 
tel/fax P 041 870 92 36
Marion Nolde, segretaria della CFG, Ufficio federale della cultura, 
Berna, tel. 031 322 92 26, 
fax 031 322 92 73, e-mail  ekj-cfj@bak.admin.ch

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